I nannimoretti nella domenica delle salme
di Andrea Scanzi - 29/07/2015
Fonte: Il Fatto quotidiano
Cari Nannimoretti, Robertobenigni e compagnia sempre più quieta e sempre meno cantante, ditemi quanti girotondi avreste percorso – ovviamente a favor di telecamera – se, nella notte, il governo Berlusconi avesse fatto un blitz per accelerare la stretta sulle intercettazioni.
Avreste gridato al golpe, alla deriva autoritaria, alla dittatura.
Ci avreste fatto film, monologhi, sermoni.
E invece, ora, niente.
Vi piace proprio, questa congrega di paninari invecchiati e droidi renzine che prende ordini da Alfano (cioè da nessuno) per silenziare l’informazione libera.
Un tempo, quando a sognare la censura era Berlusconi, davate il meglio di voi stessi. Oggi, non so quanto consapevolmente, vi siete ridotti a venerare il primo Mr Bean bischero che passava.
Ieri guardavate la Luna e oggi il dito.
Parete aver perso non solo la rabbia, quanto anche e soprattutto la vergogna.
Chissà cosa vi raccontate, quando siete soli con voi stessi, per giustificare questo silenzio-assenso di fronte a un governo sempre più caricaturale e comicamente terrificante. Sembravate così bravi ad arrabbiarvi, ma siete finiti anche voi ben dentro l’eterna domenica delle salme.
Da rivoluzionari a pompieri. Anzi: da iconoclasti ispirati a servi (sciocchi?) qualsiasi.
Peccato.