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Non si batte l'evasione limitando a 150 euro l'uso del contante

di Massimo Fini - 24/04/2012

Milena Gabanelli nella sua radicale ansia moralizzatrice, che rischia di dar ragione a Berlusconi, propone che ogni cittadino non possa spendere più di 150 euro in contanti. Tutte le altre transazioni dovrebbero essere regolate attraverso bonifici bancari, carte di credito, assegni. Gabanelli la prende alla larga e parla dei tabaccai, dei gioiellieri, dei benzinai, dei salumieri, dei farmacisti che sono stati uccisi per rapinare loro poche centinaia di euro. Se quel denaro cash non lo avessero tenuto sotto il bancone non sarebbero stati rapinati. Elementare Watson. Seguendo lo stesso principio una donna non dovrebbe uscire con una collana costosa o un uomo con un rolex al polso. Potremmo andare in giro tutti in divisa, come i balilla e i giovani avanguardisti o con quella casacca che si usava in Cina ai tempi di Mao, il problema sarebbe risolto alla radice. Io, di mio, non sarei nemmeno contrario. Mi disse una volta una vecchia signora: "Portavo volentieri la divisa da giovane italiana perché ero povera e mi faceva sentire uguale agli altri".

Sarebbe però il collasso della moda con con- seguenze disastrose per l’economia. Perché non siamo in un sistema socialfascista ma capitalista. Comunque l’obiettivo di Gabanelli è un altro: stanare, limitando l’uso del contante, la "microevasione" che la giornalista valuta in 100 miliardi l’anno sui 120 del totale. La stima mi sembra eccessiva, ma non è questo il punto. È che il limite dei 150 euro al mese porterebbe a conseguenze grottesche. Un padre cammina per strada col figlioletto in una bella serata d’estate. È un orrendo spendaccione e si è già "fumato" i 150 euro in dotazione. Passano davanti al carrettino di un gelataio. Il bimbo chiede: "Papà me lo compri un gelato?". "Non posso". "Perché?". "Per non incorrere nelle ire di madame Gabanelli. Te lo prenderò il mese prossimo".

La legge-Gabanelli si risolverebbe in un formidabile regalo alle Banche (il vero cancro del sistema) perché il 99% delle transazioni passerebbe per le loro mani. Ma il peggio è che saremmo tutti prigionieri delle Banche e non potremmo nemmeno nascondere i nostri soldi (in banconote da 500) sotto il materasso come han fatto in molti dopo il 2008 temendo il crollo degli istituti di credito.

Anche perché Gabanelli, nella sua furia iconoclasta, prevede un prelievo forzoso del 33% "applicato al deposito e al prelievo" di ogni banconota che superi i 50 euro. Centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori, che si son tenuti i soldi in casa, si vedrebbero improvvisamente imposta una patrimoniale del 33%. Il governo Monti è una mammola in confronto a Gabanelli. Monti, quando qualche Gabanelli voleva abbassare il limite del contante sotto i 500 euro, replicò giustamente che "sarebbe paradossale non poter spendere una moneta battuta dallo Stato". Per seguire la Gabanelli nei suoi deliri la linea corretta sarebbe che il Tesoro ritiri, con congruo preavviso, tutte le banconote da 500, 200, 100 euro e le sostituisca con monetine da due e un euro. Così andremo in giro con una carriola anche per comprare un gelato. Per combattere la vera evasione ci vuol altro (Cayman insegna). Milena Gabanelli è una bravissima inchiestista, non pretenda di fare anche l’economista. A Milano diciamo "Ofelé fa il tò mesté".