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Good Morning Europa: Rajoy Affonda il “Fiscal Compact”, e l’Olanda ripensa al Fiorino

di Maurizio Blondet - 07/03/2012

Fonte: rischiocalcolato




Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha annunciato a Bruxelles che ha deciso di infischiarsene delle austerità che la UE (alias, la Merkel) vuole imporre alla Spagna. L’eurocrazia voleva che il governo ispanico abbassasse limite del deficit al 4,4 per cento del Pil di quest’anno (era stato dell’8,5 % l’anno scorso); Rajoy ha fatto sapere che, invece, il suo governo si è posto un limite del 5,8 per cento. “Decisione sovrana”, ha detto. Punto e basta.

A questo punto, il “Fiscal Compact” – ossia il trattato con cui 27 paesi, sotto dettatura germanica, si sono impegnati a inserire l’obbligo di pareggio nella Costituzione e a far controllare i loro conti, preventivamente, dai Commissari – è lettera morta. Monti se ne accorgerà? L’economia spagnola è in recessione da tre anni e si contrarrà quest’anno dell’1,7%: il primo ministro Rajoy ritiene che il suo Paese abbia già dato, e non abbia bisogno di ulteriori strette di bilancio che hanno il solo effetto di aggravare la depressione. L’opinione pubblica è tutta con lui, a giudicare dai commenti sui giornali: “Il Paese non è in vena di subire umiliazioni da un Cancelliere che si appropria di tutti i risparmi d’Europa e non ascolta nessuno, come fosse il padrone assoluto dell’Unione”.

Frattanto in Olanda, nel Nord ricco, Geert Wilder, leader del Partito della Libertà (destra populista) ha proposto l’uscita dall’euro: “L’euro non è nell’interesse dell’Olanda. Vogliamo essere padroni in casa nostra, torniamo al fiorino”. Wilder ha citato uno studio inglese, secondo cui per tenere insieme l’unione monetaria costerà ai nordeuropei 2400 miliardi di euro, se Italia e Spagna entrano nella situazione di Grecia o Portogallo. Geert ha detto inoltre: prima dell’euro, l’Olanda è cresciuta al ritmo del 3% annuo per tre anni; dopo l’introduzione dell’euro, è all’1,25%, meno di Svezia e Svizzera che si sono tenute la divisa nazionale. L’attuale governo olandese, di minoranza, ha bisogno dell’appoggio esterno del partito di Wilders per durare.