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Sbagliando s'impera...

di Nando Dicè - 06/07/2009

Dall’autocritica al governo perenne. I primi furono i neo-comunisti. Un giorno fra sventolio di bandiere rosse e pianti, Occhetto si girò, mi guardò dallo schermo e mi fece: “Si è vero il comunismo è fallito”. Ed io: “Meno male questo è il momento che “’sti signuri” se ne andranno a casa. Ma no, lui continuò , “Noi lo abbiamo capito prima degli altri ed è per questo che chiediamo la vostra fiducia: per non ripetere gli stessi errori e guardare avanti”. Sono passati 20 anni e D’Alema & company, stanno ancora là. E continuano a sbagliare. A chiedere fiducia per non ripetere gli stessi errori. E a ripeterli.

Poi vennero i socialisti: “Craxi non era tutto il socialismo. Sì, è vero, siamo stati tutti craxiani. Ma ora dobbiamo guardare avanti”. E anche loro stanno ancora là e sbagliano non più solo a sinistra, ma pure a destra.

Poi fu la volta dei democristiani che alla loro maniera ci dissero: “Si, non si poteva più continuare a rubare. Ora, però, abbiamo fatto pulizia, imparato dai nostri errori. Andiamo avanti”. Loro, in realtà, non sono mai andati né avanti né indietro: stanno semplicemente dove stavano prima.

Poi addirittura vennero i neo-fascisti: i quali, non sapendo di cosa scusarsi, incominciarono a scusarsi di cose accadute quando non erano nemmeno ancora nati.

potere-di-tutti-vs-potere_fondo-magazineToccò anche ai sindacati che, calando brache e mutande, accettarono l’eliminazione della “scala mobile”, e poi ci vennero a dire “si, ma l’abbiamo fatto per il bene dell’economia”. Ma se per stare bene l’economia debbo crepare io, preferisco che crepi l’economia, non pensate? Dissero che la scala mobile era fascista… ma se questo era il principio, dovevano rinunciare anche al reddito da signoraggio che fu acquisito sempre dal fascismo attraverso INPS ed INAIL. Eppure i sindacati, come tutti gli altri, stanno ancora là.

Stanno là i comunisti, per i quali sbagliare politica, sbagliare storia, sbagliare miti e sbagliare modelli di sviluppo è ormai punto di onore e vanto. I comunisti che, per non dire l’unica cosa seria che potevano dire, cioè che Berlusconi ha un potere mediatico non democratico, fecero accordi con lui come Violante svelò in foga oratoria al punto che a Fassino venne fame. Alcuni comunisti, addirittura hanno affermato che il comunismo doveva nascere per dimostrare la perfezione del sistema liberale. Che s’a da fa pe campà…

Stanno là i socialisti, che continuano ad arrampicarsi al potere. Stanno là i democristiani, i quali non volendo spiegare quale manovra c’era dietro a “mani pulite” si sono quasi tutti sistemati in comode poltrone parlamentari. Tant’è che oggi, in Parlamento, ci sono più parlamentari un tempo iscritti alla DC di quanti ne abbia mai potuto portare da sola la vecchia DC. Ecco, questo è forse l’unico rimpianto di Andreotti.

E ci sono pure i fascisti, o gli ex fascisti, gli ex destra, destra, destra ma non tanto, destrorsi, destra nazionalista, nazionalista, centro nazionalista, centro. Centro e basta, e “vafanculo a Mussolini“. Alcuni addirittura sono diventati antifascisti, per restare ancora a galla. Ora sostengono che il loro “inno”, non era “il domani appartiene a noi” ma, da sempre, il “governo” appartiene a noi.

Ma nessuno che abbia dimostrato di non saper sbagliare o di aver smesso almeno coi vecchi sbagli! Il riciclo dello sbaglio perenne.

Il politichese, vero figliastro della modernità, rifiuta il concetto di morte, per esaltare se stesso come rifiuto, rifiuto riciclabile all’infinito. Merde sì, ma a casa mai! Ecco perché dicono che anche i rifiuti sono un’occasione. Per loro, logicamente….

Loro sono quelli che hanno sbagliato sino a ieri, ma siccome comandano, ci impongono l’autorizzazione a fare altri errori. E quelli che non hanno mai sbagliato? Quelli che hanno capito prima dove gli altri hanno sbagliato o dove stavano sbagliando? Di questi che ne facciamo? Escluderli, cacciarli o mantenerli ai margini con leggine elettorali degne di una buona dittatura democratica? Ci sarà sempre qualcuno che dirà che quelli che non hanno mai sbagliato non hanno esperienza di governo, che non hanno dimostrato nulla, che non potremo mai sapere dove ci porterebbero…

Tutte balle: quelli che pensano cosi sono quelli che stanno zitti SOLO quando hanno qualcosa di serio da dire.
Al di là delle parole resta un fatto: che in questa società, chi sbaglia governa e chi non sbaglia è inaffidabile. Ecco un paese perfetto per gli scemi del villaggio globale!

Fare uno sbaglio dicendo di averlo fatto solo per dimostrare la necessità di non farne altri maggiori è come dire che Dio ha creato il Diavolo, prevedendo che dopo 10.000 anni Andreotti sarebbe stato al governo. E’ vero, non tutti gli errori sono evitabili: ma la cosa assurda è che dimenticano che Andreotti ne sa una più del Diavolo. E soprattutto non hanno calcolato che noi non sopportiamo più chi “sbagliando impera”.

Mi hanno detto scemo ma non vedi noi, per colpa dei sogni, quante delusioni abbiamo avuto?
Sì, le ho viste. Ma chi vi ha autorizzato a trasformare le vostre delusioni, nei nostri peggiori incubi?

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