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Vicini al baratro

di Eugenio Benetazzo - 21/02/2016

Fonte: Eugenio Benetazzo


Esce ufficialmente oggi il nuovo pamphlet intitolato Eurocracy, Vicini al Baratro scritto a quattro mani con Gianluca Versace nelle scorse settimane sul rischio di dissoluzione politica dell’Unione Europea ed il pericolo di una nuova grande depressione economica mondiale in conseguenza al rallentamento (eufesimo) cinese. Tanto per iniziare siamo fieri di poter vantare la prefazione all’opera letteraria da parte di Luca Zaia, il Governatore del Veneto, il quale ci ha fornito una propria view dal taglio politico sul quadro di natura socioeconomica che delineiamo all’interno del libro, sottolineando i rischi che ormai sono stati in più occasioni palesati anche dalle autorità sovranazionali riconducibili, non più alla tenuta della moneta unica, ma di tutta l’Unione Europea. Proprio su questa tematica si sviluppano molte riflessioni di natura economica sul futuro che abbiamo innanzi, tanto come contribuenti quanto come investitori, tutt’altro che di conforto e di buon proposito. Da questo approccio, infatti, a fronte dei focolai di tensione ormai non più gestibili sul piano sociale, geograficamente trasversali, che vanno dal Portogallo alla Finlandia, dalla Francia alla Grecia, dalla Spagna all’Inghilterra, si paventa sempre più il pericolo di una futura dissoluzione politica dell’intera Unione Europea, emanazione di un freddo ed asettico centro di potere burocratico che ha sgretolato in questi ultimi cinque anni l’originaria essenza di vita riconducibile ad una unione federale di popolazioni culturalmente molto affini.

L’orizzonte politico che nel complesso si sta delineando all’interno dei confini europei ci porta a pensare che, paradossalmente, proprio l’euro potrebbe invece resistere e rimanere l’unico elemento (superstite) in comune dopo un break-up politico. Nei prossimi diciotto mesi ci troveremo a vivere molteplici momenti molto critici in termine di consultazione popolare, i cui esiti (sempre più probabili) aprirebbero definitivamente il vaso di Pandora. Francia ed Inghilterra, con quest’ultima sempre più convinta ad abbandonare l’Unione, seguiti da un ritorno (per vendetta) della Grecia, con una Spagna politicamente ormai italianizzata, con una Germania in affanno per le garanzie bancarie offerte al suo sistema di export nei confronti della Cina, senza dimenticare quasi ovunque (dall’Austria alla Finlandia) la scure applicata a Schengen, di fatto l’essenza più intima che giustifica l’esistenza ed il permanere dell’Unione Europea. Abbiamo dimenticato l’Italia, una nazione ormai senza più alcuna speranza, abbandonata ad un puerile teatrino di cantastorie (appoggiati da quasi tutto l’establishment mediatico nazionale) che da mesi ci obbligano a pensare come alcuni patetici argomenti (unioni civili e stepchild adoption) rappresentino (secondo loro) le priorità nazionali. Il Governo Renzi sarà ricordato per decenni come una magistrale dimostrazione di cialtroneria della classe politica italiana. Il Vecchio Stivale non ha alcun futuro sin tanto che non arriverà un impavido timoniere che aggredirà brutalmente le due grandi voci di spesa pubblica che rendono il paese finanziariamente non sostenibile nel medio termine, mi sto riferendo alle pensioni ed al welfare, messe assieme fanno oltre 250 miliardi di euro.

Oltre a questo desolante quadro europeo, ritroviamo con preoccupazione nel resto del mondo quel che resta dei paesi emergenti, questi ultimi ormai non più sincronizzati all’unisono, anzi. Dei mitici (un tempo) BRICS dedichiamo un intero e copioso capitolo, descrivendo ed analizzando il mutato sentiment economico di queste nazioni a fronte della crisi cinese e del crollo della quotazione del greggio. Quest’ultimo ritorna comunque più volte all’interno dei vari capitoli come l’attore protagonista sulla scena mondiale. Il pamphlet si articolo in sette capitoli che trattano sette diverse tematiche chiave, tra di loro contigue e interconnesse. Abbiamo deciso di dare largo spazio alla nostra Europa sotto assedio, quest’ultimo realizzatosi durante il 2015 su tre diversi fronti tuttora molto caldi, quello politico, quello terroristico e quello immigratorio. Passando ad altri argomenti di rilievo non mancano due capitoli di approfondimento riguardanti l’annosa crisi bancaria italiana che sin da inizio anno ha pericolosamente impattato sulle quotazioni di tutte la banche presenti sul listino italiano e sul potenziale sviluppo economico della sharing economy. Non dimentichiamo verso la fine dell’opera di dedicare il dovuto spazio al golpe italiano ossia alla attuale governance italiana che sta conducendo il paese a storiche riforme costituzionali pur in assenza di conclamata leggittimazione e consenso trasversale. Povera italia, stuprata e violentata su più fronti, con la compiacenza spudorata dei principali media nazionali che fino a qualche anno fa erano pronti a indire referendum e scioperi mastodontici soltanto se proposte di riforma molto più modeste fossero state avanzate da coalizioni di altra veste politica.

In definitiva, Eurocracy fa luce senza cincischiare, né perdite di tempo, sul declino delle potenze occidentali. Dopo il successo di Neurolandia, forti della nostra apprezzata interazione, abbiamo vivisezionato senza pietà la mutazione genetica che sta sconvolgendo il neocapitalismo. Bombardando il lettore con notizie, dati e riscontri inediti, con uno stile discorsivo e divulgativo, abbiamo gettato un forte fascio di luce chiarificatore sui principali fenomeni ed eventi di portata economica e non solo. Facendovi vivere in presa diretta una rutilante, sconvolgente rivoluzione, sociale ed industriale: temi cruciali come eurocrazia, banche allo sfascio, mercato immobiliare, investimenti finanziari e bancari, potenze emergenti e declinanti, crisi asiatica, si susseguono nel pamphlet a ritmo incalzante, non senza di colpi di scena. L’obiettivo ? Tenervi incollati nella lettura al pari di un giallo che sino all’ultima pagina rende incerta la rivelazione del colpevole. Anche se, allo stesso tempo, il lettore avrà timore di conoscere. Eurocracy dedica profonda attenzione alle grandi trasformazioni politiche, culturali ed economiche della nostra vita, per concludere con una sezione, ancora senza peli sulla lingua, incentrata sul dilemma lacerante della sostenibilità finanziaria dei sistemi pensionistici e di welfare. Il mondo in cui viviamo si sta trasformando a velocità supersonica: Eurocracy, rivolgendosi a tutti ma in particolare alle giovani generazioni, offre strumenti di conoscenza indispensabili per vivere e cavalcare questo cambiamento. E per non farsi travolgere impreparati.