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Per i media occidentali la propaganda viene sempre prima della verità

di Luciano Lago - 17/06/2014

Fonte: controinformazione



 

Le TV ed i grandi giornali italiani fanno di tutto per confondere l’opinione pubblica sugli avvenimenti internazionali, in perfetta aderenza al grande circo della manipolazione mediatica che risulta prevalente  nel sistema italiano, come d’altra parte in quello della grande stampa occidentale (con poche eccezioni).
Per quanto riguarda i gravi avvenimenti in Medio Oriente, l’insorgere dell’offensiva del gruppo terrorista dell’ISIL (Emirato Islamico dell’Iraq e del Levante) ed i massacri impressionanti attuati da questi jihadisti fanatici, tutte le TV e gli opinionisti dei grandi giornali, ci ripetono che si tratta di gruppi terroristi che sembra siano sorti all’improvviso nel paese arabo e quasi nessuno rivela che questo stesso esercito  di fanatici proviene dalla Siria dove, assieme ad altri gruppi, da circa tre anni combatte (armato e sostenuto dall’Occidente)  per rovesciare il governo di Al Assad compiendo le stesse efferatezze che oggi le TV ci mostrano in Iraq (massacri, sgozzamenti, persecuzione degli “infedeli”, ecc.).


Le efferatezze ed i massacri , per i media occidentali, si possono raccontare soltanto quando questi avvengono nella cornice di uno stato che era di fatto un “protettorato americano”, come lo era l’Iraq, per quanto il suo governo, quello del premier  sciita, Nuri Al Maliki, sia ritenuto oggi poco affidabile dagli stessi americani, nonostante le centinaia di milioni di dollari spesi per armare ed addestrare il suo esercito (un buon affare comunque per le imprese fabbricanti di armi).

Le medesime efferatezze ed i massacri commessi dallo stesso gruppo terrorista in Siria, venivano passate sotto silenzio dai media occidentali. Soltanto in ultimo sono emersi per i media italiani ed occidentali (quando proprio non si potevano più nascondere), dopo tre anni a passa di guerra civile, nel corso di quella che i servili giornali e TV italiani avevano definito “una rivolta contro il tirannico regime di al-Assad”.   Certamente  parlare di questi massacri  compiuti anche contro la popolazione civile e le minoranze  (come i cristiani di Malula) avrebbe contraddetto  la narrazione fantasiosa  propagandata  dai media atlantisti  della presunta rivolta dei “ribelli democratici” contro il regime del tiranno cattivo, versione dettata dalla gigantesca macchina di propaganda anglo americana (Reuters, CNN, CBC, Fox News, BBC, ecc.) a cui si accodano, come sempre, anche i giornaloni nostrani, come Repubblica o Il Corriere della Sera, La Stampa e le TV RAI e SKY News.

Sembrava plausibile continuare a sostenere  la versione truccata dei fatti avvenuti in Siria che tutti questi media ,veri organi della manipolazione, avevano dato in un primo momento.

La propaganda viene sempre prima della verità ma la verità alla fine viene fuori di prepotenza e si impone con i fatti. Adesso si scopre ( chiunque lo può fare analizzando le notizie) che l’ISIL era proprio uno dei principali gruppi che operavano in Siria e che, composto da miliziani di provenienza dei svariati paesi arabi e non arabi (anche ceceni, europei e pakistani), era stato foraggiato ed armato dagli Stati Uniti che avevano persino realizzato un ponte aereo in Turchia per fornire tonnellate di armamenti moderni a questo ed agli altri gruppi di miliziani, gruppi che godevano, oltre di quello USA, anche dell’appoggio e supporto dei governi di Francia, Gran Bretagna, Israele e la sostanziale complicità di Arabia Saudita, Qatar e Turchia. Tutti uniti (si fa per dire perché si sono spesso scontrati e massacrati anche fra di loro) nella guerra scatenata per abbattere il regime siriano di Assad e sostituirlo con un grande califfato islamico che doveva comprendere la Siria e parte dell’Iraq, sottraendolo al dominio sciita del governo attuale (l’Iraq è un paese a maggioranza sciita con però una forte componente sunnita). Vedi;  The Telegraph.. in ‘major airflit of arms to Syrian rebels..

Per l’Occidente il terrorismo, perché di terrorismo si tratta, è accettabile quando si dirige contro un governo che non è conforme agli interessi USA ed Israele, mentre va condannato e combattuto quando è diretto contro interessi USA ed occidentali, ad esempio gli interessi delle grandi compagnie petrolifere e multinazionali installatesi in Iraq a seguito della conquista americana di quel paese avvenuta nel 2003 (seconda guerra del golfo).

Lo stesso era avvenuto in Libia con l’appoggio dato dalla NATO alle bande di terroristi di Al Quaeda che rovesciarono il regime del colonnello Gheddafi,  grazie alla copertura dei bombardamenti NATO. Anche in quel caso tutta la stampa occidentale sostenne l’operazione per “riportare la democrazia” il Libia ed oggi se ne vedono le conseguenze con uno scenario apocalittico di guerra per bande che ha trasformato quel paese, una volta ordinato e prospero, in una nuova Somalia del Mediterraneo, con tutte le conseguenze del caso per noi in Italia che siamo estremamente vicini (vedi immigrazione di massa).

