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Interpretazione dell'attacco iraniano a Israele

di Vincenzo Costa - 15/04/2024

Interpretazione dell'attacco iraniano a Israele

Fonte: Vincenzo Costa

Il senso di questo attacco resta ancora un enigma, e si rischia di perdersi nel fumo della propaganda. Anche i fatti sono coperti da questo fumo, e per esempio non sappiamo i danni reali causati alle basi israeliane colpite.
Tuttavia si può cercare di usare una ragione indiziaria per mettere insieme alcune cose.
1) quando Israele attacca un'ambasciata straniera, in un paese straniero e sovrano, compie una violazione del diritto internazionale e di fatto equivale a una dichiarazione di guerra. Immaginiamo che cosa si direbbe se i russi bombardassero l'ambasciata francese in Polonia.
2) l'Iran deve rispondere per non perdere la faccia, ma lo fa senza esagerare. Avvisa con 72 ore di anticipo gli americani e tutto il mondo dell'attacco, da il tempo di organizzare una difesa capace di impedire che si facciano troppi danni, evita di colpire obbiettivi civili, forse anche per marcare la differenza con Israele.
3) quello che abbiamo visto nei cieli israeliani è allora tutta una farsa, una simulazione alla Baudrillard? Una rappresentazione per le rispettive opinioni pubbliche? Molti lo pensano, ma credo sia un errore. Vediamo perché.
4) i droni hanno un costo, e anche i missili per abbatterli ne hanno uno, e bisogna capire il rapporto tra i due, che credo sia molto sfavorevole a Israele, e la guerra in Ucraina ha mostrato che armi moderne e utili sono anche troppo costose in conflitti lunghi.
5) di quante riserve è dotata Israele per ricaricare quei sistemi di difesa? Non di un numero infinito. Quanti attacchi ripetuti di queste e di più ampie proporzioni può fronteggiare Israele? 5, 6 tornate? Che percentuale di riserve di missili è stata bruciata ieri? Il 20, il 30, il 50%? Difficile dirlo. Ma su questo bisogna ragionare per capire che quel gesto non è stato mera simulazione.
6) l'Iran ha detto: possiamo lanciare attacchi simili per settimane, ondate continue. Lo volete?
7) ma pare che ai droni bisogna aggiungere qualcosa di diverso. Notizie difficili da confermare dicono che sono stati lanciati non solo missili balistici, ma 4 missili ipersonici. Se fosse vero significherebbe che l'Iran è nel club dei pochi paesi che possiedono quest'arma che buca ogni difesa. in effetti parrebbe che questi siano arrivati dove dovevano arrivare.
8 ) questo vuol dire che l'Iran ne possiede molti, e non ci sarebbe da stupirsi. L'Iran ha tolto le castagne dal fuoco alla Russia in un momento delicato e di grande difficoltà, fornendo quantità di droni in quel momento. Gli aerei che li trasportavano tornavano vuoti? Lo lasciamo credere alla von der Leyen e a Gentiloni. Possiamo ipotizzare che molte cose sono arrivate in Iran dalla Russia e non solo.
9) c'è una parte del mondo che oramai agisce in maniera forse non del tutto coordinata ma neanche spaiata. Dopo questo attacco ogni paese deve badare alle proprie difese antiaeree. Israele era stato forse tentato di fornire difese a zelenskij, ma dopo questo se ne guaderà bene. Il ministero degli Esteri russo non solo non ha condannato l'attacco israeliano, ma ha ironizzato pesantemente riguardo alla richiesta di condanna. Messaggio chiaro anche lì: in Russia le lobbies ebraiche non contano più niente, i tentativi della finanza internazionale di piegarci sono falliti, c'è un sistema finanziario che oramai è impermeabile si poteri della grande finanza. Questo cambia il gioco geopolitico, finisce un''epoca. L'attacco iraniano indebolisce ancora l'ucraina.
10) l'Iran ha chiarito che se si fa sul serio, se viene attaccata, può affondare le portaeree americani. Che può fornire missili balistici ad altri. Russi e cinesi hanno essi stessi lanciato un avvertimento: l'Iran può fare una guerra per procura contro l'Occidente, come l'ucraina la sta facendo contro Mosca. E può diventare l'unico rappresentante della causa islamica, innescando un processo devastante in molti stati, per esempio in Giordania, in Iraq etc.
Mi fermo, in un'analisi parziale, indiziaria.

PS. Non discuto con coloro che si appellano ai valori, ai diritti universali, al nostro modo di vita e alla democrazia. Non è più tempo di perdersi in discussioni inutili.

PS2: bisognerebbe sostituire l'educazione civica, questa forma di istupidimento su "dialogo", "comprensione", "diritti" con la capacità di interrogarsi sulle dinamiche che muovono il reale. Coi valori abbiamo formato non cittadini, ma una banda di cretini.