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La Generalissima Clinton espande l’Impero

di Ralph Nader - 23/06/2013





Hillary Clinton ha completato il suo mandato di 4 anni come Segretario di Stato con i riconoscimenti di entrambi i campioni del litigio sul bilancio del “complesso militare – industriale” democratici e repubblicani del Congresso che il presidente Eisenhower mise in guardia nel suo discorso d’addio.
Dietro la lucentezza delle relazioni pubbliche, le foto-opportunità con gruppi di persone povere del mondo in via di sviluppo, un Dipartimento di Stato sempre più militarizzata operò sotto la guida della Clinton.
Il Dipartimento di Stato militarizzato è più di un ripudio della carta fondamentale del Dipartimento del 1789: l’allora denominato Department of Foreign Affairs prevedeva la diplomazia come missione.
Il segretario Clinton trovò diletto in colloqui e azioni duri, belligeranti nei suoi numerosi viaggi in più di cento paesi.
Avrebbe previsto o minacciato “conseguenze” in modo regolare.
Ha sostenuto i soldati in Afghanistan, l’utilizzo di forze speciali segrete in altri luoghi e “la proiezione della forza” in Asia orientale per contenere la Cina.
Lei supportò o attaccò aggressivamente i movimenti di resistenza nelle dittature a seconda se tali regimi giocarono in sintonia con Washington.
Poiché il Defense Secretary Robert Gates fu apertamente gelido con le percussioni dei tamburi per la guerra in Libia, la Clinton assunse e coreografò la caccia della NATO al dittatore, Muammar al-Gheddafi, molto tempo dopo che aveva consegnato le suo armi distruzione di massa e mentre stava lavorando per riaccendere le relazioni  con il governo degli Stati Uniti e le multinazionali energetiche globali.
Oggi la Libia è in uno stato di caos disastroso dei signori della guerra.
Molti combattenti in fuga si sono trasferiti in Mali, facendo di quel vasto paese un altro campo di battaglia pronto per il coinvolgimento degli Stati Uniti.
Vampata di fuoco di ritorno!
Ogni volta, la belligeranza di Hillary Clinton andò oltre quella dei segretari della difesa di Obama
Dal suo seggio nel Comitato Servizi Armati del Senato al suo incarico presso il Dipartimento di Stato, Hillary Clinton cercò di dimostrare che poteva essere altrettanto dura come gli uomini militaristi civili del cerchio nel quale lei entrò.

In tutti i suoi quattro anni fu la Generalissima Clinton, espandendo l’impero americano alla grande.
Ecco alcune delle cose che la candid camera della storia mostrerà sul suo record:

1) Da laureata alla Yale Law School, lei condivise con il presidente Obama, ex Presidente della Harvard Law Review, un disprezzo sconvolgente per la legge e la separazione dei poteri nella Costituzione, negli statuti federali o nei trattati internazionali.
Il suo consulente legale, l’ex Yale Law Dean Harold Koh, fornì la copertura per lei e per il “drone ranger” di Obama (per usare le parole di Bill Moyer), John Brennan, il consigliere antiterrorismo di Obama.
Brennan dette al presidente delle opportunità settimanali (aiutanti della Casa Bianca chiamarono il giorno di decisione “i martedì del terrore”) per diventare procuratore segreto, giudice, giuria e boia.
Immaginate le migliaia di morti e feriti per un pulsante premuto tra gli oppositori interni e gli astanti civili in Pakistan, Afghanistan, Yemen e altrove che non presentavano alcuna minaccia per gli Stati Uniti.
La guerra in Libia che la Clinton guidò per Obama, fu condotta senza una Dichiarazione di Guerra del Congresso, senza nemmeno una Risoluzione di Guerra o di un’Autorizzazione o di una Appropriazione del Congresso.
Lei e il suo capo superarono Cheney e Bush su questo punto.

2. Anche se reclamizzava “la diplomazia” come una priorità, la Clinton fece pochi tentativi di portare gli USA nella comunità delle nazioni con la firma o la ratifica dei trattati internazionali già firmati da oltre un centinaio di nazioni.
Da ex senatrice con supporto bi-partisan, la Clinton non utilizzò gran parte del suo capitale in accordi sul cambiamento climatico.
Human Rights Watch riferisce che i primi tra i trattati non ratificati sono “le convenzioni internazionali in materia di bambini, donne, persone con disabilità, torture, sparizioni forzate, e sull’uso di mine antiuomo e delle munizioni a grappolo”.
Gli ultimi due trattati hanno lo scopo di salvare migliaia di vite e gli arti dei bambini e dei loro genitori che sono le principali vittime di queste armi atroci nascoste.
La Clinton non andò a battersi contro i sostenitori degli esplosivi “blowback” che il Pentagono usa ancora.
Quando recentemente il Senato non riuscì a ratificare il trattato sulla disabilità, la Clinton, con l’ex senatore e veterano ferito, Robert Dole al suo fianco, non fece lo sforzo massimo di cui lei è capace.

