I Russi hanno già ritirato i loro fondi dai paesi occidentali
di Tyler Durden - 16/03/2014
I Russi hanno già ritirato i loro fondi dai paesi occidentali In un altro articolo di oggi ho scritto che secondo i dati settimanali della Fed, una cifra record - 105 miliardi di dollari - di buoni del Tesoro è stato venduto o semplicemente riallocato (che per motivi politici è la stessa cosa) dai conti di deposito della Fed, portando il totale delle banconote USA presso la Fed ad un livello che non si vedeva dal dicembre 2012. Mentre si pensava che il ritiro dei fondi dal mercato occidentale, fosse stato causato dalla Cina, si è scoperto che il merito o meglio la colpa è stata probabile proprio della Russia, che come è ben noto, ha sofferto ben poco del calo dell'Occidente in generale, e del suo sistema finanziario, in particolare. Ci sono tutti gli elementi per capire che cosa abbiano fatto le istituzioni ufficiali russe con i loro buoni del Tesoro (per i dettagli bisognerà attendere fino a giugno), ma questo è stato solo l'inizio. Infatti, come riporta il FT, mentre si attende in silenzio, ma neanche troppo, quello che succederà con l'arrivo delle quasi certe sanzioni finanziarie (che dovrebbero prevedere il blocco dei conti e le confische patrimoniali, come conseguenza del referendum di Crimea di questa Domenica) i russi più svegli - gli oligarchi - hanno già fatto rientrare i loro miliardi dalle banche occidentali e, quindi hanno giù reso, sostanzialmente, discutibile l'effetto della grande mossa occidentale - quella di confiscare la ricchezza della Russia, lo 0,0001 %.
E probabilmente sarà così. Ma altra cosa interessante sarà che la Russia si sentirà costretta a coinvolgere la Cina molto di più all'uso dei rubli o dei Renminbi nelle transazione del commercio bilaterale, e a bypassare il dollaro. Forse potranno usare anche con l'oro, tanto che il prezzo del metallo giallo ne ha già fiutato l'odore e, questa settimana, è arrivato ai massimi da sei mesi. Tutto servirà a stringere ancora più i legami finanziari tra due nazioni tanto ricche di materie prime, mentre si allenteranno sempre più quelli con il "diavolo imperialista" gli Stati Uniti . Naturalmente, l'ovest pensare all'Occidentale , e crede che tutto quello che conta per la Russia sia vedere come chiuderà il Micex, e crede che far fare un bel botto al valore delle azioni russe sarebbe farà scoraggiare Putin. Dopo tutto, l'unica cosa di cui tutti si preoccupano in USA è che lo S&P 500 chiuda sempre al rialzo. Giusto ? Quello che non ha capito l'Occidente, come avevamo previsto un mese fa, è che, per Putin, l'ordine di grandezza più importante è il prezzo delle materie prime, soprattutto quello del greggio e del gas, piuttosto che godere dell'illusione di una ricchezza di carta, come le azioni, anche quando stanno al massimo dei massimi storici. Soprattutto perché in Russia solo una parte minima della popolazione si preoccupa delle fluttuazioni giornaliere del mercato azionario. Per quanto riguarda gli oligarchi, se ci sarà qualcuno che sarà felice di vedere che il loro potere, la loro ricchezza e la loro influenza perderanno vigore, anche se solo per un breve periodo di tempo, questi è Vladimir Vladimirovich stesso, quello che tutto l'occidente ancora una volta continua a giudicare male. Senza contare la felicità dei russi nel vedere l'occidente che farà soffire, almeno un pò, questi compari-miliardari - e la considerazione per Putin salirà ancora più in alto. (Non faremmo bene i nostri compiti se non commentassimo la prevedibile facilità con cui Obama deciderà di congelare i beni di alcuni miliardari-russi-corrotti, ma anche l'orgoglio degli americani si sono pagati quasi per intero tutto il buco lasciato nel 2008 da quel sistema finanziario che ora si ritrova più ricco che mai.) Nel frattempo, molti oligarchi della Russia stanno effettivamente accettando la sfida. Bloomberg scrive:
Ottimo lavoro, Mr. Obama: ha appena spinto Russia e Cina a sentirsi più vicine per necessità! Eppoi, non dovrebbe sorprendersi troppo se, mentre i russi stanno ritirando i loro soldi dall'occidente, le imprese occidentali vengono buttate fuori da Dodgeski.
Commercianti e banchieri hanno detto le banche statunitensi sono quelle che hanno venduto più pesantemente le obbligazioni russe. Secondo i dati della Bank for International Settlements, le banche americane e i gestori patrimoniali hanno neo loro assets circa US$ 75 miliardi di esposizione verso la Russia. Quindi la conclusione è che la Russia, pensando avanti, nel dubbio, ha già ritirato la maggior parte dei suoi investimenti in Occidente. Ricordiamo che anche un anno fa gli stessi russi dovevano essere puniti per Cipro e avevano ritirato la maggior parte dei loro fondi prima dell'esproprio: i russi tendono a sapere prima quello che succede. Sono stati quei poveracci dei ciprioti, che non avevano fatto nulla di male, ad essere stati fregati. E così mentre è già chiara la risposta dei russi, ci vien da chiedere quanto sia vero è il contrario: cioè quanto sia preparato l'occidente, e soprattutto l'Europa, per vivere in un mondo dove all'improvviso potrebbe essere tagliato un terzo del gas che serve alla Germania. Non vediamo l'ora di scoprirlo all'inizio della prossima settimana.
Fonte: http://www.zerohedge.com Link: http://www.zerohedge.com/news/2014-03-14/russians-have-already-quietly-pulled-their-money-west
Il testo italiano di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte ComeDonChisciotte.org e l'autore della traduzione Bosque.Primario |