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Quando le evidenze scientifiche diventano verità dogmatiche la scienza scivola nell’ideologia

di Ivan Cavicchi - 18/10/2018

Fonte: Quotidiano Sanità

Pochi giorni fa il professor Ricciardi, presidente dell’istituto superiore di sanità (Iss) ha inviato una lettera al direttore di questo giornale (Qs 10 ottobre 2018), a mio parere, tanto assurda quanto inquietante, ma nello stesso tempo agli occhi dell’ermeneuta un “iper testo” di grande interesse fenomenologico

La lettera, rivolge al dottor Giancarlo Pizza, presidente dell’ordine dei medici di Bologna, una accusa infamante per un medico ippocratico, da equivalere, a quella che, a partire dall’ XI secolo per arrivale al XVI, sarebbe corrisposta ad una eresia, e ne chiede le dimissioni, cioè una punizione pubblica esemplare che, riferita allo stesso periodo storico, potrebbe essere l’equivalente del rogo, della decapitazione o dell’impalamento.
 
La lettera e l’accusa
La lettera del professor Ricciardi ritiene un grave reato che, un medico, presidente di ordine, scriva una prefazione ad un libro che critica le cattive politiche e le tendenze oscurantiste sui vaccini del precedente governo.  Il titolo “immunità di legge” e il sottotitolo “tra scienza al governo e governo della scienza” chiarisce che non si tratta di un libro no vax.
 
L’accusa è interessante, soprattutto da un punto di vista logico, infatti essa non è, null’altro, che un sillogismo fondato su una arbitraria quanto intransigente regola transitiva, quella meccanica tipica che è, nello stesso tempo, alla base del pregiudizio e di certi processi sommari:

- siccome…il dottor Pizza ha firmato una prefazione ad un libro critico non nei confronti dell’obbligo vaccinale, attenzione, ma nei confronti delle convinzioni personali per quanto scientifiche del professor Ricciardi che considera l’obbligo vaccinale una strategia profilattica fondamentale…,
- dal momento che egli è medico e presidente di ordine,
- allora egli commette una serie di reati cioè viola norme deontologiche, mette in discussione il valore della profilassi, invita i medici a non rispettare le evidenze scientifiche e a trasgredire le disposizioni di legge,
- per cui egli, dovrebbe dimettersi cioè come medico, dovrebbe esser radiato e, come presidente di ordine, dovrebbe o auto-radiarsi o essere per lo meno commissariato da una istanza istituzionale superiore.
 
Il fenomeno
Per comprendere lo spirito di questa lettera, non basta leggerla, e meno che mai condannarla tout court, ma è necessario capire soprattutto chi l’ha scritta in ossequio a quel principio, dell’ontologia scolastica, “operari sequitur esse” (l’agire segue l’essere).
 
Vorrei quindi assumere la lettera e il professor Ricciardi, come le parti necessarie di un fenomeno unitario, semplicemente con la curiosità intellettuale di capirlo meglio.
 
Inizierei, per non urtare la suscettibilità del professor Ricciardi, dalla definizione preliminare di “fenomeno”: per la fenomenologia, il “fenomeno” non è il mostro esibito nei baracconi delle fiere, ma è ciò che appare come dato immediato del reale e che bisogna studiare per carpirne i segreti.
 
Cioè il professor Ricciardi e la lettera, che ha scritto, per me sono un “fenomeno” ma in senso culturale, filosofico e scientifico.
 
Il “dato immediato” che a me, ermeneuta, interessa è la comprensione del pensiero che c’è dietro alla lettera, anche per usare l’occasione per riprendere a riflettere sulla questione dei vaccini dal momento che, in parlamento sono in discussione, diverse proposte di legge.
 
Chi è Ricciardi?
Chi è il professor Ricciardi che chiede pene così severe per punire coloro che non sono d’accordo con lui?
 
Per rispondere vediamo da vicino il “fenomeno”.
Wikipedia lo definisce come un personaggio eclettico “medico, accademico, attore e politico italiano”negandogli la qualifica di “scienziato” che è la qualifica alla quale probabilmente il professor Ricciardi tiene di più.
 
Secondo me, egli non è uno scienziato, nel senso comune del termine, ma è un grande funzionario della scienza, fino ad esserne, nel caso dei vaccini, forse il guardiano più intransigente. Il suo mondo non è il laboratorio ma è quello dei “comitati” cioè gli enti deputati semmai a discutere di come usare la scienza.  Tante sono le cariche, le onorificenze, gli incarichi, le commissioni di cui è membro che si fa prima a dire quello che non è.
 
Come è noto è stato nominato presidente dell’Iss dal ministro Lorenzin, è stato il principale ispiratore della legge sull’obbligatorietà dei vaccini cioè il massimo teorico del principio di obbligatorietà. Probabilmente se all’Iss, ci fosse stato un altro presidente, la legge sui vaccini sarebbe stata diversa.
 
Nella sua lettera non accusa Pizza e il libro di essere contro i vaccini ma di essere contro il “principio di obbligatorietà”. Ma per lui essere contro questo principio equivale ad essere contro i vaccini. Per lui la libera scelta in medicina per evidenza scientifica non può essere ammessa.
 
Le opinioni politiche del professor Ricciardi
Wikipedia definisce Il prof Ricciardi anche come un “politico” ma nella scheda bibliografica mentre cita i film del professore non cita le sue esperienze politiche. Probabilmente si riferisce a “Italia futura” il movimento proposto da Montezemolo nel 2009 con un esito inglorioso, rispetto al quale il professor Ricciardi era considerato in qualche modo, il ministro della sanità in pectore.
 
Ma il vero Professor Ricciardi politico, secondo me, viene fuori dalle sue affermazioni pubbliche.
 
In un articolo molto stimolante scritto di recente da Sarina Biraghi (La Verità 10 ottobre 2018) che riferisce, usando le virgolette, di un intervento del professor Ricciardi in un convegno, si possono capire le sue opinioni politiche.
 
Secondo lui, usando a mia volta le virgolette, le persone sono “a razionalità limitata”, oggi “la classe dirigente” è in contrapposizione con la scienza, i governi sono “chiusi e richiusi …con idee di respingimento e non di inclusione”, esiste “una emergenza democratica che provoca problemi sanitari”, l’Italia “è una bomba” di malattie infettive”, ecc., ecc.
 
Tutte queste affermazioni, per quello che mi riguarda, non esprimono evidenze scientifiche, ma opinioni personali che di scientifico hanno ben poco. Intendiamoci legittime opinioni personali ma, in quanto tali, esattamente identiche a quelle altrettanto legittime del dottor Pizza e degli autori di “immunità per legge”. Con la differenza che costoro non chiedono la testa del professor Ricciardi mentre il professor Ricciardi la loro sì.
 
No obligation
Oggi il professor Ricciardi è clamorosamente spiazzato, rispetto alla legge sui vaccini, da un quadro politico che quella legge ha avversato e che quindi vuole cambiare.  Proprio per questo la sua lettera appare ancor più fuori contesto come se fosse un patetico colpo di coda di un drago morente.