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Il gas di Satana e i bigotti laici

di Pietrangelo Buttafuoco - 11/12/2018

Il gas di Satana e i bigotti laici

Fonte: Pietrangelo Buttafuoco

È Satana che surriscalda la terra, squaglia la calotta artica e devasta il pianeta.
Apriti cielo.
Non lo dice la scienza bensì il capo di gabinetto di Lorenzo Fontana – il ministro della Famiglia, già cattolico apostolico romano di suo – e il 2+2 dell’inquisizione laicista e borghesuccia va sottozero con i titoli a capocchia stampati sui propri giornali.
Chi va col crociato impara a fare le crociate.
Ecco il 2+2. Non solo populisti, sono anche oscurantisti.
Cristiano Cerasani, di lui si parla, in punto di teologia fa però ben altro discorso: la giurisdizione terrena nulla può in soccorso dell’uomo, l’essere imperfetto, facilmente esposto alla seduzione del Maligno. E l’ordine metafisico travalica qualunque bla-bla del bassomondo.
E’ un concetto che perfino don Ciotti può condividere.
Messere Satana, infatti, è il padrone di casa, ogni colpa si vendica sulla terra e Cerasani, presentando a Uno Mattina il suo libro (“Kerygma, il Vangelo degli ultimi giorni”) ripete quel che ogni credente conosce in virtù di un remoto avviso: la Rivelazione.
“E’ colpa dell’uomo”, spiega Cerasani all’attonita platea, “se abbiamo calpestato il pianeta, ma nel cuore dell’uomo agiscono forze trascendenti; a Satana resta poco tempo per prendere di mira il creato”.
E’ peccato parlare in pubblico del peccato.
L’epoca del laicismo compiuto non ammette deroghe alla sete di sapere dell’illuminismo. Neppure verso la “turpissima bestia, et cloaca”.
Apriti cielo, infatti, anzi, Cerasani parla e si aprono le cataratte dal cielo plumbeo della volta conformista.
Si scatena la caccia al credente in virtù di uno sghignazzo virale destinato a dimostrare – e neppure nel sottinteso, ma nell’esplicito anatema – quel che si totalizza nel 2+2: non avete idea, signora mia, in chissà che Medioevo finiremo con questi integralisti…
Anche Papa Francesco – che piace a tutti i laici, la maggior parte speranzosi che il capo della chiesa sia modernamente un senza Dio – giustamente indica nel Maligno il principe di questo mondo e però si sorvola, in virtù di uno status garantito dal carisma ideologicamente corretto che dal sacro crisma, e sono sempre conti che non tornano quelli dell’aritmetica politicizzata. Si surriscalda la polemica, si squaglia il cervello e va in frantumi il dibattito.
Ma siccome altro paradigma non c’è che quello di Totò – è la somma che fa il totale – l’indovina indovinello che fa d’uopo, seguendo questa vicenda proprio laterale, ci costringe a interrogarci. Riavvolgiamo in punto di domanda, quindi, la coda inzaccherata di zolfo del Demonio e ci chiediamo: cosa ne sarebbe del dott. Cerasani se invece che capo gabinetto di Fontana fosse ancora quello che era appena poco tempo fa, ovvero il capo dell’ufficio legislativo di Maria Elena Boschi?
Di certo non se ne sarebbe fatto, intorno a lui, un rogo. Non sarebbe oggi il capro espiatorio del lavacro laicista. E come ogni matricolino, al seguito di un suo Faust, scorgendo nell’anticamera del ministero qualunque Mefistofele, il dott. Cerasani, potrebbe chiedergli: “E che cosa vuoi tu darmi, povero diavolo?”.