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I terroristi di al-Qaida infiltrati in Siria dalle forze speciali statunitensi e dalla CIA

di Tony Cartalucci - 01/11/2013


1150898Un recente articolo del Daily Telegraph rivela che l’esercito terrorista di al-Qaida usa un membro della NATO, la Turchia, come trampolino di lancio per l’invasione della vicina Siria. La NATO  dirige la cosiddetta “guerra al terrore” iniziata nel 2001, dopo che terroristi di al-Qaida avrebbero diretto quattro aerei di linea contro vari obiettivi sulla costa orientale degli Stati Uniti, come le torri del World Trade e il Pentagono. Quasi 3.000 persone morirono in un solo giorno. L’invasione dell’Afghanistan, prontamente seguita, si basava sulla finzione del voler “scovare” i membri di al-Qaida. L’invasione e la quasi decennale occupazione dell’Iraq, seguirono poco dopo. Eppure, nonostante tutto ciò, la Turchia, membro della NATO dai primi anni ’50, sembra essere colpevole del grave crimine che avrebbe causato l’invasione dell’Afghanistan e la sua attuale occupazione, cioè ospitare i terroristi di al-Qaida. L’esercito di al-Qaida (da quasi 3 anni) usa la Turchia meridionale come santuario da cui avviare l’invasione della Siria, che viene maliziosamente ritratta dai media occidentali come “guerra civile”. Peggio, questi terroristi, che letteralmente portano la bandiera di al-Qaida in battaglia, passano dagli avamposti della CIA, dai campi di addestramento per le operazioni speciali statunitensi, inglesi e francesi, e dai campi profughi finanziati dagli occidentali, per poi commettere vaste atrocità in Siria.
Ciò sfida ogni spiegazione, tranne una, la “Guerra al Terrore” è una frode e gli stessi terroristi che hanno ucciso migliaia di soldati occidentali inseguendoli in tutto il pianeta, sono armati, finanziati, addestrati, appoggiati e ricostituiti dall’occidente stesso, per avere la scusa per continuare l’aggressione perpetua, l’occupazione globale e  guerre dagli immensi profitti finanziari e  geopolitici. Il Daily Telegraph, nel suo articolo, “Le reclute di al-Qaida entrano in Siria dai  nascondigli in Turchia“, ha recentemente riportato: “Centinaia di reclute di al-Qaida vengono accolte nei santuari nel sud della Turchia, prima d’infiltrasi oltre confine per condurre “jihad” in Siria, ha appreso il Daily Telegraph. La rete di nascondigli permette il costante flusso di combattenti stranieri, tra cui inglesi, nella guerra civile nel Paese, secondo alcuni volontari. Questi jihadisti stranieri hanno grandemente eclissato l’ala “moderata” dei ribelli dell’esercito libero siriano sostenuto dall’occidente. La capacità di al-Qaida di utilizzare il territorio turco solleva interrogativi sul ruolo che il membro della NATO gioca nella guerra civile in Siria. La Turchia ha sostenuto i ribelli sin dall’inizio, e il suo governo è stato costretto a condividere le preoccupazioni dell’occidente su al-Qaida. Ma gli esperti dicono che vi è la crescente paura che le autorità turche possano aver perso il controllo sulle nuove reclute del movimento di al-Qaida, o forse anche chiuso un occhio”.
Naturalmente, il Telegraph inganna i suoi lettori. L’utilizzo di al-Qaida quale ascaro contro la Siria non è un caso imprevedibile e sfortunato del conflitto siriano, ma rientra invece nel ben documentato piano occidentale, svelato già nel 2007 dal giornalista vincitore del Pulitzer, Seymour Hersh, nel suo articolo “Il reindirizzamento“, dove afferma: “Per minare l’Iran, prevalentemente sciita, l’amministrazione Bush ha deciso, in effetti, di riconfigurare le sue priorità in Medio Oriente. In Libano, l’amministrazione ha collaborato con il governo dell’Arabia Saudita, sunnita, in operazioni clandestine volte ad indebolire Hezbollah, l’organizzazione sciita sostenuta dall’Iran. Gli Stati Uniti hanno inoltre preso parte ad operazioni clandestine contro l’Iran e l’alleata Siria. Un sottoprodotto di queste attività è il rafforzamento dei gruppi estremisti sunniti che sposano una visione militante dell’Islam e sono ostili agli USA e vicini ad al-Qaida.” Chiaramente, l’unica cosa di cui NATO, Turchia e stampa occidentale hanno “perso il controllo” è la favola usata per ingannare il pubblico.

