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In Siria sono cadute le “maschere”

di Chiara Lyn Russo - 23/06/2013

Fonte: ilfarosulmondo


Chi arma, finanzia e addestra i “ribelli” siriani, sembra essere ormai un dato di fatto. Il Los Angeles Times dichiara quello che più o meno tutti sospettavamo, uno scenario da film di spionaggio, che film purtroppo non è.
Corsi di due settimane, da 20 a 45 persone, tute, guanti, stivali militari. Addestratori con accento americano, ma a volte anche francese. I corsisti, secondo quanto affermato da un comandante militare della provincia siriana di Daraa, sono militanti dell’opposizione siriana, che imparano ad usare missili anticarro, armi antiaeree e fucili 14.5 millimetri.

Questo avviene dal novembre 2012, data di apertura di una base Usa nel deserto a sud-ovest della Giordania, quindi da prima che Obama approvasse gli aiuti all’opposizione siriana in via ufficiale.

Un altro comandante, Yahya Bittarm conferma che i corsi sono tenuti dalla Cia e da agenti francesi e giordani e che un centinaio di militanti, dopo l’addestramento in Turchia sono tornati in Siria a combattere.

Il segretario di stampa della Casa Bianca Jay Carney, pur non commentando la notizia, afferma che Washington ha fornito e continuerà a fornire un’assistenza sostanziale per l’opposizione siriana, così come il Consiglio supremo militare, facendo riferimento ai gruppi di “ribelli” armati contro il governo legittimo siriano.

Il rapporto del Los Angeles Times arriva una settimana dopo l’approvazione di Obama all’invio di armi all’opposizione siriana, facendo leva sull’accusa di Washington al governo di Al Assad di uso di armi chimiche, prontamente smentito da Damasco.

Louay Muqdad, portavoce dell’esercito siriano libero, afferma che già prima di giugno avevano ricevuto armi, senza dire da chi, che potevano cambiare il corso delle battaglie perchè altamente sofisticate.

La settimana scorsa Putin aveva invitato l’Occidente a non fornire armi all’opposizione siriana, perchè potevano infiammare ulteriormente il conflitto, oltre che a finire nelle mani di gruppi terroristici.

Chi sta dietro l’aggressione militare al popolo siriano e al legittimo governo di Assad, non è più un mistero, le mascherine sono definitivamente cadute; chi ha sostenuto l’azione armata di questi criminali, facendola passare come la lotta di liberazione di un popolo oppresso, dovrà assumersi le proprie responsabilità.