3. Il Segretario Clinton ebbe problemi annunciati da informatori accurati.
Un ufficiale del Foreign Service da 24 anni, Peter Van Buren operò 1 anno in Iraq guidando 2 State Department Reconstruction Teams.
Denuncio gli sprechi e la cattiva gestione del Dipartimento di Stato insieme con gli sforzi “della ricostruzione” del Pentagono utilizzando appaltatori aziendali.
Inascoltato, Van Buren, fedele al suo giuramento di servizio civile di ufficio, andò in pubblico.
La Clinton lo ha licenziato.
(WeMeantWell.com.)

4. Forse il più rivelatore del personaggio della Clinton fu l’ordine ai funzionari americani di spiare i migliori diplomatici dell’ONU, compresi quelli dal nostro alleato, il Regno Unito.
Incredibilmente, ordinò anche ai suoi emissari di ottenere dati sul DNA, scansioni dell’iride (noti come dati biometrici) e le impronte digitali con carta di credito e numeri di voli frequenti.
La divulgazione dei telegrammi segreti del Dipartimento di Stato dimostrò che questa era una chiara violazione della Convenzione ONU del 1946.
La Clinton incluse in questo spionaggio personale grezzo e controproducente, il Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-Moon e i suoi alti funzionari in tutto il mondo.
Come conviene in questi tempi senza legge, non ci furono audizioni al Congresso, nessuna responsabilità e niente dimissioni del sedicente segretario di stato, neppure pubbliche scuse.

5. La Clinton portò a una pericolosa espansione della missione del Dipartimento in Iraq.
Come riportò il Wall Street Journal il 10 dicembre 2011: “Al posto dei militari, il Dipartimento di Stato assumerà un nuovo ruolo di scala senza precedenti supervisionando una massiccia missione diplomatica attraverso una rete di basi fortificate, autosufficienti”.
Chiamare questa una missione diplomatica è una forzatura.
Il Dipartimento di Stato ha assunto migliaia di contrattisti della sicurezza privata per le scorte armate e il trasporto del personale.
Solo il sorvegliare l’enorme ambasciata Usa in Iraq e il suo personale costa più di 650 milioni di dollari l’anno - più di tutto il bilancio della salute e per la sicurezza (OSHA) che è responsabile per la riduzione della perdita annuale di circa 58.000 vite nei luoghi di lavoro- correlate ai traumi e alle malattie.
Un’altra impresa del Dipartimento di Stato è quella di migliorare la formazione e la capacità della polizia e delle forze armate in Iraq.
Innumerevoli ufficiali del Foreign Service attivi e pensionati ritengono che la militarizzazione ampliata del Dipartimento di Stato mettà la loro esperienza, la loro conoscenza e loro in disparte, a favore di contrattisti e persone militari, e li mette in pericolo all’estero.
Offuscando la distinzione tra il Pentagono e il Dipartimento di Stato con le parole e le opere compromette seriamente gli americani impegnati nello sviluppo e negli sforzi diplomatici.
Quando le persone nei paesi in via di sviluppo vedono gli americani lavorare per far progredire la salute pubblica o i sistemi di acqua potabile all’interno dei loro paesi, ora si chiedono se si tratta di attività frontali per lo spionaggio o la penetrazioni sotto copertura.
Le azioni violente, alimentate da questo sospetto, mettono già a rischio gli sforzi per la salute pubblica nelle aree di confine del Pakistan e dell’Afghanistan.
Il successore della Clinton, l’ex senatore e veterano di guerra, John Kerry, dice che vuole enfatizzare la pace, i diritti umani, e gli sforzi di lotta alla povertà.
Egli non ha bisogno di dimostrare il suo machismo quindi dovrebbe sforzarsi di demilitarizzare il Dipartimento di Stato e promuovere le missioni deliberative e pacifiche nel mondo dalle quali sgorga la vera sicurezza.
Ralph Nader

Tradotto da F. Allegri il 23/06/2013.