Per capire il Politico

di Fabio Falchi - 16/12/2018

Fonte: Fabio Falchi

Per capire il Politico bisogna prima di tutto saper distinguere ciò che è da ciò che può essere, senza confondere ciò che può essere con ciò che deve essere, ma "al limite" pensare ciò che deve essere in funzione di ciò che può essere.
Tuttavia, fare questa distinzione è estremamente difficile poiché i fattori ideologici portano a scambiare ciò che si ritiene debba essere per ciò che è o può essere. Non è questione solo di cultura. Certo conoscere bene la storia militare - che non è affatto la storia delle battaglie - aiuta parecchio (è il "segreto" degli angloamericani) , ma non basta (del resto sono pochi gli europei che conoscono davvero la storia militare).
Comunque sia, vi sono pure persone colte che sono pressoché incapaci di "leggere" il Politico. Difatti, sotto il profilo politico sono insipienti, nel senso che agiscono in modo tale da ottenere l'opposto di quel che si propongono. Si pensi a chi crede di potere sconfiggere il terrorismo islamista solo con il "dialogo" o a chi crede che il "male" e l'ingiustizia li si debba combattere solo con "l'amore" o che per "abolire" la guerra si debba vietare di produrre armi o a chi crede che i "mercati" abbiano a cuore la sorte degli "ultimi della terra". Ma soprattutto si pensi a chi "sogna" l'Europa e la confonde con l'UE o a chi pensa che l'UE sia lo "strumento" che permetterà alla "Grande Germania" di unificare l'Europa "affratellando" i popoli europei (e magari pure le genti dell'Eurasia!), mentre l'UE , così com'è, è il primo nemico dell'Europa.
Si obietterà che l'UE comunque è "una realtà" con cui ci si deve confrontare. Vero, ma un conto è riconoscere il nemico, un altro scambiarlo per un amico.
Peraltro, l'UE "non necessariamente" è, né esclude che vi possa essere una diversa "unione europea".