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In anticipo sul piano previsto dall’ONU, procede il piano di ripopolamento dell’Italia

di Luciano Lago - 19/05/2015

Fonte: controinformazione

Ancora uno schiaffo al governo italiano , dopo il ministro francese Valls che ha rifiutato il programma delle quote dei migranti e, per giustificare la sua posizione, ha dichiarato, in una intervista al “Journal du Dimanche” – “Con il presidente della Repubblica abbiamo pensato che bisognava alzare molto la voce perché non ci fosse alcuna ambiguità. La questione delle quote (dei migranti) è fonte di una grandissima confusione. Non bisognava lasciar passare la sensazione che avremmo accettato queste quote. Nel dibattito nazionale, bisogna essere chiari”.

Il piano della UE sarebbe quello che prevede di accettare la richiesta dell’Onu di accogliere fino a ventimila rifugiati presenti in campi situati fuori dal territorio europeo, quali quelli in Turchia e in Libano, garantendo un finanziamento di 50 milioni di euro per il biennio 2015-2016. Entro la fine dell’anno (si prevede nel piano) si dovrebbe quindi arrivare a un sistema obbligatorio e automatico di trasferimento nei Paesi europei dei migranti. Vedi: Quote immigrati, la Francia dice no e la Spagna chiede una revisione.

 

Tutto questo in astratto poichè in concreto, quasi tutti i paesi europei si sono dichiarati contrari ad accettare le quote, dalla Gran Bretagna, con il secco no di Cameron, alla Polonia, alla Danimarca, all’Ungheria ed i paesi dell’Est Europa, e, di recente, il rifiuto è stato dato anche dalla Francia (che da sempre manda indietro i migranti che attraversano la frontiera di Ventimiglia) fino alla Spagna, ultima in ordine di tempo.

Oggi infatti arriva la notizia dalla Spagna che il ministro degli esteri José Manuel García Margallo  ha dichiarato che il governo spagnolo non accetterà la proposta del piano della UE che prevede le quote dei migranti, questo perchè la situazione della disoccupazione (“el paro”) in Spagna non consente di accogliere adeguatamente più stranieri, sottolineando l’alto numero di immigrati arrivato in Spagna durante gli anni del boom economico e gli sforzi che già sostiene la Spagna attualmente per contenere il flusso degli irregolari che arrivano dal Marocco, dal Senegal e dalla Mauritania. “La quantità di migranti già accolti di recente ed il livello di disoccupazione sono i fattori che devono essere valutati per fissare le quote di ripartizione”, ha detto il ministro.

Il governo spagnolo non si oppone per principio alla ripartizione ma ritiene che il criterio proposto da Bruxelles non sia ne’ giusto ne’  proporzionato. “Impegnarsi ad accogliere migranti a cui non si è in condizione di offrire un lavoro, sarebbe un cattivo servizio”, ha dichiarato il ministro Garcia Margallo. Vedi: La Vanguardia.es

Questo discorso dell’esponente del governo spagnolo dimostra un atteggiamento concreto di valutazione del fenomeno, in relazione alle risorse del paese, che in Italia non si ascolta di sicuro dal governo Renzi/Alfano.

Alla fine della fiera il governo Renzi/Alfano in Europa è l’unico governo che sta praticando l’accoglienza totale verso tutte le masse di migranti che arrivano e che, in modo criminale, ha lanciato un messaggio di apertura indiscriminata a tutti coloro che desiderano arrivare in Italia, favorendo l’incremento degli imbarchi e il succedersi degli episodi di naufragio dei barconi sovraccarichi di disperati.

I politici del governo italiano sembrano non capire il semplice assioma: accoglienza per tutti uguale a + imbarchi + naufragi + morti affogati + business per scafisti e trafficanti di carne umana.
Senza parlare dei problemi di destabilizzazione sociale e di ingenti costi che comporta l’arrivo e l’accoglienza di decine di migliaia di migranti sulle coste italiane.

Tuttavia non si potrebbe comprendere questo atteggiamento irresponsabile del governo Renzi/Alfano, che si nasconde dietro il falso “buonismo” caritatevole del “salviamo tutti” (visto che anche la demenza ha un limite) se non si considera che Renzi ed Alfano non agiscono di loro iniziativa ma si limitano ad obbedire servilmente alle direttive che arrivano loro da Bruxelles e dall’ONU, nonchè dalle centrali di potere che hanno interesse a produrre una destabilizzazione sociale dell’Italia, una forzata omologazione del mercato ed ottenere una disponibilità di mano d’opera di riserva, buona per tutti gli usi.

Come abbiamo sostenuto in precedenti analisi, ci dobbiamo ripetere: L’immigrazione di massa viene ormai considerata un “fatto ineluttabile”, un fenomeno che non si può fermare, come se le cause vere di questa non siano da ricercare proprio nella destabilizzazione di interi paesi dell’Africa e del Medio Oriente voluta ed attuata dalle centrali di potere che fanno capo agli USA ed alla Francia, ad Israele ed alla Gran Bretagna, le grandi potenze che hanno inaugurato la corsa ad impadronirsi delle risorse dell’Africa in antagonismo con la Cina , nuova potenza emergente sul piano mondiale.

L’Italia, vista la sua compagine politica di fiduciari delle centrali finanziarie, di mondialisti e di massoni collocati all’interno del governo e delle istituzioni, non poteva che “sbragare” per prima e cedere all’assalto verso il bel paese, togliendo ogni argine, rimuovendo qualsiasi filtro, come già sta avvenendo, anzi al contrario ha provveduto ad inviare le navi della marina Militare per raccogliere i migranti sotto costa libica, considerandoli “risorse preziose”.
In effetti si tratta di “risorse” poichè su queste si innesta la speculazione di chi li accoglie (vedi Cooperative e “mafia capitale”) che speculano sull’alloggio e sull’assistenza, per chi li trasporta alle destinazioni dove vogliono arrivare, per i sindacati che avranno nuovi clienti anche per i CAF, per le mafie che disporranno di nuova mano d’opera per i traffici, come la prostituzione e lo spaccio, per le grandi imprese che utilizzeranno una mano d’opera di basso costo. L’elenco è approssimativo e di sicuro stiamo dimenticando qualcun altro fra quanti guadagnano sul traffico dei migranti.

D’altra parte non bisogna meravigliarsi di quanto accade poichè esisteva un piano per il “ripopolamento” dell’Italia (e di altri paesi europei) già da diversi anni e giaceva nei cassetti del Segretario generale dell’ONU. Questo dell’ONU in realtà non era soltanto uno studio teorico ma un preciso piano elaborato da uno dei massimi organismi della strategia mondialista, quale è l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Le Nazioni Unite prospettavano, come soluzione al problema demografico dell’Italia (e di altri paesi europei) quello di «rimpiazzare» (come riportato nel titolo del dossier) l’Europa che invecchia con un massiccio afflusso di immigrati dall’Africa e dall’Asia. Lo studio prende in considerazione gli immigrati, quasi sempre giovani, che dopo lo sbarco molto probabilmente si stabiliranno in Italia, dal nord al sud della penisola. Questi dovranno convivere la popolazione autoctona, saranno molto più prolifici degli italiani. Di conseguenza in un arco medio di tempo, l’Italia degli italiani si trasformerà in un «melting pot», un’insieme di razze, culture, religioni dove tra quarant’anni ci sarà ancora un nucleo di italiani che non saranno più la maggioranza della popolazione. Vedi: L’ONU predispone il piano per il “ripopolamento” dell’Italia.

Lo studio dell’ONU aveva calcolato in circa ventisei milioni di immigrati e i loro discendenti che risiederanno nelle varie città italiane nel 2050. Attualmente sono circa 5 milioni, contro i 7,8 presenti in Germania.
Un piano che, in sintesi, prevedeva la distruzione degli Stati nazionali, l’omologazione di tutte i paesi, di ogni cultura, nella creazione di un unico grande mercato globale, dominato dall’elite finanziaria, nel progetto globale di quello che sarà un Nuovo Ordine Mondiale (NWO) obiettivo finale di tutti gli strateghi del mondialismo.

Il tempo è arrivato per attuare quel piano e, probabilmente, con quanto sta accadendo in questi mesi sulle coste italiane, il piano avrà una attuazione molto più rapida rispetto ai tempi previsti. Non è escluso che a Renzi ed ad Alfano sarà consegnato un premio, un riconoscimento in sede internazionale, all’ONU, con solenne cerimonia, per aver attuato, primi in Europa, il piano previsto.
Un vero “orgoglio” per tutti gli italiani che, fra pochi anni, grazie al ritmo di crescita delle moltitudini africane, potranno “vantarsi” di vivere in un paese finalmente multiculturale ed africanizzato.

  • giannetto il 19 mag, 2015 Rispondi

    Ricordo l’urlo di Céline in Rigodon: “I cinesi a Brest!”. Prima o poi sbarcheranno anche loro, ma su navi da guerra. Intanto da noi arriva, con i barconi, la dalemiana “ricchezza” africana, che per ora ha messo in ombra quelle est-europea e latino-americana, e mi ricorda l’altra profezia di Céline: i nostri nipoti avranno color caffelatte. Ma ben venga! …voi, italiotelli, siete famosi nel mondo per la cattolica agape e il gusto intellettuale della sperimentazione!

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