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La rete è il futuro. Se toccano Grillo sarà rivoluzione

di Paolo Becchi - 04/01/2017

La rete è il futuro. Se toccano Grillo sarà rivoluzione

Fonte: Intelligo news

Regolare la rete, questo uno degli obiettivi del 2017 secondo alcuni esponenti della politica italiana. Lo hanno detto in modo più o meno esplicito sia Gentiloni che Mattarella, lo ha ripetuto con forza il capo dell'Antitrust Pitruzzella. Ed è polemica. La reazione di Grillo (che ha parlato di Inquisizione) nasce anche dal fatto che Pitruzzella, parlando con il Financial Times, ha affermato che “in politica la post-verità è uno dei motori del populismo e una delle minacce alla nostra democrazia". In questo momento, continuava il suo ragionamento, "siamo a un crocevia: dobbiamo scegliere se lasciare internet così com’è, come un selvaggio West, o se ci servono regole adatte al cambiamento subito dalla comunicazione". Non tutti, però, la pensano così. "Il meccanismo è il solito. Collaudato, furbo, giacobino. Si parte da un pretesto condivisibile e si arriva ad imporre l’opposto. Il male, del resto, non è il contrario del bene, ma un bene rovesciato, deviato", scrive all'inizio del suo editoriale il nostro direttore, Fabio Torriero. "Dio salvi il web", è il titolo. 

IntelligoNews ha intervistato il professor Paolo Becchi per conoscere la sua opinione a proposito...

Si può mettere il bavaglio alla rete? Fa così tanta paura?

"Proprio questa è la domanda che ci si sta ponendo. Per un certo periodo la rete era una questione abbastanza elitaria, poche persone vi facevano riferimento e si poteva dunque lasciare come assoluta tale libertà di espressione. Adesso ci si rende conto che la rete contiene la possibilità di sviluppare un'intelligenza collettiva, ha potenzialità enormi ed è lì che si trova la verità! La si trova in contrapposizione agli altri mezzi tradizionali, in particolare la televisione e i giornali.Per questo si vuole cercare di bloccarla, ma non si può. Come le onde del mare, si possono calmare, ma non si bloccheranno mai. Ci saranno sempre. Pensare di bloccarle con qualche diga non avrà nessun esito, internet è il futuro e il primo a rendersene conto nel nostro Paese è stato Casaleggio che sulla rete ha costruito un intero nuovo movimento. Pensare di bloccare la rete è ridicolo". 

Pitruzzella ha detto che la post-verità è una delle forze che spinge il populismo. Grillo parla di Inquisizione. Chi ha ragione?

"Su questo non si può che dare ragione in tutto e per tutto a Grillo. Ed è significativo che l'intervento di Pitruzzella sia apparsa con grande evidenza sul Corriere della Sera, il quotidiano dell'establishment italiano. Si vuole cercare di tappare la bocca alla rete, ma essa continuerà ad esprimersi. Sono tentativi storicamente destinati al fallimento. Quando nacque la stampa non riuscirono a bloccare i libri, ora la stessa cosa è con la rete. Hanno provato a mettere all'indice qualche libro, ma li rafforzavano. Il tentativo è analogo, ma non ci riusciranno: è destinato a sparire questo tentativo. La verità sta sulla rete, le bugie e le menzogne sono scritte sui giornali e vengono ripetute tutti i giorni alla televisione. 

Ragioniamo per assurdo: tra i siti che chiudono c'è anche il suo. Cosa fa il professor Becchi il giorno dopo?

"Che mettano il bavaglio a me è poco rilevante, non succederebbe probabilmente niente. Se mettono invece il bavaglio a Grillo scoppia la rivoluzione in Italia...".