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L'uomo senza identità, un "migrante" dalla sessualità precarizzata

di Diego Fusaro - 03/10/2017

L'uomo senza identità, un "migrante" dalla sessualità precarizzata

Fonte: Lettera 43

Uno spettro si aggira per il mondo: lo spettro dell'uomo senza identità. L’uomo senza identità è, per sua natura, unisex e senza radici, senza storia e senza coscienza critica, senza progetti e senza futuro, erratico e fashion addicted. Pura "materia non signata", esso - il neutro è d’obbligo - risulta pronto a ricevere passivamente gli stimoli provenienti dall’ambito del consumo e della circolazione: vive nel puro presentismo aprospettico e asimbolico, senza sapere donde provenga e dove sia diretto. È una semplice funzione variabile delle strategie del consumo, figurando a un tempo come consumatore e come consumato dal consumo stesso.

LA FIGURA DEL QUEER, BIZZARRO. Manca di un suo radicamento identitario autonomo, in nome del quale respingere, contestare e combattere ciò che dall’esterno lo minaccia, ne mette a repentaglio l’esistenza e ne oltraggia la natura. È questa l’essenza del paradigma gender e della sua desimbolizzazione, quale si esprime in modo esemplare nella figura del queer, letteralmente il “bizzarro”, l’insolito, l’indefinito, colui che è sessualmente fluido e senza fissa dimora, sempre disposto a ridefinire la propria identità strutturalmente instabile .

SRADICAMENTO E MOBILITÀ. L’individuo unisex e queer (post identitario e post moderno) messo a tema dall’ideologia genderista si pone, da questo punto di vista, come l’analogon, sul côté sessuale, del migrante, del quale condivide lo sradicamento, l’assoluta mobilità sul piano dell’identità e la disponibilità al mutamento in assenza di un’identità stabile e non negoziabile.

Il libertinismo ideologico del gender legittima e promuove il precariato erotico, come il liberismo ideologico del mercato sovrano competitivo giustifica e favorisce il precariato lavorativo

La sessualità fluida e sempre modificabile è la coerente espressione del disorientamento identitario degli io resi flessibili e dell’instabilità consustanziale al tempo del precarismo assoluto e del capitale liquido-finanziario. Il libertinismo ideologico del gender legittima e promuove il precariato erotico, come il liberismo ideologico del mercato sovrano competitivo giustifica e favorisce il precariato lavorativo.

COMPLETA L'HOMO PRECARIUS. L’homo instabilis prodotto dalla fase dell’accumulazione flessibile, in effetti, pare potersi intendere come migrante e nomade non solo nell’ambito lavorativo e professionale, ma sotto ogni profilo: compreso quello dell’identità sessuale fluidificata e decostruita. È portatore di una sessualità liquida e precarizzata, in virtù della quale si pone come il coerente completamento, sul versante sessuale, dell’homo precarius prodotto dal paradigma dell’accumulazione flessibile.

TRIONFA L'ONNIMERCIFICAZIONE. Il Servo precarizzato è stato, per questa via, privato tanto della coscienza di classe, quanto della coscienza di genere. Trionfa su tutta la linea la nuova monadologia liberal-libertaria con la sua ingegneria biopolitica e con il suo programma di onnimercificazione.