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Il bersaglio del bazooka

di Lorenzo Parolin - 17/03/2015

Fonte: Arianna editrice

 

Il Sistema finanziario internazionale, che vive del sangue della gente comune, con i suoi lenti ma metodici spostamenti di capitali dalla zona dell’Atlantico a quella del Pacifico, ha provocato in Europa una scarsità di lavoro e di denaro tale da mandare la popolazione in panico; e poiché non sa più come uscire dallo stallo, essa chiede a gran voce che qualcuno gli risolva il problema.

Prontamente, con freddezza vampiresca e con sorrisetto enigmatico, i rappresentanti delle élite finanziarie abbozzano una soluzione che vanno lentamente perfezionando in modo che il popolo intravveda in essa la via d’uscita agognata. Entra in scena il bazooka finanziario: il lancio sul mercato di cartamoneta stampata a vuoto (senza alcun controvalore reale) e il ritiro di titoli di credito “rischiosi”. L’effetto è vistoso: il solo annuncio fa ridurre lo spread  (il che significa tassi di interesse sui debito più bassi), il valore dell’Euro crolla rispetto alle altre monete e facilita le esportazioni, la fiducia della gente torna a crescere, le banche tornano a fare prestiti alle imprese, il lavoro riparte e viene prodotta maggior ricchezza (il Pil aumenta) e ci si lascia la crisi alle spalle. Questo è proprio ciò che tutti volevano.

Ovviamente, quella massa di moneta senza valore è come acqua che diluisce il vino che c’è in circolazione. Ed è proprio quello il risultato cercato ed annunciato con enfasi: una inflazione almeno del 2%.

Domanda: “Chi la dovrà sopportare?”

È logico, il popolo! L’operazione equivale dunque ad una “tassa patrimoniale” netta di quel 2% annuo ipotizzato.

Ma non è finita qui. Dove finiscono quei titoli che vengono ritirati?

È logico: diventano di proprietà di un ristretto numero di privati cittadini: gli azionisti delle grandi banche, i quali, possedendo le azioni delle banche centrali nazionali (per noi, la Banca d’Italia) sono anche gli azionisti della BCE. Ricordiamo che la Banca d’Italia possiede circa il 16% delle azioni della Banca Centrale Europea.

Riepiloghiamo: i “signori” banchieri stampano carta a vuoto, ci fanno sopportare l’inflazione che essa provocherà, e si impadroniscono di un gran quantitativo di titoli di credito e dei relativi interessi, sborsando appena le spese di stampa. Bell’affare, no?

Hai capito la dimensione del boccone?

Adesso che hanno organizzato per bene la “manovra” e ottenuto il tuo consenso, tu puoi tornare a lavorare! Anzi, devi lavorare, perché ora devi rimborsare capitale ed interessi dei titoli in oggetto, e sopportare pure l’inflazione programmata.

Lo hai capito ora contro chi è puntato il bazooka?

E noi, sotto l’effetto dell’ansia, e complice il confezionamento accattivante del “pacchetto regalo”, manifestiamo pure riconoscenza.

Lo capisci che così quei titoli li rimborseremo due volte?

Lo so che la mente si rifiuta di credere che quanto esposto sia vero anche solo in parte: sarebbe un fatto di un’assurdità e di una gravità inaudite, ma basta aprire un po’ gli occhi per constatare che siamo proprio noi a chiedere a gran voce di essere sodomizzati; loro non fanno altro che accontentarci.

Se c’è una soluzione?

Certo che c’è, ma occorre scovare le radici profonde del male ed agire su di esse: tagliare qualche ramo aereo della pianta è troppo poco!

Se vuoi capirne qualcosina di più devi essere disposto a spendere molte ore in una ricerca paziente che dovrà spaziare anche in altri campi del sapere oltre quello economico, in particolare in quello dello spirito, benché oggi la religiosità non sia alla moda. L’approccio deve essere globale.

Io ti posso consigliare di guardare per intero il video della conferenza dal titolo Economia Immorale e, se vuoi approfondire, puoi leggere i libri “Economia Immorale” e “Dalla Parte Opposta”. Puoi inoltre leggerti gli articoli e le pillole che ogni settimana metto nell’archivio del mio sito www.lorenzoparolin.it

Buon lavoro!

 

 [rif. www.lorenzoparolin.it L8/694]