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Vaccinazioni: la verità non ha prezzo

di Stefano Montanari - 18/07/2018

Fonte: Ereticamente

– Possiamo cominciare con l’intervista rilasciata dalla nostra ministra della salute alla rivista Vanity Fair [https://www.vanityfair.it/news/politica/2018/07/11/ministro-sanita-giulia-grillo-vaccini-salvini-marijuana (N.d.R.)]?

SM – Una manifestazione mortificante. Al di là di chiacchiericci e di particolari sulla sua vita intima che al massimo potrebbero interessare gli strati culturalmente meno attrezzati della popolazione, è preoccupante ciò che questa signora, laureata comunque in medicina, esterna sui vaccini. Diciamo che è poco e male informata e fermiamoci lì, magari aggiungendo che non le sarebbe poi difficile acquisire almeno un po’ delle tante nozioni che pare non possedere. Ma qui ci vorrebbe un po’ di umiltà e forse di autorità. E preoccupante è pure il fatto che la ministra s’infischia bellamente di ciò che il suo partito ha comunque dato ad intendere a chi, stoltamente, lo ha votato. Non sono pochi, infatti, coloro che sono cascati nel giochetto di credere che la legge sulla vaccinazione obbligatoria, folle e illegittima com’è, sarebbe stata abrogata. Ora questi sconsiderati, ingenui elettori si ritrovano ad essere complici di una situazione a dir poco critica, avendo in qualche modo sottoscritto una gestione che è la replica di quella passata.

– A suo parere, perché questo che sembra un voltafaccia del Movimento 5 Stelle?

SM – Io conosco personalmente un po’ dei loro rappresentanti ma quel partito è un miscuglio indecifrabile in cui c’è un po’ di tutto. Certo, il fatto di essersi fatti arrivare come consulente per l’argomento vaccini un personaggio come quel tale Guido Silvestri avrebbe dovuto aprire gli occhi a chi, nella scheda elettorale, ha messo la crocetta sul simbolo dei grillini. A chi rispondano le stelline è una domanda che ci si dovrebbe porre. Certo è che, se si considerano certe posizioni ora spostate nel dimenticatoio sugli inceneritori e ciò che quelli dicevano fino a qualche mese fa sui vaccini per poi confrontarle con i fatti, dubbi ne sorgono tanti o, se vuole, tanti dubbi scompaiono. Di fatto, se non siamo caduti dalla padella alla brace poco ci manca.

– Anche Giorgia Meloni si è espressa a favore dei vaccini citando il caso del pallavolista che ha vaccinato sua figlia.

SM – Aspetto di vedere i loro risultati scientifici.

– Che cosa succederà alla riapertura delle scuole?

SM – Sarebbe come se lei mi chiedesse che cosa accadrà in un manicomio da barzelletta. È straordinario osservare come sia mai potuta essere presa per buona una legge che, dal punto di vista elementarmente legale, è carta straccia. Inventata da un governo che legalmente non poteva legiferare fuori dell’ordinaria amministrazione perché insediato palesemente contro la Costituzione, quella povera Costituzione la legge la calpesta innumerevoli volte, così come fa con tanti trattati internazionali e con le leggi, quelle sì non calpestabili, della medicina. La cosa più incredibile è che la magistratura non intervenga.

– Insomma, i bambini entreranno o no a scuola?

SM – Escludere dalla scuola un bambino non vaccinato è illegale. Chi lo fa è semplicemente un delinquente. Il magistrato che non interviene non fa il suo dovere. Ma c’è pure il lato buffo. Come chiunque conosca un minimo di medicina deve sapere e come le stesse case farmaceutiche scrivono, in molti casi il soggetto vaccinato è portatore della malattia per periodi più o meno lunghi, addirittura a vita per malattie come la pertosse. Per questo, a vaccinazione effettuata, il soggetto va tenuto in quarantena. Invece i ragazzini vengono vaccinati e immediatamente entrano a scuola mentre, incredibilmente, il vaccinato che non è portatore di nulla, viene escluso. Non mi stupisco che questa assurdità sia presa per buona dalle tante famiglie vittime della sottocultura di stato. Appena di più mi stupisco dei giornalisti che imperversano nei mezzi di cosiddetta comunicazione. Un pizzico di stupore aggiuntivo per i politici ma nessuna giustificazione per i medici.

– A proposito di vaccini, suppongo che abbia letto la circolare [http://www.fimmgroma.org/images/stories/documenti/n.%2020024_03-07-2018_Tetano.pdf([N.d.R.)] a proposito della vaccinazione antitetanica.

SM – Diventa difficile commentare uno sproposito simile. Mi chiedo che fine avrebbero fatto all’università certi personaggi qualche decennio fa.

– Mi dà comunque qualche commento?

