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La valle del biologico perde il suo ideatore

di redazionale - 22/01/2007

     
 

Val di Vara in lutto. Morto l'inventore della "valle del biologico". Maurizio Caranza stroncato da una malattia: per quattordici anni fu sindaco di Varese Ligure

val-di-vara"Lui non è stato solo il sindaco di Varese Ligure. Lui era Varese". Sono parole che Michela Marcone, attuale primo cittadino del borgo della val di Vara, pronuncia quasi sussurrando, con la voce rotta dall'emozione. Parole d'affetto e di riconoscenza - quasi un epitaffio - per ricordare Maurizio Caranza. E' scomparso ieri pomeriggio, improvvisamente, dopo una breve e fulminante malattia. Aveva 66 anni. E' morto nel letto della sua casa, nel centro del paese. Del suo paese. Perchè è vero quel che dice Marcone: Caranza era Varese. Prima, negli anni '80, questo borgo immerso nel verde era solo uno dei tanti paesi di campagna di un'Italia che non si era ancora scoperta ecologica. In provincia di Spezia solo geograficamente, rivolto più a Chiavari e Genova per morfologia e risorse di lavoro, Varese ha vissuto il suo Rinascimento con l'elezione di Caranza, avvenuta nel 1990.

"Ma già da vice sindaco - racconta Marcone - stava gettando le basi del suo progetto". Un progetto, un'idea meravigliosa: fare di un paesino di 1400 anime, quasi dimenticato in fondo alla val di Vara, una capitale. Del biologico. Un pensiero ardito. Eppure Caranza, di professione funzionario regionale a Genova, aveva già appena compiuto un vero miracolo. Si era presentato alle elezioni per la poltrona di primo cittadino riunendo praticamente tutti i partiti dell'arco costituzionale. Lui, Dc della prima ora, non aveva esitato a dare un seggio in consiglio ad un comunista. Fu una delle prime liste civiche in Italia. E come tutte le novità, all'inizio non venne accettata: venne espulso dalla Dc - all'epoca ancora Balena Bianca, prima della deflagrante rivoluzione di tangentopoli - proprio per questo. Il primo progetto di Caranza fu di ristrutturare il centro storico di Varese. Perchè una capitale deve essere bella, funzionale, vivibile. Anche in questo fu un precursore perchè ideò il Poi, ovvero il piano organico di intervento. Una joint-venture fra pubblico e privato. Le facciate delle case del borgo vennero restaurate dai proprietari che ottennero delle importanti agevolazioni fiscali. Poi il Comune - aiutato da finanziamenti statali e regionali - rifece la pavimentazione in porfido e arenaria. Ecco, ora Varese stava per trasformarsi, stava per vestirsi da capitale.

"Il progetto del biologico - ricorda Marcone - è poi venuto spontaneo, quasi per inerzia. Ridare dignità a certi lavori, ad alcune attività abbandonate o dimenticate. Ridare vita all'agricoltura". Varese diventa il primo paese in Europa con la certificazione Iso ed Emas. Una vera e propria "patente", il riconoscimento di una "doc" ambientale. Vuol dire che a Varese tutto è naturale e che tutto funziona bene. L'amministrazione certo, ma anche la nettezza urbana, il suo riciclaggio, la qualità dell'aria, dell'acqua. Insomma la qualità della vita. Il nome di Varese comincia a girare. Prima in Italia, poi in Europa. C'è una storiella in giro che dice che la nostra provincia è conosciuta nel mondo per le Cinque Terre, Lerici, Portovenere e... Varese, non per il capoluogo, Spezia. "Caranza ha ridato dignità a Varese e ai suoi abitanti. Li ha portati idealmente in giro per l'Europa", commenta Marcone. Nel 2004 dopo 14 anni da primo cittadino, Maurizio Caranza aveva fatto un passo indietro. Vice sindaco. Ma il suo impegno, il suo sostegno al sindaco e alla giunta non erano mai mancati. Poi la malattia che si è insinuata nel suo corpo. Nessuno pensava se lo potesse portare via così in fretta.