Gli stessi miliziani dell’ ISIL che adesso scorazzano in Iraq e, al momento attuale, sono riusciti facilmente a sbaragliare il debole esercito iracheno, utilizzano le armi più moderne fatte consegnare loro dagli americani , erano i “protetti” di Obama di Hollande e di Cameron, quelli su cui si doveva puntare per rovesciare il “cattivo” dittatore Assad. Per fortuna dei siriani, l’Esercito arabo Siriano ha dimostrato di essere più forte e determinato nel combattere e sono riusciti a sbaragliare l’esercito dei mercenari, che hanno il loro salario assicurato dall’Arabia Saudita, generosa finanziatrice e sponsor di questi gruppi, alleata di ferro degli Stati Uniti e dei paesi occidentali. Si segnala in particolare lo strettissimo rapporto intercorrente tra il governo di Hollande il ministro degli esteri sionista Laurent Fabius, con i sauditi (petrolio in cambio di armamenti francesi). Infatti il governo Hollande è apparso quello più deciso nell’appoggiare i gruppi salafiti in Siria e nel farsi promotore dell’intervento americano, grazie al pretesto costruito con la menzogna dell’utilizzo delle armi chimiche da parte dell’Esercito siriano (menzogna poi smascherata dagli esperti ), pretesto abilmente costruito con la collaborazione dei servizi turchi di Erdogan.

Soltanto ora gli occidentali gridano al “pericolo terrorista”, adesso che dalla frontiera Siriana, da dove già da tempo conducevano attacchi contro obiettivi sciiti in Iraq (nel disinteresse dei media occidentali), mentre in precedenza la CIA “non si accorgeva “di nulla (nonostante i satelliti, i droni ed i super radar), quando i terroristi del ISIL, sconfitti in Siria, si sono riversati in massa in Iraq.  

(A questo proposito vedi  l’intervista fatta da Press TV all’analista  internazionale James Jatras: PressTV-Isil Terrorists )

In realtà il sospetto, divenuto ormai certezza, è quello che la strategia degli americani e di Israele (sempre determinante nelle scelte dell’Amministrazione USA) fosse da tempo quella di destabilizzare alcuni paesi dell’area come la Siria e lo stesso Iraq, puntando sulle rivalità confessionali ed etniche, al fine di frazionare questi paesi in più entità, l’Iraq in una zona curda, una sunnita ed una sciita, la Siria altrettanto frazionata con una zona cuscinetto ai confini di Israele, per arrivare poi ad indebolire ed isolare l’Iran, potenza regionale emergente di religione sciita, considerato la bestia nera dai sionisti, dagli americani e visto come principale potenza rivale dall’Arabia Saudita.

L’Arabia Saudita è di fatto lo stato wahabita/ sunnita che ispira e che pilota il terrorismo dei gruppi integralisti salafiti e takfiri che operano nell’area Medio Orientale, facendosi forte delle sue enormi risorse finanziarie provenienti dal petrolio e della sua alleanza di ferro con gli USA ed i paesi occidentali. Nessun paese occidentale verrà mai a sindacare il carattere autoritario e brutale del regime dei Saud, nessuna organizzazione (Ong) occidentale andrà mai a contestare le innumerevoli violazioni dei diritti umani che si registrano in quel paese, la condizione schiavistica a cui sono assoggettati gli immigrati stranieri o la repressione di ogni culto religioso che non sia quello wahabita e sunnita professato ufficialmente. I petroldollari ed i forti legami diplomatici con Washington, Londra e Parigi, nonché il forte business con L’Occidente, consentono ai sauditi ed ai loro alleati del Qatar e del Barhein, di avere una cappa di protezione contro ogni ingerenza, al contrario della fragile situazione di potere degli altri dittatori o reggenti dei paesi del Medio Oriente. Questa la “doppia morale” dell’Occidente e dei sostenitori del” pensiero unico”.

Il business con l’Occidente ed i buoni rapporti con Washington e con Israele sono la base per mantenere il potere, a meno che non ci sia una forte rivoluzione popolare come avvenne in Iran nel 1979 contro il sovrano fantoccio dell’Occidente, lo scià Reza Pahlavi, detronizzato dal suo stesso popolo. Un avvenimento di carattere eccezionale che ancora oggi gli americani non hanno dimenticato e che da allora ha reso l’Iran come il nemico n. 1 nell’area.

Gli effetti nefasti della politica americana e sionista nel Medio Oriente sono adesso visibili a tutti: il terrorismo che si voleva debellare (a parole e nei discorsi ufficiali) è stato iper alimentato dagli stessi americani ed occidentali che si sono serviti di questo fino a che gli è parso utile, le conseguenze le pagano i popoli del Medio Oriente, Iraq, Siria in testa, ma non è difficile prevedere che ci saranno effetti negativi anche in Europa, visto che sono alcune migliaia i terroristi fanatici di provenienza da pesi europei (Francia, Gran Bretagna, Belgio in particolare) che vorranno rientrare  nel paese d’origine, una volta “finito il lavoro” in Medio Oriente, magari intenzionati a continuare la loro lotta fanatica contro gli  ” infedeli”, questa volta però in un contesto di città europee.  I servizi segreti francesi e britannici sono già in allarme ed hanno definito questa una “seria minaccia” per la sicurezza. Troppo tardi lanciare l’allarme, per coloro che un domani dovessero malauguratamente piangere delle vittime   o danni  dall’attività terroristica potenziale degli integralisti fanatici della Jihad, addestrati in Siria, consigliamo di andare a presentare  il conto direttamente a monsieur  Hollande ed a mr. Cameron.