Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Il Pd nel mirino

Il Pd nel mirino

di Diego Fusaro - 09/06/2014

Fonte: Lo Spiffero

 


Tra le notizie della settimana, ne spicca indubbiamente una, di per sé non molto filosofica: hanno arrestato il sindaco di Venezia per tangenti. Nihil novi sub sole, si dirà. L’accaduto, in effetti, è in piena linea con l’andamento generale del Paese, ove la corruzione regna su tutto il giro d’orizzonte.
 
 
Non è mio interesse commentare il fatto in questione, che peraltro è già stato ad abundantiam commentato da rotocalchi e messi di distrazione di massa. Vorrei, piuttosto, attirare l’attenzione su un altro aspetto, su cui credo non ci si sia adeguatamente soffermati. Alcuni organi di (dis)informazione si sono, infatti, fatalmente “scordati” di precisare il partito di provenienza del sindaco di Venezia arrestato. Sarà un caso? È puramente accidentale che molti mezzi di informazione non abbiano precisato che il partito il questione è quello che alle europee ha vinto con il 40 %, il partito che ha fatto della lotta contro l'immoralità e l'illegalità berlusconiane la propria bandiera, il partito degli onesti e dei giusti contro il popolaccio corrotto e contro i populisti?
 
 
È il partito che ha fatto del legalismo il proprio simbolo identitario e che ora, una volta dio più, rivela tutta la propria “vuota profondità” (Hegel) in quest'ultima vicenda. Sappiamo che la lotta antiborghese e quella per la legalità – i due tratti distintivi dell’odierna sinistra – coesistono in un rapporto di solidarietà antitetico-polare. La prima mira a oltrepassare le superstiti forme della cultura borghese, e la seconda a fare rispettare quelle leggi della società capitalistica che una prospettiva autenticamente rivoluzionaria dovrebbe invece aspirare a rovesciare. Il lato dominante della cultura di sinistra è quello legalistico, che ha apertamente proclamato la morte di Dio e la fine del comunismo: D’Alema e Renzi, Veltroni e Bersani, ossia l’armata brancaleone del serpentone metamorfico PCI-PDS-DS-PD. Il lato dominato della cultura di sinistra è, invece, come amava dire Costanzo Preve, quello antiborghese degli affabulatori irresponsabili (in Italia, ad esempio, Rossana Rossanda e Pietro Ingrao). Ritenere che l’idea di comunismo e di conflitto contro il capitale possa essere ripresa nell’orizzonte della sinistra legalista e antiborghese costituisce un grave errore, giacché essa rappresenta uno dei massimi impedimenti al possibile sviluppo di un tale progetto. Di più, la stessa sinistra legalista – il caso del sindaco di Venezia docet – non è nemmeno più credibile in quanto tale.