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L’impronta ecologica dell’umanità supera la capacità biologica del Pianeta

di Michela Marchi - 11/05/2010


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Sarà presentato questa mattina agli stati generali dell’Onu il terzo rapporto quinquennale redatto dalla Convenzione sulla diversità biologica Prospettive mondiali per la diversità biologica 3 (GBO-3). Lo studio mostra come l’obiettivo di stabilizzare o perlomeno rallentare sensibilmente la perdita della biodiversità planetaria, delineato dalla comunità internazionale nel 2002 al Summit di Johannesburg, non è stato assolutamente raggiunto.

Al contrario: «l’impronta ecologica dell’umanità supera la capacità biologica del Pianeta in modo molto più significativo di quanto era stato stabilito a Johannesburg come obiettivo per il 2010». Quanto al ritmo di estinzione delle specie, ormai è cento volte maggiore di quello degli ultimi millenni: tra il 1970 e il 2006 la popolazione dei vertebrati si è ridotta del 31% , quella degli anfibi del 42% e del 40% quella dei volatili. La perdita più significativa è quella degli ecosistemi tropicali che registrano una decrescita del 59%, mentre quelli d’acqua dolce segnano meno 40%. Confermato che l’ecosistema più a rischio sono le barriere coralline, mentre l’acidificazione degli oceani sta creando danni gravissimi alla fauna acquatica. La buona notizia è che il ritmo di sparizione delle mangrovie e delle foreste tropicali è rallentato: la deforestazione in Amazzonia è passata da 27 000 km quadrati all’anno a 7000.

Tra le cause maggiori della perdita di biodiversità sono confermate la costruzione di sbarramenti idroelettrici, la pesca intensiva, il sovraconsumo di beni e di energia, la produzione di biocarburanti, l’allevamento che si concentra su poche razze animali e l’acquacoltura. Paradossalmente, non si fa alcuna menzione ai danni (attuali e potenziali) causati dagli ogm e dalle biotecnologie.

Il rapporto sarà discusso in una «sessione straordinaria d’alto livello» dell’Onu il 22 settembre prossimo e rappresenterà il punto di riferimento per il summit internazionale sulla biodiversità previsto a Nagoya, in Giappone, a ottobre 2010.