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Affossato dalla volontà popolare il Trattato di Lisbona. UE battuta, grazie fratelli d'Irlanda

di redazionale - 13/06/2008

Fonte: ilpadano


S. Patrizio scaccia i serpenti dalla sua terra e salva gli altri popoli dall'euroregime dell’alta finanza mondialista.


Dublino (Irlanda) – E’ in netto vantaggio il No nei primi conteggi dei voti nel referendum irlandese sul Trattato di Lisbona: la pagina web dell'Irish Time informa che in tutte le circoscrizioni della capitale i voti contrari prevalgono con una media di 60 a 40, con picchi di 70 contro 30 dei favorevoli. Considerato che a Dublino vota un quarto dell’elettorato irlandese (e che la popolazione delle campagne è nettamente antieuropeista) si può già dire che il popolo-fratello dei celti d’Irlanda ha salvato i padani e gli altri europei dal lager di Bruxelles. Per avere, poi, un'idea dell'"europeismo" degli irlandesi, occorre notare che solo il 40% degli elettori si è recato alle urne a votare su un tema così decisivo per il futuro dell'Europa unita.

BRAVA GENTE. La brava gente d’Irlanda, l'1 per cento di tutti i cittadini della cosiddetta Unione Europea (gli unici che hanno potuto esprimersi in questa Europa tanto "democratica"), ha dunque affossato al referendum il Trattato di Lisbona: una versione rimaneggiata di quella famigerata costituzione europea che ha “eliminato” Dio e le identità dei popoli, scritta dalle massonerie e già bocciata nel 2005 da francesi e olandesi. Il “no” dell'Irlanda ha umiliato l’Europa dei banchieri e delle lobby mondialiste, liquidando il Trattato che necessita dell'approvazione unanime di tutti i 27 Paesi membri.

IL POPOLO COME RISCHIO. Un documento calato dall’alto, varato nel chiuso di governi e parlamenti, senza correre il rischio di interpellare il popolo. Dove questo è avvenuto, per una “svista” o un eccesso di sicurezza delle oligarchie, la gente si è espressa contro l'Europa degenere, votando a sfavore della cosiddetta costituzione e, ora, stracciando in faccia ai burocrati il trattato sostitutivo. In Italia il voto è previsto per luglio, ma l'esito è scontato perchè non sarà la gente a decidere, ma il Parlamento italiano che dirà sì al Trattato di Lisbona alla quasi unanimità, con il voto contrario solo della Lega Nord. Il Carroccio da tempo chiede di sottoporre a referendum popolare il Trattato. Inutilmente.

NEL FANGO. Dopo il voto irlandese cambia lo scenario. Finisce così nel fango la boria di quei grands commis al soldo delle massonerie che pretendono di calare dall'alto il progetto mondialista e di sradicamento dei nostri valori tradizionali, imponendo la società multirazziale, le famiglie omosessuali, la marginalizzazione del cattolicesimo. Il popolo si è mostrato più sano di chi pretende di guidarlo.