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CIA: Agenzia di Importazione di Cocaina

di Raul Crespo - 10/12/2010

 

Il quotidiano Mercury News di San José, California, ha rivelato che durante gli anni del confllitto in Nicaragua agenti della CIA, per finanziare i Contras, avrebbero venduto negli USA almeno cento tonnellate di cocaina.
 
L’operazione sarebbe stata concertata a tavolino da un agente CIA e alcuni capi dei Contras.
 
La droga, trasportata con aerei militari fino agli aereoporti del Texas, venne prima distribuita nei ghetti neri di Los Angeles, e da lì, negli anni 80 si diffuse in tuto il paese. Il crack e la cocaina distrussero i cervelli, e la volontà di protestare e lottare. E da allora la CIA è diventata “agenzia di importazione di cocaina”.
 
Il crack è un derivato della cocaina; la pasta di cocaina si produce miscelando foglie secche di coca con potassio, benziana, acido solforico, acqua e cherosene, e si ottiene una specie di fango, la pasta base, che mediante un altro processo chimico viene liberata dagli alcaloidi, fino ad ottenere il cloridrato di cocaina.
 
La pasta base, dopo averla essicata, veniva venduta in Colombia. Dal 1981 era fumata miscelata al tabacco, ma dal 1985 cominciò ad essere diluita con ammonio o etere, poi riscaldata, filtrata e seccata, ottenendo così il crack, quello che arrivò negli Stati Uniti. Proprio Nel 1985 il New York Times riferiva della comparsa di questo nuovo tipo di droga nei quartieri poveri, descrivendola come la droga più potente mai esistita prima. Arriva al cervello istantaneamente, producendo un’intensa euforia seguita da un’immediata e violenta depressione. Fumarla crea desideri compulsivi, delirio cocainico con forti allucinazioni, aggressività, demenza, oltre a danni collaterali per il sistema cardiaco e respiratorio.
 
Fino agli anni 80, per via dei costi elevati, la cocaina era consumata soltanto da artisti e i privilegiati del jet set, ma giusto un anno dopo, Reagan autorizzo la costituzione di un esercito per destabilizzare il governo di Daniel Ortega in Nicaragua, divenuto poi noto come fronte democratico nicaraguense (FDN) o Contras. Era agli ordini del colonnello Bermudez, vecchio ufficiale della guardia nazionale.
 
I finanziamenti, però non eranosufficienti. Fu così che nel marzo del 1982, due esiliati nicaraguensi, Danilo Blandon e Juan Meneses, volarono in Honduras per riunirsi con il colonnello Bermudez, dovevano trattare il finanziamento dei Contras. Meneses era un narcotrafficante noto come “il re della droga”. Presero accordi; Meneses andò a San Francisco a curare limportazione di tonnellate di cocaina, mentre Blandon la distribuiva ai trafficanti. La CIA e il Pentagono, con il colonnello Oliver North, erano già implicati.
 
Negli USA, il mumero dei consumatori passò dai 6 milioni del 1974 ai circa 25/30 milioni del 1985. Di questi ultimi il 75% erano poveracci.
 
O’Maley e Washton nel 1982 fecero uno studio sul profilo dei consumatori di cocaina negli Stati Uniti, i risultati indicarono che l’età media del cocainomane era di 30 anni, il 50% aveva un redddito annuale superiore ai 25 mila dollari mentre il restante 50% aveva un livello d’istruzione pari o superiore alla scuola media superiore. Ma già nel 1987, dopo l’intervento della CIA, l’età media dei consumatori era inferiore ai 25 anni e solo il 15% poteva contare su redditi da 25 mila dollari, inoltre, solo il 12% aveva studiato in college.
 
Il giornalista Gary Webb del Mercury News, nel 2002 denunciò il ruolo chiave della CIA nel traffico di armi e cocaina per finanziare la guerra sporca degli USA contro il Nicaragua, operazione resa possibile da una rete di trasporto creata proprio dalla CIA, in Costa Rica, Honduras e El Salvador. Gli aerei partivano da lì e portavano la cocaina agli aereoporti del Texas e della Florida eludendo i controlli della DEA e della dogana, poi tornavano carichi d’armi per i Contras.
 
