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Le due facce del pianeta

di Marzio Paolo Rotondò - 28/01/2006

Fonte: Rinascita



Il Forum economico mondiale ha aperto ufficialmente ieri i suoi battenti. Il 36° Fem di Davos, aperto dal 25 al 29 gennaio in Svizzera, è l’occasione per la comunità economica e politica mondiale di confrontarsi sui temi d’attualità a livello globale. Dall’altra parte del globo si sta tenendo contemporaneamente un altro appuntamento, altrettanto importante ma decisamente antagonista all’evento economico. A Caracas si sta svolgendo il 6° Forum sociale mondiale (Fsm), vetrina del mondo no-global e degli ideali sociali. Due modi di vedere il mondo in modo completamente diverso si scontrano frontalmente.
2340 partecipanti ufficiali, 89 Paesi rappresentati, 15 Capi di Stato o di governo, 60 ministri, 23 leader religiosi, 13 leader sindacali e oltre 30 responsabili di organizzazioni non governative, 5500 agenti, elicotteri, carri armati ed altre le precauzioni prese per garantire la sicurezza al forum: sono i numeri del Forum economico mondiale.
Quest’anno però non si sono visti i tradizionali cortei no-global, sicuramente soddisfatti dall’antagonismo dell’evento che si tiene contemporaneamente a Caracas. I numeri del Forum sociale mondiale sono determinati dalla forza della voce dei 120.000 comuni cittadini partecipanti, oltre agli allievi, i sindacalisti, i politici da 54 Paesi, i delegati di 2.000 organizzazioni non governative che hanno voluto dire un no deciso alla guerra, alla dittatura imperialista ed alla globalizzazione del profitto. Tutti pronti a partecipare ad un programma intenso di discussioni e di seminari determinati, con più di 2000 appuntamenti previsti. Il personaggio simbolo del Fsm sarà Hugo Chavez, presidente del Venezuela e noto antagonista della cultura economico-imperialista.
A Davos l’ospite più atteso al Fem è stato invece il cancelliere tedesco Angela Merkel, che ha aperto con un suo discorso i lavori del forum economico. I principali temi che saranno discussi in questi giorni di confronto saranno diversi, tutti in relazione con le grandi sfide del futuro. Tra questi la crisi energetica che, alla luce delle difficoltà di approvvigionamento mondiale; l’aumento dei prezzi del greggio, potrebbe far deragliare la ripresa economica mondiale. Inoltre argomenti come la Cina e l’India e i nuovi equilibri mondiali, il cambiamento climatico, nonché i grandi temi della povertà nel mondo, del debito dei Paesi poveri, il dramma dell’Aids ma anche la crescente sfiducia nelle istituzioni e nelle decisioni politiche.
Ma al Fem si parlerà anche delle attuali trattative del Doha Round per rilanciare l’ulteriore liberalizzazione del commercio mondiale. Dopo il fallimento dell’Omc ad Hong Kong in Dicembre, le speranze ora sono concentrate sul raggiungimento entro aprile di un accordo di base sulle cosiddette modalità. Il punto più spinoso dopo Hong Kong rimane l’accesso al mercato per i prodotti agricoli, in particolare per l’Unione europea, ma anche la liberalizzazione del commercio sui beni industriali e sui servizi.
Il Forum economico mondiale offre tanti quesiti e dibattiti ma nessuna risposta. L’appuntamento appare sempre più come una passerella alla moda dove si incontrano i maggiori esponenti politici ma soprattutto economici per scambiarsi le idee su come tessere al meglio la trappola neoliberista ed antisociale che si vuole imporre subdolamente all’intero pianeta.
Il Forum sociale mondiale l’alternativa che da qualche tempo mancava. Il Fsm è senz’altro un’ottima occasione per ribadire il pluralismo di vedute che troppo spesso si vede soccombere sotto i colpi del pensiero unico capitalista. L’appuntamento conta ogni anno sempre più adepti, tanto da innalzare sempre più forte il no alla società del profitto e alle sue ciniche logiche che premiano l’interesse di pochi al cospetto della fame e della sofferenza di sempre più persone, sintomo che il popolo ha voglia di cambiare.
Vetrine sicuramente contrapposte che mostrano le due facce del nostro mondo. Due facce che un giorno, però, rischiano un pericoloso scontro frontale.