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Il mondo festeggia le pale eoliche

di Marco Antonini - 15/06/2010

 
 
«L’energia eolica è la soluzione chiave contro la minacciosa crisi energetica, la nostra grossa dipendenza dai carburanti fossili limitati e la crisi del cambiamento climatico». Questo il forte messaggio lanciato nel mondo dall’Associazione europea (Ewea) e dal Consiglio globale (Gwec) dell’energia eolica, i due organismi promotori del Global wind day.

«L’energia eolica è la soluzione chiave contro la minacciosa crisi energetica, la nostra grossa dipendenza dai carburanti fossili limitati e la crisi del cambiamento climatico». Questo il forte messaggio lanciato nel mondo dall’Associazione europea (Ewea) e dal Consiglio globale (Gwec) dell’energia eolica, i due organismi promotori del Global wind day.
 
L’Italia nell’uso di questa fonte è uno dei Paesi più promettenti. I dati dell’Ewea ci posizionano al terzo posto per nuova capacità installata nel 2009. La potenzialità è aumentata l’anno scorso di 1.114 megawatt, l’11% dell’intera Europa. La popolazione è consapevole che l’energia eolica è una tecnologia matura, anche se siamo ancora lontani dai due mercati leader: la Spagna che l’anno scorso ha promosso l’installazione di 2.459 MW e la Germania forte di 1.917 MW.
 

Nel 1999 in Italia la capacità totale di energia eolica installata era di 282,55 megawatt. Cinque anni dopo, nel 2004, era più che quadruplicata arrivando a 1.265,78, fino ad arrivare ai 4.844,80 megawatt del 2009. L’Italia è per fortuna uno dei Paesi europei con la maggior crescita delle fonti rinnovabili. A metà aprile alla Camera di commercio di Milano è stato presentato il primo Irex annual report “L’industria italiana delle rinnovabili, tra convenienza aziendale e politiche di sistema”, realizzato dall’Althesys, una società specializzata in consulenze strategiche di impresa. Il rapporto spiega che a dimostrazione della straordinaria crescita del settore ci sono le 389 operazioni, tra investimenti in nuovi impianti e attività di finanza straordinaria, effettuate nel nostro Paese nel solo biennio 2008-2009, con investimenti pari a 6,5 miliardi di euro per 4.127 MW di capacità.
 
Althesys parla di un beneficio netto per l’Italia fino a 27 miliardi di euro del prodotto interno lordo, con 86mila nuovi posti di lavoro. Le prospettive per il futuro sono positive nonostante si preveda il sorpasso da parte di altri Paesi. Una stima fatta dall’Ewea valuta che la capacità eolica complessiva europea dal 2009 al 2020 arriverà a 230 GW. Ma di questo quantitativo l’Italia produrrà solo 11,8 GW. Meglio staranno la Germania (25,1 GW), la Spagna (23,3 GW), la Gran Bretagna (22,8 GW) e la Francia (19,6 GW). Anche in Borsa le rinnovabili risultano più stabili del petrolio, secondo Althesys.
 
Infatti l’indice Irex, che traccia l’andamento delle società completamente rinnovabili quotate alla Borsa Italiana, evidenzia performance superiori all’andamento generale del mercato. Nonostante una capitalizzazione di queste società, molto più limitata rispetto alle multinazionali del petrolio. Tuttavia nel nostro Paese bisogna risolvere due difficoltà. Prima di tutto le lungaggini burocratiche e amministrative: in Italia per avere il permesso per un impianto eolico servono mediamente 3-4 anni. Il secondo problema è dato dalla nostra rete elettrica non completamente digitale e con capacità limitate in alcune aree. Nel 2008 sono infatti stati diversi i casi di modulazione interrotta con l’operatore che ha imposto il blocco degli impianti eolici contro il surriscaldamento.