La CIA autorizzò tutta l’operazione. All’inizio degli anni 80 la cocaina negli USA era carissima, perchè non c’era modo di trasportarla in grandi quantità e in modo sicuro ma quando la rete pro Contras si collegò ai cartelli colombiani, Meneses riuscì a far entrare quasi 200 tonellate di cocaina all’anno, facendone abbassare il costo da 50 a 20 mila dollari al chilogrammo, fino ai 10 mila dollari per la grande distribuzione. Ma la cosa peggiore era che nei quartieri poveri era più diffusa sotto forma di crack, con un’impatto devastante, dovuto all’effetto 20 volte più forte di quello della cocaina unito al basso costo.
 
Mentre il governo statunitense a metà degli anni 80 lanciava una grossa campagna per salvare la gioventù dai pericoli della droga, la DEA, la Dogana, il dipartiemnto degli Sceriffi e L’Ufficio Narcotici della California si lamentavano del fatto che le investigazioni sul traffico di droga erano sistematicamente intralciate dalla CIA, motivando le interferenze con interessi di “sicurezza nazionale”.
 
Il Mercury News ha scritto: “la guerra in Nicaragua non se la ricorda più nessuno, ma i quartieri neri degli USA soffrono ancora gli effetti della droga, specialmente del crack introdotto dalla CIA. Intere comunità di miserabili vagabondano portando violenza. Le carceri sono piene di giovani, soprattutto neri e latini, che stanno scontando pene per traffico di cocaina, droga che nelle periferie nere, prima che la CIA la distribuisse a vagonate, non si riusciva a trovare. Le bande di Los Angeles l’hanno poi diffusa in tutti gli States”.
 
La OMS, l’ONU, l’ufficio per il controllo e la fiscalizzazione UNDPC, calcolano che attualmente i consumatori di cocaina superano i 44 milioni di persone, e senza considerare le altre droghe, legali e illegali. L’ONU valuta cresciuto anche il consumo di eroina; considerando l’aumento della coltivazione di oppio in Afghanistan e l’aumento dell’esportazione della cocaina colombiana, aumenti coincisi con l’occupazione dell’Afghanistan e del Plan Colombia.
 
Gli studi di Wola, incaricata dello studio dell’impatto del Plan Colombia, contro le droghe e le sue ripercussioni nei diritti umani in quel paese, avverte del fallimento del progetto attivato nel 2000.
 
Dal confronta fra uno studio statistico sul numero dei consumatori di droga negli USA del 1994 e l’ultimo, quello del 2004, risulta un incremento, e non solo del consumo della marijuana - ormai praticamente legalizzato - di cui gli Stati Uniti sono il principale produttore.
 
Questa poi è un’altra storia interessante; dagli anni 40’ la marijuana negli USA è coltivata su larga scala per l’uso nell’industria della carta e per la sua elevata qualità nella produzione di carta moneta. Prima per le lotte fra Rokefeller - grande industriale cartario - e le altre industrie californiane, poi per la falsa morale dell’impero, la marijuana finì con l’essere catalogata fra le droghe.
 
Gli ospedali nordamericani l’hanno sempre usata nella cura dei malati di cancro allo stomaco, ed oggi viene distribuita nei consultori, prima di ufficializzare la sua legalizzazione.   
 
L’aumento del consumo di droga negli USA e del narcotraffico a livello mondiale, vanno di pari passo con l’espansione militare imperialista, e con i fondi prodotti dal narcotraffico della CIA, l’impero finanzia tutte le guerre sporche contro i paesi che non sono affini al sistema capitalista.
 


da Aporrea - www.aporrea.org/tiburon/a50494.html
 
 www.resistenze.org - pensiero resistente - imperialismo e globalizzazione
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org di FR