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Il cuore del mistero dell’11/9: chi erano i passeggeri degli “aerei dirottati”?

di Enrico Galoppini - 08/02/2013

Fonte: Europeanphoenix


 

 

 

Recentemente, il sito “Luogocomune” ha rilasciato un breve filmato relativo ai fatti dell’11 settembre 2001 a New York, nel quale si mostra un fenomeno a dir poco “magico”. Scrive un mio corrispondente che mi ha segnalato il nuovo documento video: “Migliaia di corpi umani a Ground Zero, durante il crollo delle Torri gemelle, si sono dissolti nel nulla, e minuscoli pezzettini sono stati proiettati in ogni direzione. Come è stato possibile se, a quanto ci dicono, quelle torri sono crollate implodendo su se stesse?”.

Già, bella domanda. Come se non bastassero le altre, che sorgono inevitabilmente in ogni mente appena raziocinante a causa dell’assurdità, contraria alla minima logica e alle leggi (sin qui note) della fisica, della versione ufficiale che ancora circola nei media di regime (si pensi, tra tutte quelle ammissibili, al crollo - per di più annunciato in anticipo da una tv! – dell’edificio 7).

Alcuni ricercatori hanno praticamente demolito pezzo per pezzo ogni tassello di una versione che è a tutti gli effetti un campionario di trovate degne d’un illusionista. Ma tant’è, sono i vari Meyssan, i Chiesa, i Mazzucco eccetera a doversi veder appiccicare addosso la squalificante etichetta di “complottisti”, quando l’unico vero complottismo sta nella narrazione ufficiale, indimostrata ed indimostrabile, diffusa sin dal primo momento dalle “autorità” e ripresa acriticamente, ancora oggi, a distanza di dodici anni e dopo una serie incalcolabile d’inchieste, dai “mezzi d’informazione” cosiddetti “autorevoli”.

Ma c’è anche di peggio: sulla testa dei “complottisti” aleggia l’altra, questa volta infamante, accusa di essere dei… “negazionisti dell’11 settembre”. Sappiamo dove si vuole andare a parare: attaccarli come “immorali”, in quanto, contestando sulla base di prove documentarie e studi tecnici la corrispondenza alla realtà dei fatti di una storia che ha più a che fare con le novelle per ragazzi si macchierebbero d’una onta indelebile, “uccidendo una seconda volta” quelle povere vittime.

È una consumata retorica questa, la quale agisce su un pubblico aduso ad essere gestito con scosse emotive e nient’altro, che conosciamo bene in quale ambito viene adoperata da decenni, ma è bene ribadire che se una cosa non sta né in cielo né in terra, ripugnando alla più elementare logica, persino se l’intero genere umano cominciasse a considerarla vera, si ha il sacrosanto diritto e dovere di contestarla.

Ma qui si ha a che fare più che altro con una credenza, una parodia di “fede”, funzionale a tutto il resto, ovvero integrata con tutto quanto circola nella mente e nell’animo d’un individuo conquistato ai valori dell’americanismo. Perciò, con chi proprio non ne vuol sapere di ragionare e svegliarsi dal mondo delle favole non c’è “argomento” che tenga: ha troppa paura che, mettendo in discussione la corrispondenza alla realtà dei fatti della versione ufficiale, possa incrinarsi il suo bel mondo di “certezze”, che gli permettono in qualche modo di tirare avanti dalla mattina alla sera.

Pertanto, un siffatto ‘fedele’ (dell’11/9 ma anche di altre parodie della religione) non verrà mai scalfito da alcuna dimostrazione, né dall’esposizione di un ‘banale problema’ come il seguente: si parla sempre delle “vittime del World Trade Center”, ma quelle degli aerei, di cui devono per forza esistere delle liste, chi sono?

Le “autorità” affermano di aver ricostruito il Dna di tutti i passeggeri degli aerei. Particolare alquanto sospetto, visto che l’aereo di linea che dicono essersi infilato nel Pentagono si era letteralmente disintegrato!

Sulle liste dei passeggeri dei “voli dirottati” sorgono così dubbi d’ogni genere che non è possibile risolvere, semplicemente perché manca la volontà di farlo. Caso stranissimo, dato che negli aeroporti (già all’epoca) è tutto monitorato da telecamere, non abbiamo nessuna foto scattata al momento dell’imbarco che ci fa vedere, e i passeggeri poi “vittime dei dirottamenti”, e i terroristi (l’unico frammento è relativo ad un imbarco precedente di alcune ore, non di quello decisivo sull’aereo che poi avrebbe colpito il WTC).

Ma tutti, almeno una volta abbiamo preso un aereo, quindi sappiamo bene che non c’è bisogno di nessuna “ricostruzione del Dna”, semplicemente perché su un aereo, se il tuo nome non è in lista, non sali!

E, altra considerazione dettata dal basilare buon senso, se muori in quel modo, ci sono come minimo dei familiari che certificheranno il tuo decesso, in quanto erano al corrente del fatto che viaggiavi su quell’aereo! Non possono essere tutti casi da “Chi l’ha visto?”...

Si è tanto parlato – anche con appositi film - di eroiche cazzottate coi dirottatori e di telefonate (impossibili a farsi coi cellulari, da quella quota e a quella velocità)... E pare anche che siano circolate liste di falsi passeggeri: di gente, insomma, che doveva rifarsi un'identità (spie, faccendieri, maneggioni vari). Che magnifica occasione!

Ma alla fine in quegli aerei, se non erano altro (cioè “droni” e/o simulacri teleguidati mandati a colpire il WTC, poi fatto esplodere con una demolizione controllata; oppure semplici ologrammi televisivi), i passeggeri ci dovevano pur essere. Così come nell’aereo di linea che avrebbe colpito il Pentagono, dei cui passeggeri non esiste nemmeno un brandello (mentre si trovano – guarda un po’ - frammenti del passaporto dei dirottatori!).

Ogni anno, vi è la cerimonia in ricordo delle vittime dell’11 settembre, con tanto di elenco dei nomi. Ma quali sono quelle perite a bordo degli aerei? Mistero fitto.

C’è, dunque, una basilare domanda inevasa, che da sola basta a mettere in crisi l’intero impianto della versione ufficiale: dove sono i familiari dei passeggeri degli “aerei dirottati”? Semplicemente, non ci sono perché mancano le vittime stesse, a meno che non stiamo parlando di nomi di comodo inseriti in liste manomesse.

E, particolare agghiacciante, se davvero di “voli dirottati” si trattasse (ma è altamente improbabile, per non dire impossibile), che fine hanno fatto i veri passegger

A mio modesto parere, da non specialista della questione, è questa la domanda capitale, il cuore di tutto il mistero, per capire se “l’11 settembre” è una colossale bufala oppure no.