Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Grazie Mattarella, ora il popolo ha capito che conta meno dello spread

Grazie Mattarella, ora il popolo ha capito che conta meno dello spread

di Alessio Mannino - 28/05/2018

Grazie Mattarella, ora il popolo ha capito che conta meno dello spread

Fonte: Alessio Mannino

«Purtroppo la realtà oggettiva è che in un mondo globalizzato le scelte nazionali sono fatalmente condizionate dagli equilibri politici ed economici internazionali»: Massimo Luciani, docente di diritto costituzionale alla Sapienza, Corriere della Sera di oggi. La verità di quanto sta accadendo in queste ore in Italia sta tutta qui. In questa non si sa quanto involontaria ammissione da parte di un costituzionalista (Iddio ti prego, proteggici dai costituzionalisti) che naturalmente difende l’inusitata, gravissima ma in realtà nient’affatto scandalosa scelta del signor Sergio Mattarella di liquidare l’intero governo M5S-Lega impuntandosi sulla casella di Paolo Savona, uomo d’establishment ma, malvagio com’è, colpevole di non essere un dogmatico dell’euro. Un palese pretesto per affondare la maggioranza parlamentare e, almeno per ciò che attiene al “contratto” sottoscritto da Luigi Di Maio e Matteo Salvini, anche politica uscita dalle nuove Camere. Pretestuoso anche per ciò che riguarda il signor Salvini, che impuntandosi pure lui ha fatto da sponda per reclamare le urne e passare all’incasso, azzerando Forza Italia e andando allo scontro finale con l’alleato-rivale Movimento 5 Stelle.

Perciò questo è un grande giorno: perchè lorsignori hanno gettato la maschera, facendo aprire gli occhi a chi li aveva ancora chiusi. Il re Sergio si è denudato da solo, travalicando i suoi poteri nell’entrare a gamba tesa nei motivi politici della scelta di un ministro, spettanza esclusiva del Presidente del Consiglio (il povero Conte che, facciamo notare, non è stato eletto esattamente come il signor Cottarelli, che oggi esce maleficamente dal cilindro del Quirinale). Adesso non c’è più nessun alibi per nessuno, la realtà è venuta a galla: il nostro sistema democratico-parlamentare è democratico a parole e parlamentare per finta, perchè il vero Grande Elettore Occulto sta fuori dall’Italia, o meglio sta nel differenziale di spread coi titoli di Stato tedeschi, che in un’Unione Europea degna di tal nome non dovrebbe nemmeno esistere. Il debito pubblico è la nostra catena, e il modo in cui sono state congegnate l’Ue, la Bce e la moneta unica è il ceppo a cui ci siamo incatenati (per altro senza poter neppure dire mai la nostra in un referendum, che la “Costituzione più bella del mondo” vieta sui trattati internazionali).

Ora il signor Mattarella, il signor Cottarelli e i signori Berlusconi e Martina, o come diavolo si chiama il segretario del Pd, faranno di tutto per tirarla in lungo e posticipare le elezioni il più tardi possibile. Per forza: ora come ora sarebbero tutti quanti spazzati via da una prevedibile maggioranza oceanica dei due movimenti già vincitori dello scorso voto, ieri sera svuotato e ridicolizzato dal sopruso quirinalizio. Ci viene il dubbio, tuttavia, che anche andasse così, il prossimo giro sarebbe un mero giretto domenicale ai seggi, visto che lorsignori sembrano determinati a ergere con ogni mezzo un muro attorno all’intoccabilità dello status quo. Ed è questo conflitto che invece è un inedito: mai prima d’ora chi è a guardia di Versailles si era esposto a tal punto, mostrando il vero volto del Potere.

Concludendo, un appello a quanti si schierano con lorsignor Mattarella. Provate a vedere non solo la ragione di parte, della vostra parte, del vostro punto di vista legittimo ma parziale, e cercate di focalizzare invece il quadro secondo il principio generale. Il principio, in democrazia, è sempre un metodo, ed è il seguente: il popolo votante elegge un parlamento e non un governo; dal parlamento emerge una maggioranza, che qualunque sia, anche se a me può non piacere, è legittima; da tale maggioranza è politicamente scelto un candidato Presidente del Consiglio, che il Capo dello Stato ha il potere istituzionale di nominare; una volta fatto questo, sempre mister Quirinale nomina i ministri, sentito il neo-premier (che è ovvio risponda alle forze che l’hanno individuato), ma non può sindacare in base all’indirizzo politico sotteso alla lista dei ministri, semmai per motivazioni legate a “disciplina e onore” (art. 54), ovvero per casi di palese inopportunità e incompatibilità (il leghista Bobo Maroni respinto come ministro della Giustizia nel 2001, perchè sotto processo per resistenza a pubblico ufficiale, o Nicola Gratteri rifiutato sempre come Guardasigilli nel 2014, perchè magistrato ancora in servizio).

Ora vi domando, cari mattarelliani d’Italia: ma se al posto degli altri ci foste voi, ad essere derubati del diritto di vedere chi avete votato formare un governo secondo le loro idee (fra l’altro calmierate: di uscita dell’euro, nel “contratto”, non si parla), non vi sentireste defraudati, presi in giro, umiliati? Non vi accorgete che così tutti, io, noi, voi, siamo trattati da sudditi e non da cittadini? Dove sta scritto, chi l’ha detto che le scelte passate, sull’Europa come su qualsiasi altro fronte, debbano essere irreversibili, immodificabili, eterne? Non capite che questa è precisamente la negazione della libertàdi tutti, anche vostra?