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Andare in prigione per una vignetta nella Francia di Voltaire

di Jean Marois - 04/05/2019

Andare in prigione per una vignetta nella Francia di Voltaire

Fonte: Comedonchisciotte

Alain Finkielkraut ha dichiarato di recente: “Soral è il più pericoloso e inquietante personaggio della scena pubblica.” Per comprendere il significato di queste parole, dovete sapere chi sono Alain Finkielkraut e Alain Soral.

Finkielkraut è uno dei nostri Neoconservatori francesi. Un ex-trotzkista trasformatosi in nazionalista. Incarna ciò che Soral chiama il National-Sionismo, quella nuova ideologia promossa a tutto spiano dagli “intellettuali” ebrei e dagli “esperti” dei media che, dopo aver chiesto l’abolizione dei confini e affogato l’Europa con l’immigrazione di massa, ora dicono al popolo francese di guardare ad Israele come ad un esempio sul come rapportarsi con i Mussulmani.

Finky, come ci piace chiamarlo, incarna anche l’arroganza degli Ebrei etnocentrici che godono di una immeritata ubiquità televisiva quando si lamentano dell’antisemitismo e del prossimo Olocausto. È anche vero che, quando Finkielkraut si presenta ad una manifestazione dei Giubbotti Gialli, viene chiamato “Sale sioniste!,” che, come tutti dovrebbero sapere, significa “Sale juif!,” che, a sua volta, rappresenta un potenziale Olocausto. E così, ogni volta che Finkielkraut viene insultato per la strada, cosa che succede, è una notizia di importanza nazionale, e lo stesso presidente deve rilasciare la dichiarazione standard: “Gli insulti antisemiti a cui è stato sottoposto sono la negazione assoluta di chi siamo e di ciò che ci rende una grande nazione. Non li tollereremo.” Questo è il tipo di personaggio importante che è Finkielkraut. Oh! e Finkielkraut è anche entrato a far parte della prestigiosa Académie Française, tra quelli che chiamiamo “gli Immortali”, anche se non è chiaro con quale pretesto. Come Bernard-Henri Lévy, Finkielkraut scrive libri che vengono sempre più pubblicizzati, ma letti sempre di meno.

Alain Soral è davvero la persona più pericolosa per i Nazional-Sionisti. E l’élite francese del complesso media-finanza-politica è giustamente preoccupata per la “soralisation des esprits,” un’espressione che è emersa nelle ultime settimane, mentre il nome di Soral viene ripetuto qua e là tra i Giubbotti Gialli. Così, i Nazional-Sionisti non hanno potuto nascondere la loro gioia quando hanno appreso dall’agenzia di stampa nazionale (AFP), il 15 aprile, che Soral era stato condannato ad un anno di reclusione con mandato di arresto “pour contestation de l’existence de la Shoah” (“per aver negato l’esistenza dell’Olocausto”), una motivazione che avrebbe senso, credo, solo se l’Olocausto fosse Dio.

Il crimine di Soral era stato la pubblicazione, sul sito web della sua associazione “Égalité et Réconciliation“, di una parodia di una copertina di Charlie Hebdo che derideva la mitologia della Shoah. La copertina originale, a sinistra in basso, era apparsa dopo l’attacco terroristico in Belgio del marzo 2016, che aveva causato 35 morti e 300 feriti. Secondo i giudici, la copertina originale è protetta dalla legge sulla libertà di parola, mentre la sua parodia è ovviamente un crimine che merita un anno di reclusione, non per il suo disegnatore, ma per l’uomo la cui associazione l’aveva pubblicata su Internet.