SM – Secondo quel testo, pare sia difficile, non mi chieda il perché, trovare il vaccino antitetanico monovalente e, allora, chi si vuole o si deve vaccinare contro il tetano deve beccarsi pure una serie di altri vaccini in macedonia tra cui l’anti-difterico e quello contro la pertosse. Già qui siamo alla bocciatura senza appello perché non si vaccina mai chi ha già superato la malattia e, di conseguenza, ne è diventato immune. Ma nella circolare si menziona pure la possibilità di praticare una vaccinazione esavalente, con questo toccando un ulteriore abisso. Raccontare, come ogni tanto qualche genio fa, che una vaccinazione rende ancora più immuni è una presa in giro che equivale a dire che se sparo a un morto lo uccido di più. Comunque, uno dei fondamenti della farmacologia è che non si somministra per nessuna ragione un farmaco di cui non esiste la necessità. Ma qui si va in un terreno culturale che forse esula da quello che piace al regime.

– C’è altro?

SM – Beh, chi ha scritto quella circolare forse non ricorda che il tetano non si passa con un morso, meno che mai quello di un essere umano. Scriverlo è imbarazzante come fu imbarazzante quando la signora Lorenzin sparò che il tetano era trasmesso dai nonni ai nipoti. Ma allora si trattava di un personaggio culturalmente a zero per quanto riguarda la medicina. Lascio perdere il resto relativo alla trasmissione del Clostridium per pietà umana. Aggiungo un’ovvietà: se si sospetta che il Clostridium tetani sia già penetrato nei tessuti, cosa, peraltro, non proprio comune, non si deve mai praticare una vaccinazione perché il rischio è quello di aggravare la situazione. Qualunque medico sa o, almeno, dovrebbe sapere che non si vaccina mai qualcuno che abbia la malattia in corso. Tenga anche conto del fatto che qualunque vaccino, se mai funziona, richiede un certo periodo di tempo per raggiungere una qualche efficacia.

– Restando ai vaccini, pare si stia spingendo la vaccinazione contro il Papilloma virus. Che ne dice?

SM – Provi a chiedere alle innumerevoli ragazzine che ne sono restate danneggiate, a volte in maniera gravissima. Si tratta di un vaccino comunque inutile anche se funzionasse perché i sierotipi che, almeno teoricamente, copre sono pochissimi sui duecento e passa esistenti. Consideri che il cancro del collo dell’utero da Papilloma virus è diagnosticabile molto facilmente con anni di anticipo e che è guaribile con un intervento ambulatoriale banalissimo. Consideri che tra i tanti effetti collaterali del vaccino c’è pure quello di rendere meno feconde le donne [https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/15287394.2018.1477640?scroll=top&needAccess=true (N.d.R.)].

– A suo parere, perché lo si spinge?

SM – Il complottista le dirà che è per sfoltire la popolazione. Forse, più banalmente, è per incrementare il giro di quattrini.

– Mercoledì scorso abbiamo ascoltato a Radio Studio 54 l’intervento di quella madre che riferiva del figlio danneggiato dal vaccino contro la meningite B.

SM – Un vaccino non solo di efficacia mai davvero dimostrata ma somministrato al di fuori di ogni anche solo remota indicazione e, stando a quanto dice la signora, senza che la s’informasse. Ma ormai è la prassi: iniettare vaccini sempre e comunque pare sia la missione di migliaia di operatori senza cultura, senza criterio e senza morale. Un paio di giorni fa ho avuto in laboratorio una coppia di genitori con un figlio diventato autistico immediatamente dopo la somministrazione di un vaccino trivalente spacciato per obbligatorio. Ma, naturalmente, le molte migliaia di bambini del tutto normali diventati autistici poche ore dopo la vaccinazione sono invenzioni fantasiose. La verità è quella di regime.

– Cambiamo appena argomento. Come va la raccolta fondi per il microscopio?

SM – In dieci mesi siamo arrivati più o meno a 150.000 Euro.

– Manca ancora parecchio.

SM – Sì, però la cifra raggiunta comincia a fare paura, viste le reazioni dei troll che si sono scatenati sui tanti blog, il mio compreso [www.stefanomontanari.net (N.d.R.)]. Succede esattamente ciò che cominciarono a fare addirittura alcuni personaggi all’interno di associazioni che si presentano come “free vax”: si sta cercando di bloccare la raccolta.

 – I “free vax”…

SM – Beh, è un fatto che conservare le cose come stanno ora fa comodo a chi, comunque, qualcosa si porta a casa. E noi siamo senza dubbio elementi di disturbo.

– A quanto so, lei conosce il senatore Luigi Gaetti, grillino e sottosegretario al Ministero degli Interni. Si tratta di un medico che ha lavorato con lei. Come vi conosceste?

SM – Quando facevo conferenze non troppo lontano da Mantova che è casa sua, veniva ad ascoltarmi.

– Come mai ora che ha una carica parlamentare importante non l’ha mai invitata a Roma?

