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La crisi economica in Italia non favorirà le destre radicali

di Marco Tarchi - 16/01/2014


tarchiLa formula che si sta affermando in tutta Europa con la crisi economica che sta generando una progressiva crescita dei consensi per le destre radicali e critiche dell’Euro non funzionerà in Italia. E’ questa la tesi del professor Marco Tarchi, ordinario dell’Università di Firenze e direttore di Diorama letterario e Trasgressioni, quest’ultima riconosciuta come una delle più autorevoli riciste di studi accademici sul populismo.

“La crisi non sdoganerà l’estrema destra nostrana perché la concorrenza populista di Grillo è troppo forte”: questo è il commento di Marco Tarchi, al settimanale “L’Espresso”. Per le europee il politologo prevede una crescita del fronte degli ex An,  ”i postmissini potrebbero giovarsi della scissione del Pdl per puntare al 4-5 per cento, ma le formazioni più radicali che, insieme, nel febbraio scorso non hanno raggiunto l’1 per cento non possano sperare di più”.

Il fenomeno Alba Dorata non ci sarà in Italia. Tarchi ha spiegato che “se non ci fosse l’offerta dei Cinque Stelle una formazione populista più spostata a destra si potrebbe affermare. Dubito che i gruppi oggi esistenti abbiano comunque questa chance: l’ascendenza neofascista, con tutti i suoi difetti d’immagine è per loro una palla al piede”. Infine un passaggio su Msi e Casapound: “Il Msi intendeva seguire la propria via dentro le istituzioni. Se non fosse stato escluso dai giochi con la formula dell’arco costituzionale, avrebbe cercato di condizionare il centro e di partecipare a governi. Casapound esprime sentimenti antisistemici, punta sul lievito del malcontento, ha idee politicamente utopiche”. L’autore del saggio “Esuli in patria” ritiene che le destre radicali italiane non abbiano “aggiornato il bagaglio ideologico arrivando a separarsi dalla zavorra delle nostalgie, delle tentazioni autoritarie, delle inclinazioni alla violenza o di retorica guerriera”.