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Europa tollerante a parole: intervista a Franco Cardini

di Marco Guidi* - 07/02/2006

Fonte: identitaeuropea.org


    
Diciamo che queste vignette sono state molto poco opportune. Oppure dal punto di vista di chi vuole lo scontro lo sono state moltissimo

Scontro di civiltà? No, Franco Cardini lo esclude: “Se non altro perché per un evento simile ci vorrebbero due civiltà diverse, estranee e forti. E oggi, tempo di globalizzazione, questo non esiste, nemmeno in Cina e tantomeno in Iran”.

Franco Cardini non è solo uno dei più noti medievisti italiani (cattolico, n.d.r.) ma è uno studioso profondo dell’Islam, cui ha dedicato ricerche e osservazioni sempre stimolanti. Come vede Cardini questa esplosione di odio verso l’Europa e verso gli stessi cristiani arabi dei fondamentalisti islamici e delle masse mussulmane in seguito alla vicenda delle caricature?

“Bisogna dire che quando si va a toccare la religione capita sempre qualcosa. Non a caso le gerarchie ebraiche e cattoliche hanno condannato compatte la satira su Maometto. E a loro si è unito il Dipartimento di Stato americano, ben felice che ora sotto accusa da parte dei mussulmani ci sia l’Europa e non più l’America, cosa che per gli Usa è certamente un bel colpo. Ma in tutta questa vicenda io vedo due elementi. Il primo riguarda l’Europa e la sua autobiografia. Noi amiamo descriverci come liberi e tolleranti, soprattutto di fronte ad un Islam integralista e oscurantista. Il che è un pregiudizio molto benevolo: è vero non ci scandalizzano le vignette su Maometto e nemmeno, è capitato, quelle su Gesù (anzi, abbiamo sopportato che un insulso scrittorucolo come Dan Brown offendesse la Fede di tutti i cristiani, n.d.r.). Ma se si toccano altri aspetti politici ed economici ecco che la tollerante Europa lo diventa molto meno. Vedi il caso recente dell’Austria (con lo storico negazionista David Irving arrestato per le sue tesi). Intendiamoci, se si facesse satira sulla shoah io sarei il primo a insorgere. Ma, ciò premesso, noi accetteremmo un fatto simile? Io credo di no. Poi c’è l’aspetto interno all’Islam, se davvero esiste una contrapposizione tra un Islam fanatico e uno moderato con questa vicenda delle vignette è stato fatto un grande regalo ai fondamentalisti a danno dei moderati che ora risulteranno molto meno credibili. Non è un caso che tra coloro che si sono più arrabbiati per tutta la vicenda siano due dei governanti mussulmani più moderati e vicini all’Occidente, il presidente egiziano Mubarak e il re di Giordania Abdallah. Mentre è evidente la gioia dei fondamentalisti, dei terroristi (non dico che tutti i fondamentalisti siano terroristi ma è lì che pescano i terroristi) e anche dei fondamentalisti occidentali, neoconservatori, leghisti e simili. Concludendo osservo che un conto sono gli immortali principi, Voltaire, Montesquieu e tutto il resto e un conto è l’opportunità. Diciamo che queste vignette sono state molto poco opportune. Oppure dal punto di vista di chi vuole lo scontro lo sono state moltissimo”.

 * Il Messaggero del 06/02/2006.