SM – Quando ancora faceva l’anatomo-patologo, con lui studiammo il primo caso, poi pubblicato, di bambino nato con il cancro da madre sana e, per la cronaca, morto dopo circa otto ore dalla nascita. Poi, diventato senatore di Casaleggio e ora al terzo mandato, si è subito dimenticato di noi. Per carità: può capitare. Eppure ci eravamo veduti ripetutamente e, anzi, lui venne pure qualche volta in laboratorio da noi. Fu lui, proprio in una delle sue visite a Modena, a parlarci per la prima volta del cancro che i gatti sviluppano al punto d’iniezione dei vaccini.

– E, allora, non vi dà almeno una mano per recuperare il microscopio che proprio Grillo, il capo del suo partito, vi fece sottrarre?

SM – Gliel’ho detto: può capitare di perdere la memoria. E poi c’è la disciplina di partito.

– Lei continuerà a fare conferenze per arrivare ad acquistare il microscopio?

SM – Consideri che io regalo il mio lavoro e le confesso che sono molto stanco. Fare conferenze di diverse ore non è affatto divertente, rispondere mille volte alle stesse domande è obiettivamente noioso, non avere mai una domenica per me pure. Ricevere in cambio insulti, minacce e, chiamiamoli così, ostacoli istituzionali, poi, non migliora la situazione. C’è chi fa regolari azioni di disturbo spedendoci le querele più incredibili, e qualche volta ci tocca di aver bisogno di un avvocato. Pensi che i troll che infestano Internet arrivano addirittura a sostenere che io mi arricchirei. Questi personaggi io li ho invitati un sacco di volte a venire a Modena dove, con il mio permesso che concederò senza problemi, potranno recarsi in banca a controllare tutto ciò che vogliono. Naturalmente nessuno di loro si è mai materializzato, preferendo continuare l’opera di diffamazione che tanto attizza pettegoli e falliti e chi, forse, in qualche modo li ricompensa. E, aggiungo, nessuno, a qualunque livello, si materializza quando propongo un confronto condotto con le regole della scienza. In definitiva, una partita senza avversari in campo.

– Ma, insomma, lei continuerà a fare conferenze?

SM – Mi lasci qualche settimana di tregua. Poi, a metà settembre, ci sarà la prima conferenza autunnale a Vicenza.

– Una delle domande abituali è che cosa farete del denaro raccolto se non raggiungerete la somma necessaria per l’acquisto e il mantenimento dell’apparecchio.

SM – Se non ce la facessimo si tratterebbe della dimostrazione che la gente merita ciò che ha. Vadano al diavolo e peccato solo per i bambini che non hanno colpa di avere i genitori che si ritrovano. In fondo si tratta di un a cifra irrisoria se si considera la popolazione non dico mondiale ma anche solo italiana. A parte ciò, se non arrivassimo a quanto è necessario, finanzieremmo ciò che sarà compatibile con quando avremo raccolto.

– Per esempio?

SM – Per esempio continueremmo con la ricerca sulla leucemia mieloide acuta che ha dato risultati preliminari eccellenti e che è stata bloccata per punirci del fatto che mettiamo il naso nei vaccini, cosa che, come è evidente, non ha nulla a che fare con la leucemia ma quello è il regime.

– Ma per continuare a lavorare avrete ancora disponibilità del microscopio almeno una volta la settimana a Pesaro?

SM – E chi lo sa? Il comodato d’uso tra Università di Urbino e ARPAM di Pesaro è stato prorogato al 28 febbraio 2019. Quello che accadrà dopo è impossibile da prevedere, anche perché, con un atteggiamento su cui preferisco non esprimermi, noi non siamo mai informati su quanto riguarda l’apparecchio che è arrivato all’Università di Urbino semplicemente dopo che lo abbiamo ottenuto noi con i nostri sforzi, peraltro non piccoli, e senza che l’Università muovesse un dito. Sul resto, taccio.

– Mi dica solo come farete a continuare la ricerca se non avrete più il microscopio.

SM – Andremo da qualche parte dove un microscopio adatto a noi viene noleggiato. Già lo abbiamo fatto in passato e le assicuro che si tratta di un incubo. I costi sono altissimi e si perde tantissimo tempo non solo per i trasferimenti ma per mettere l’apparecchio in condizione di funzionare per le nostre esigenze.

 – Un’ultima domanda: ma quel microscopio da 488.000 Euro che sta cercando di ottenere è proprio necessario?

SM – È il più piccolo tra quelli che possono fare il lavoro che ci serve. Altre soluzioni sono inutili e chi, di tanto in tanto, pretende di proporci questo o quello ci fa solo perdere tempo. Si figuri che una volta un medico scrisse, da incompetente, a mezzo mondo che le nostre analisi sono possibili con un microscopio ottico da poche migliaia di Euro.