La CIA non solo supervisiona al-Qaida, ma l’arma
Il New York Times, nel suo articolo del marzo 2013: “Il ponte aereo per armare i ribelli in Siria si espande, con l’aiuto della CIA“, ammette che: “Con l’aiuto della CIA, i governi arabi e turco hanno fortemente aumentato il loro supporto militare ai combattenti dell’opposizione in Siria, negli ultimi mesi, espandendo il ponte aereo segreto per armare e attrezzare la rivolta contro il Presidente Bashar al-Assad, secondo dati del traffico aereo, interviste a funzionari di diversi Paesi e resoconti dei comandanti ribelli. Il ponte aereo, iniziato su piccola scala nei primi mesi del 2012 e proseguito ad intermittenza fino allo scorso autunno, s’è ampliato in un costante e grande flusso alla fine dello scorso anno, indicano i dati. E’ cresciuto fino a più di 160 voli dei cargo militari giordani, sauditi e qatarioti che atterrano a Esenboga vicino Ankara e, in misura minore, in altri aeroporti turchi e giordani”. Il pezzo del New York Times tenta di ridurre il ruolo degli USA nell’armamento dei militanti in Siria. Il Times continua affermando: “Il governo statunitense era coinvolto, ha detto un ex-funzionario, in parte perché c’era la sensazione che altri Stati avrebbero armato i ribelli comunque. Il ruolo della CIA nelle spedizioni, ha detto, ha permesso agli Stati Uniti una certa influenza sul processo, compreso il tentativo di allontanare le armi dai gruppi islamici e di convincere i donatori a trattenere i missili antiaerei portatili che potrebbero essere usati in futuri attacchi terroristici contro aeromobili civili”. Proprio come il Telegraph, il Times mente apertamente ai lettori. I cosiddetti “islamisti” costituiscono il grosso dell’aggressione armata contro il governo siriano, come specificamente delineato dai piani esposti da Hersh nel 2007, oggi attuati dalla CIA nel territorio del membro della NATO Turchia, lungo il confine turco-siriano.

Le forze speciali occidentali addestrano i terroristi di al-Qaida
Oltre alla CIA, le forze speciali occidentali cooperano insieme in Siria. Nel giugno 2013 l’articolo del LA Times intitolato “Gli USA hanno addestrato e armato segretamente i ribelli in Siria fin dal 2012“, ammetteva: “Agenti della CIA e truppe per le operazioni speciali hanno addestrato i ribelli sulle armi anticarro e antiaereo in Giordania e in Turchia”. Il LA Times proseguiva: “Agenti della CIA e truppe speciali degli USA hanno segretamente addestrato i ribelli siriani sulle armi anticarro e antiaeree dalla fine dell’anno scorso, mesi prima che il presidente Obama approvasse l’intenzione di armarli direttamente, secondo funzionari statunitensi e comandanti ribelli. L’addestramento segreto  degli Stati Uniti presso le basi in Giordania e in Turchia, con la decisione di Obama di questo mese d’inviare armi e munizioni ai ribelli, ha risollevato le speranze dell’opposizione siriana assediata, secondo cui infine Washington avrebbe inviato anche armi pesanti. Finora i ribelli dicono di non avere le armi di cui hanno bisogno per riprendere l’offensiva nell’aspra guerra civile nel Paese”.
Il fronte al-Nusra di al-Qaida s’è affermato sui campi di battaglia della Siria presumibilmente grazie alle sue capacità marziali, in contrasto con i maldestri “moderati” presumibilmente addestrati dalle forze speciali statunitensi. Come è possibile che l’occidente e i suoi partner regionali come Arabia Saudita e Qatar, armino, finanzino e certamente addestrino gli eserciti dei “moderati”, mentre al-Qaida riesce a prevalere? Chi l’arma, la finanzia e l’addestra? La risposta è semplice, non ci sono mai stati “moderati”, nonostante le manipolazioni dei media occidentali che insistono sul contrario, è l’occidente che aiuta intenzionalmente al-Qaida, proprio come previsto nel 2007. Migliaia di soldati occidentali sono morti e continuano a morire nella cosiddetta “guerra al terrore”. Molti di più sono stati mutilati e/o psicologicamente segnati. L’evidenza suggerisce che non vi sia stata soluzione di continuità tra l’appoggio degli USA ad al-Qaida nell’Afghanistan degli anni ’80 ed oggi, e che anche se le truppe USA hanno combattuto in Iraq, l’occidente e i suoi partner Arabia Saudita, Qatar e Israele armano e inviano terroristi nel Paese per alimentarne la violenza settaria volta specificamente ad avviare le attività strategiche necessarie per una guerra segreta/per procura contro Iran, Siria e Libano.

 

 

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora