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Cessate il fuoco?

di Julian MacFarlane - 26/06/2025

Cessate il fuoco?

Fonte: Come Don Chisciotte


Cessate il fuoco?

Improvvisamente, Trump è passato dal ruolo di guerrafondaio a quello di pacificatore, affermando di aver organizzato un cessate il fuoco tra Iran e Israele.

Tenendo presente che per Israele non esiste un “cessate il fuoco”, almeno come lo intendiamo noi, cioè non attaccare e non uccidere senza un motivo. Lo abbiamo visto in Libano e poi a Gaza. I “cessate il fuoco” per Israele sono pause per riorganizzarsi e riarmarsi. In questo caso, per farlo contano sull’aiuto americano.

C’è solo un problema: con la ridotta base industriale degli Stati Uniti, ci vorrà tempo.

Israele ha esaurito almeno la metà delle sue munizioni per la difesa aerea e ha perso probabilmente 1/3 delle apparecchiature radar. Le sue infrastrutture sono state pesantemente danneggiate in quasi tutti gli aspetti. Ci vorrà molto denaro prima che i cittadini israeliani, abituati al benessere, possano riavere il loro stile di vita. Gli Stati Uniti non hanno i soldi necessari.

L’Iran è in condizioni assai migliori. Ha una solida base industriale e le sue fabbriche sono per lo più intatte. Una pausa gli darà l’opportunità non solo di ripristinare le infrastrutture militari, ma anche di aggiornarle utilizzando tecnologie e specialisti russi, cinesi e nordcoreani. Potrà anche utilizzare questo tempo per sradicare le reti del Mossad e della CIA, responsabili di aver preso di mira e ucciso scienziati, mogli e figli compresi, e di ogni sorta di cattiveria.

Un problema è rappresentato dai cosiddetti politici “moderati” come Pezeshkian, che ha perso molta credibilità presso il popolo iraniano.

Al contrario, la Guida Suprema, Khamanei, e l’IRGC (che opera come il suo braccio militare ed è molto efficace, tra l’altro, nell’impedire i colpi di Stato) hanno guadagnato consensi.

 Era stato Pezeshkian a rifiutare l’offerta della Russia per un accordo di mutua difesa come quello che la Russia ha con la Corea del Nord. Pensava di poter negoziare con gli Stati Uniti! E con l’Europa.

Comunque, nonostante tutto, l’Iran si trova ora in una posizione strategica favorevole, che può sfruttare con un po’ di buon senso, cosa purtroppo non tanto comune.

L’attacco americano non ha fatto molti danni – e l’Iran ha ricambiato il favore lanciando missili contro la base americana in Qatar. È stato un gesto simbolico, ma è stato un messaggio.

Comunque pare che gli iraniani avessero informato il Qatar in anticipo, in modo che i qatarioti potessero intercettare i missili – che gli americani, ovviamente, hanno poi dichiarato di aver abbattuto loro stessi! Ok… magari i qatarioti stavano usando missili americani.

La “rappresaglia” iraniana è stata un’azione simbolica deliberatamente limitata e volta a dimostrare che l’Iran rispetta i suoi vicini islamici, un segnale rassicurante per gli altri Stati petroliferi e soprattutto per l’Arabia Saudita, con cui l’Iran ha ristabilito le relazioni solo di recente e che ospita anche basi statunitensi.

Questo non significa che l’Iran non tenga come opzione attacchi davvero distruttivi alle basi americane. Ma, per farlo, non deve sprecare missili: può semplicemente armare i gruppi di resistenza in Iraq e nella Siria orientale.

L’arma più potente dell’Iran è la geografia.

Il suo parlamento ha autorizzato la chiusura dello stretto di Hormuz in caso di necessità e l’Iran ha già interferito con il sistema GPS, cosa che ha provocato alcune collisioni tra super petroliere, scoraggiando il traffico e allarmando gli assicuratori.

Se il cosiddetto cessate il fuoco non regge o gli Stati Uniti ci ricascano, una strategia sarebbe quella di minare lo stretto con ordigni attivati elettronicamente – “spenti” per le navi di “Paesi amici come Cina, India, Russia, Corea del Nord, BRICS, – “accesi” per i Paesi occidentali ostili.

Alcuni Paesi, come il Giappone, si precipiterebbero ad abbracciare e baciare Teheran.

Come ho detto, l’Iran è in una posizione molto forte e tutto ciò di cui ha bisogno è una strategia razionale, per quanto scarsa possa essere in geopolitica.

Il recente utilizzo da parte di Teheran di missili ipersonici a testata multipla ha avuto un effetto devastante sulle infrastrutture israeliane. Senza un “cessate il fuoco”, quello che Emmanuel Todd chiama lo Stato sionista “zombie” altro non sarebbe che una casa di morti che camminano.

(Oh, lo è già? Credo dipenda da come si definisce uno “zombie”).

Trump fa finta che sia il suo cessate il fuoco. Ma sembra che sia stato realmente architettato da Putin, dopo il suo incontro con il Ministro della Difesa iraniano in veste di emissario di Khamenei. Naturalmente, la Russia ha senza dubbio chiesto che gli Stati Uniti non solo abbandonino il sostegno all’Ucraina, ma che diano anche una calmata al Regno Unito e agli gli europei, e, secondo me, Trump ha accettato.

Putin probabilmente ha annuito e sorriso, sapendo che non succederà.

 Gli obiettivi degli Stati Uniti non sono cambiati. Iran… Cina… Russia. Devono morire perché l’America possa vivere.

Putin è un realista e pensa a lungo termine.

Ha annunciato la produzione in serie del sistema missilistico Oreshnik – che pensavo fosse già iniziata, dato che in precedenza aveva parlato di un centinaio di proiettili disponibili per l’uso quest’estate.

Potrebbe essere che il centinaio di missili di cui si era parlato prima fosse un lotto di produzione iniziale, a cui ne sarebbero seguiti altri. Oppure, naturalmente, la produzione potrebbe essere in ritardo rispetto ai tempi previsti. Ma è chiaro che i russi avranno molto più di un centinaio di queste armi, insieme a missili aggiornati di altri tipi, l’S500 e l’S550, per non parlare delle armi laser da usare contro i droni.

Tutto queste armi non sono destinate all’Ucraina, perchè, a questo punto, non servono più.

Se venissero utilizzate, sarebbe contro l’Europa, comprese le basi americane, se gli americani rimarranno.

L’Iran farebbe bene a prestare attenzione.

Il “cessate il fuoco” è un’opportunità per l’Iran di aggiornare i suoi sistemi di difesa, che sono buoni ma vecchi di un decennio e non impenetrabili.

Le mie ricerche suggeriscono che sono basati su analoghi cinesi dell’S300, aggiornati rispetto alla versione russa. Gli iraniani sostengono che il Bavar 373 è paragonabile al sistema S400 e superiore all’HQ 9 cinese, ma ho i miei dubbi.

Il Bavar è in grado di rilevare e distruggere gli F35, il che ha costretto gli israeliani a usare armi stand-off e, presumibilmente, un sacco di contromisure elettroniche (EW), attingendo al lavoro di intelligence del Mossad sui radar iraniani.

Questo è un settore in cui l’Iran ha bisogno dell’aiuto russo.

La Russia è leader mondiale nel settore dell’EW e dei radar a lungo raggio.

Il “cessate il fuoco” è una finestra di opportunità, ma non durerà. Israele non ha un buon curriculum per quanto riguarda il rispetto dei cessate il fuoco. E nemmeno gli Stati Uniti. Sono cani rabbiosi.

Se fossero attori razionali, sfrutterebbero l’opportunità di negoziare una via d’uscita dal pantano in cui si sono cacciati. Ma sono, come dice Todd, zombie. Morti che camminano.

La maggior parte dei critici inciampa su questo concetto, ma è abbastanza semplice.

Todd aveva coniato il termine in riferimento al cattolicesimo, indicando che i valori e la moralità del cattolicesimo erano morti, lasciando una chiesa “zombie” che aveva sfruttato i credenti, diventati anch’essi zombie.

Per Todd, lo “zombismo” è una metafora del nichilismo moderno, non solo del cattolicesimo ma di tutti i sistemi di credenze dominanti in Occidente. L’idea ha preso piede, per cui si vedranno riferimenti al “liberalismo zombie”, alle “democrazie zombie” e ai “politici zombie”.

Mangiato cervelli di recente?

Julian MacFarlane

Fonte: julianmacfarlane.substack.com
Link: https://julianmacfarlane.substack.com/p/ceasefire-timeout-to-reload