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W il populismo

di Paolo De Gregorio - 19/02/2013

 

Letterario: si intende per populismo la tendenza a idealizzare il mondo popolare come detentore di valori positivi

Letterale: atteggiamento o movimento politico tendente ad esaltare il ruolo e i valori delle classi popolari

Se la lingua italiana fosse usata correttamente e non deformata dalla demagogia e dalla ignoranza dei politicanti, dare del populista ad un avversario politico sarebbe come fargli un complimento poiché si tratterebbe di una persona o di un movimento che vuole fare insieme al popolo un percorso politico di riforme e di cambiamento.

Bersani, Monti, Berlusconi si accalorano nel definire Grillo populista cercando in tal modo di screditarlo, ma non si rendono conto che questo coro li mette tutti sullo stesso piano, perché sono rappresentanti di partiti che con il popolo non hanno più alcun contatto sul territorio, si occupano solo di monopoli mediatici, di occupazione di banche, hanno tutti persone nelle logge massoniche, si sono spartiti la RAI trasformando in servizio ai partiti il defunto servizio pubblico, si sono impadroniti della Sanità pubblica depredandola e portandola al fallimento, hanno tagliato, insieme, nell’ultimo governo diritti dei lavoratori, fondi a scuola, sanità, ricerca scientifica.

Tutti e tre detestano Grillo perché è l’unico che, con il suo programma di riforme di salute pubblica, vuole realmente cambiare qualcosa e vuole soprattutto offrire ai cittadini il potere di partecipare alle scelte, con referendum propositivi senza quorum, obbligatorietà  del Parlamento di discutere leggi di iniziativa popolare, con una informazione RAI che non sia controllata dai partiti.

Quando Berlusconi, Bersani, Monti,, parlano di “popolo sovrano” parlano con malcelato disprezzo dei sudditi che riescono a infinocchiare con le loro televisioni, i loro apparati, con l’aiuto del Vaticano e della Confindustria, in nome di un capitalismo che tutti e tre condividono, e di una subordinazione alle banche e agli USA che li rende simili ed intercambiabili.

Questo secondo loro sarebbe la democrazia!

Tutti e tre rappresentano partiti di centro, governativi, senza alcun legame con destra e sinistre storiche, senza ideali se non quelli affaristici e di appartenenza ad una CASTA che garantisce privilegi, opportunità, pensioni sontuose a vita, e spesso anche impunità giudiziaria.

Sono loro l’ANTIPOLITICA che domina da 20 anni, che ci ha condannato alla crisi e al declino, con pari responsabilità, sia di governo che di mancata opposizione, e che ora hanno la faccia di bronzo di sostenere in coro che Grillo è un populista e un pericolo per la democrazia.

Se questi cialtroni, alleati nell’ultimo governo, sodali nel sostenere che il nemico si chiama Grillo, sarebbe giusto punirli facendo la croce sul simbolo del M5S il prossimo 24 e 25 febbraio.