Questa non è la prima volta che Soral viene condannato. Negli ultimi anni si è trovato a dover affrontare 60 procedimenti giudiziari ed è stato multato per un totale di 371.000 euro. E’ indicativo il fatto che non sia mai stato condannato per i contenuti dei suoi libri o dei suoi video, ma per le vignette e le illustrazioni pubblicate sul suo sito web. Eccone un paio:

L’anno scorso, Soral era stato anche processato per aver postato questa foto ritoccata di Emmanuel Macron con il suo slogan “En Marche” e tre dei suoi sponsor alle sue spalle, che, guarda caso, sono ebrei: Jacob Rothschild (Macron ha lavorato per la banca Rothschild), Jacques Attali (un consigliere presidenziale fin dal tempo di Mitterrand, che si vanta di aver “messo il piede di Macron sulla staffa“), e Patrick Drahi (il proprietario israeliano dei principali media che hanno venduto Macron al pubblico francese).

Alla fine, Soral era stato scagionato perché anche un membro del partito socialista di nome Gérard Filoche aveva twittato questa foto (poi si era scusato) e il tribunale francese non avrebbe potuto, in tutta decenza, condannare Soral e non Filoche.

Soral è un autore che ha pubblicato saggi polemici diventati best-seller, come Vers la féminisation? – Démontage d’un complot antidémocratique (Verso la femminilizzazione? – Analisi di un complotto antidemocratico). Il suo ultimo libro Comprendre l’Empire: Demain la gouvernance mondiale o Révolte des nations (Comprendere l’Impero: domani la governance globale o una rivolta delle nazioni), pubblicato nel 2011, lo aveva promosso come uno dei critici più perspicaci della machiavellica arroganza sionista-americana.

Da allora, Soral ha prodotto circa un centinaio di video a commento degli eventi attuali, alcuni dei quali hanno totalizzato mezzo milione di visualizzazioni, una cosa enorme per la Francia. Ha la geniale capacità di produrre analisi profonde, sintetiche e chiare su problematiche politiche e sociali anche complesse. Espone con un linguaggio semplice le diaboliche macchinazioni delle nostre élite e le bugie dei media mainstream. E non ha paura di criticare il potere ebraico che Gilad Atzmon definisce “la capacità di mettere a tacere le critiche al potere ebraico” (i libri di Atzmon, tra l’altro, sono tradotti in francese dalla casa editrice di Soral, KontreKulture).

Soral è diventato il più aperto critico della “dittatura del CRIF” (Conseil representative des Institutions juives), l’equivalente francese dell’AIPAC e dell’ADL messi insieme. Grazie al lavoro di Soral e del suo gruppo di investigatori, letteralmente milioni di Francesi sono diventati consapevoli dell’osceno potere del CRIF e delle sue nefaste trame per criminalizzare qualsiasi critica nei confronti di Israele e del potere ebraico, con il pretesto della lotta contro “l’antisemitismo.”

Una volta ho paragonato Soral ad un esorcista, perché, secondo le sue stesse parole, costringe i demoni ad uscire e rivelarsi. È diventato la bête noire del nostro corrotto circo politico e mediatico, e fa in modo che tutti si rendano conto del loro odio. Nel 2014, il primo ministro Manuel Valls aveva dichiarato guerra a Soral e al suo amico e umorista Dieudonné, trasformando la cosa in una priorità nazionale. Questa furia da parte dello statista, che aveva dichiarato ad una radio ebraica di avere “un legame eterno con Israele attraverso mia moglie,” aveva contribuito al discredito di Valls e al prestigio di Soral, specialmente dopo che Valls era pateticamente ritornato, dopo il divorzio, nella sua natia Catalogna.

Ogni condanna che Soral riceve lo rende più forte, perché dimostra che ha ragione. Soral è straordinariamente pericoloso perché non si scusa mai. Potrebbe presto diventare il primo Francese imprigionato per una vignetta politica, e quindi la prova vivente che la democrazia francese è morta. Un anno di carcere è tutto ciò di cui ha bisogno per scrivere il suo prossimo libro: Mon Combat.

 

Fonte: unz.com
Link: https://www.unz.com/article/prison-for-a-cartoon-in-the-france-of-voltaire/
02.05.2019Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org