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Le sfide impossibili di Matteo e le vere minacce straniere

di Guido Rossi - 26/02/2014

Fonte: L'intellettuale dissidente


il neo premier promette prestazioni ercoline, ma intanto lascia l'Italia indifesa dinanzi a stupratori forestieri: privatizzazioni e debito.

renzi

“L’Europa non è un nostro nemico” così inizia Renzi la sua giornata, e continua: “perchè senza Italia non c’è Europa”. L’immagine è di chi, finalmente, ha tutta l’intenzione di andare a Bruxelles a dire che sì, ci siamo, ben pronti a sfruttare le potenzialità nostrane e comunitarie, ma senza a nostra volta lasciarci sfruttare.

Purtroppo però, una volta in piu’ per afferrare il senso di una frase bisogna prima stravolgerla, perchè a quanto pare il vero messaggio lasciato passare sarebbe “se non c’è Europa non può esserci italia”, quindi mi perdoni La Russa ma: “diciamolo!” questa unione, così concepita, è il nostro male.

Nel solito gioco delle parti a farsi “Deus ex machina” è per forza di cose la Ue, che riesce indirettamente a donare alle parole del neo-premier un alone incantato; ci aspetterebbe infatti una “lenta ripresa”, pertanto una ripresa, se pur non rapida.

Segue poi un’altra favolosa notizia, si prevedono (e notoriamente le sfere di cristallo dei negromanti finanziari sono difettose) tanto una diminuzione del deficit quanto dello spread, «I conti beneficiano del calo di spread e interessi sul debito», scrive L’Ue, come se questo possa cambiar qualcosa (mentre intanto di sicuro vi è una stabilmente elevata disoccupazione).

Anche se effettivamente a registrare un cambiamento sarebbero gli investimenti esteri nei nostri confronti, tanto addirittura da segnare una loro ripresa per la prima volta dal 2010, con tassi ben superiori a quelli registrati negli ultimi dieci anni (!). La voce entusiasta che ci comunica la notizia ci è nuova (o quasi), appartiene a Pier Carlo Padoan , e proviene dal ministero dell’economia, un posto vacante che il buon Renzi ha decisamente a fatica ricoperto; male, ad ogni modo.

Perchè, se non fosse chiaro, negli “investimenti in Italia” stranieri non c’è nulla di benevolo, trattandosi di svendite dei nostri beni a forestieri non proprio di passaggio. Al riguardo proprio il ministero ci offre delucidazioni, spiegandoci le mosse che ha intenzione di portare avanti, poichè la “non nemica” Unione Europea offre stime che:«sottolineano la necessità di azioni volte a stimolare la crescita e al tempo stesso a mettere sul piano della discesa il debito pubblico. Al perseguimento di questi risultati contribuiranno il processo di privatizzazioni già avviato e l’intera azione di riforme cui si accinge il Governo». “Privatizzazioni”, perchè come sempre per guarire un ferito la cura piu’ efficace sono -notoriamente- le pugnalate.

Però bisogna dar a Cesare quel che è di Cesare, pertanto bisogna ammettere che un primo risultato positivo il governo Renzi lo ha ottenuto: sotto questa nuova gestione infatti il Tesoro ha collocato 2,5 miliardi di euro di Ctz, in scadenza a dicembre 2015, valore al quale va aggiunto anche un miliardo di Btp indicizzati all’inflazione dell’Eurozona. Un valore positivo si diceva, ma per il mercato, il quale (che bello!) si fida di noi, e per ricambiare prontamente questa fiducia ci lasciamo imbottire di altro debito, ceduto ad investitori stranieri che proprio tramite quel debito -evidentemente- ci governano.

L’amica UE avverte che “a politiche invariate” la nostra Nazione non sarà caratterizzata da valori positivi. Nella sua agenda Matteo ci offre l’impossibile, a cominciare da un taglio a doppia cifra al cuneo fiscale, piuttosto che da una estinzione totale dei debiti delle PA nei confronti delle nostre aziende. Che dire caro premier, speriamo che tu ne sia capace. Ad ogni modo stando ai fatti, tocca esser preoccupati del come tu riesca a raggiungere gli obiettivi in questione. Un vicesegretario generale dell’OCSE come ministro delle finanze di sicuro non promette nulla di buono.
Salviamoci dai salvatori.