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Gaza e le macchine della propaganda

di Joseph Halevi - 25/08/2014

Fonte: Megachip




 

A cura di Joseph Halevi* (traduzione del documento e commento)

In qualità ebrei sopravvissuti e discendenti di sopravvissuti e vittime del genocidio nazista, condanniamo inequivocabilmente il massacro dei palestinesi a Gaza e la continuazione dell'occupazione e colonizzazione della Palestina storica. Noi altresì condanniamo gli Stati Uniti per fornire a Israele i finanziamenti necessari ad attuare l'attacco, nonché condanniamo i paesi occidentali più in generale per usare il loro peso diplomatico al fine di proteggere Israele da condanne. I genocidi cominciano col silenzio del mondo.

Siamo allarmati dall'estrema e razzista disumanizzazione dei palestinesi da parte della società israeliana che ha raggiunto livelli febbrili. Politici e opinionisti nel Times of Israel e nel Jerusalem Post hanno apertamente chiesto il genocidio dei palestinesi, mentre israeliani di destra adottano gli emblemi nazisti.

Siamo inoltre disgustati e indignati dall'abuso su queste pagine della nostra storia operato da Elie Wiesel (advertisement, 11 August; Report, 11 August) volto a promuovere delle palesi falsità usate per giustificare l'ingiustificabile: il massiccio sforzo di Israele per distruggere Gaza e l'assassinio di circa 2.000 palestinesi, con molte centinaia di bambini. Nulla può giustificare il bombardamento di rifugi dell'ONU, di abitazioni civili, di ospedali e di università. Nulla può giustificare il privare la gente dell'elettricità e dell'acqua.

Dobbiamo levare le nostri voci collettive e usare il nostro potere per por fine ad ogni forma di razzismo compreso il genocidio in corso del popolo Palestinese. Chiediamo l'immediata cessazione del blocco di Gaza. Chiediamo un completo boicottaggio economico, culturale e accademico di Israele. «Mai più» deve significare «mai più per tutti».
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Commento alla lettera
Importanza della lettera manifesto dei sopravvissuti e discendenti dei sopravvissuti allo sterminio nazista contro la politica israeliana nei confronti della popolazione di Gaza definita, giustamente, come politica di genocidio.
(1) Vi sono e vi sono state da sempre eminenti personalità di origine ebraica ed anche ebrei praticanti che hanno preso le distanze da Israele. A mio avviso la persona più di spicco in tal senso fu Yeshayahu Leibowitz (Riga, Lettonia, 1903, Gerusalemme 1994) fondatore e direttore della Encyclopaedia Hebraica nonchè professore di biochimica. Molto religioso ed anche molto laico Liebowitz sostenne la tesi che stato e religione devono essere rigidamente separati e che lo Stato d'Israele non ha nulla a che vedere con la religiosità ebraica. Dopo la massacro da parte dell'esercito israeliano di civili nel villaggio palestinese di Qibya in Giordania nel 1955 (massacro che Ben Gurion negò fosse stato commesso dall'esercito attribuendolo a dei coloni, invece, grazie alla battaglia dei comunisti israeliani, emerse che fu l'unità di Sharon ad everlo effettuato con l'approvazione del comando centrale) Liebowitz sviluppò una critica crescente all'intero apparato politico statuale di Israele. Nel 1968, dopo la guerra dei 1967 scrisse che israele sarebbe diventato uno stato oppressore e l'esercito una forza di repressione coloniale. Fu, in conseguenza, il primo a denunciare tendenze nazifasciste nella stessa politica statuale di Israele.


Vi sono anche stati manifesti e dichiarazioni di gruppi di ebrei precedenti all'attuale manifesto.

(2) Tuttavia il contesto dell'attuale lettera-manifesto ed il collegamento diretto dei suoi firmatari con lo sterminio nazista assume un peso enorme. In quanto:
(a) fa risaltare con forza il fatto che è illegittimo e falso ascrivere ad Israele una eredità morale dell' "Olocausto". Lo Stato di Israele deve essere giudicato per quello che fa e non può ergersi a rappresentante "degli ebrei". La DURISSIMA E VALIDISSIMA CRITICA A ELIE WIESEL E', IN QUESTO CONTESTO, FONDAMENTALE, perchè Elie Wiesel è uno dei principali propagatori dell'ideologia fondata sull'osmosi tra ebrei e Israele, tra eredità della Shoa e Israele. La lettera-manifesto fa esplodere questa ideologia.
(b)Le azioni di Israele vengono valutate per quello che sono: azioni risultanti dal colonialismo israeliano, chiamato così senza mezzi termini, volte a far perdurare l'occupazione e che comportano, a loro volta, azioni di natura genocida nei confronti della popolazione palestinese di Gaza. Anche questo detto in chiaro dai sopravvissuti (e dai loro discendenti) al grande genocidio perpetrato dai nazisti. "Mai più" deve essere "mai più" per TUTTI. Non c'è specificità ebraica o di qualsiasi altro gruppo di popolazione nell'applicazione del "mai più".

*Joseph Halevi ha firmato il documento, essendo stati 3 dei quattro nonni vittime dello sterminio nazista.


Tratto da: http://www.syloslabini.info/online/gaza-e-le-macchine-della-propaganda.