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Verdini, piddini e partito della nazione

di Eugenio Orso - 29/07/2015

Fonte: Pauperclass


Denis Verdini abbandona Silvio Berlusconi perché le posizioni “sono distanti”. E’ ufficiale, ormai. Ci sono i numeri per un nuovo gruppo parlamentare.

Così facendo Verdini accorcia ancora la distanza da Renzi e dal piddì. La marcia di avvicinamento sembra che stia per concludersi. Che connubio si prospetta! Fra una cariatide massonico-berlusconiana, buona (parrebbe) per tutte le stagioni, e la sinistra più euroserva e meno “rivendicazionista” del continente. Una buona base per costruire il partito della nazione, la piastra sulla quale dovrebbero fondersi (come i formaggi) tutte le peggiori iatture subpolitiche del belpaese … Se c’è una cosa che in Italia non manca – a differenza del lavoro e dei servizi pubblici sempre più devastati – questa è la merda, a tutti i livelli, dai più bassi ai più alti, fino ad arrivare a top, cioè alla prossima unione Verdini-Renzi che getterà le basi per il famigerato “partito della nazione”.

Non è un’unione contro natura, pensandoci bene. Un’unione che richiederebbe poi, a rapporto consumato, lo sbiancamento anale, esattamente come quello che il dottor Tutino praticava al culattone piddino Crocetta. Questa è semplicemente un’unione fra opportunisti, farabutti, servi della troika e vecchi squali della politica degenerata, che ci garantirà la governabilità – supremo valore e anticamera della Crescita! – per il decennio a venire …

Dopo l’efficace sparata sull’epocale riduzione dell’imposizione fiscale per i prossimi anni – a partire dal 2016, perché quest’anno il massacro deve continuare – Renzi constata che gli italiani ci sono cascati ancora (vedi i sondaggi) e si prepara a pescare una volta di più, magari con l’aiuto di Verdini, in quello che fu l’elettorato del “centro-destra”, oggi disperso o scivolato nell’astensione. Su altri fronti, ci sono i resti di sciolta civica, gli “apporti” del sel e, probabilmente, degli ex cinque stelle.

Poi c’è l’elettorato piddiota, che potrà friggere molto, ma continuerà a votare, in buon numero, per il partito sinistrese pro-troika. Molti di questi imbecilli sociopolitici voteranno il partito della nazione, così come gli ex comunisti con il cervello in pappa hanno votato dagli anni novanta per il pds e i ds.

“E la sinistra radicale?” si chiederà qualcuno. Ebbene, Vendola sotto processo è bel che finito, il sel è agli sgoccioli e parte di esso (vedrete) si unirà al piddì, come ha già fatto il transfuga Migliore. Landini con la fumosa coalizione sociale può congelare qualche consenso – anche se non è un partito! – da offrire in caso si prospetti il “pericolo” di vittoria dei populisti e/o della destra (la Lega e altri). La copia italiana di Podemos sarà l’ennesima buffonata sinistroide, come l’altra Europa con Tsipras. I vari Civati, Fassina, Cofferati contano quasi un cazzo e muoveranno poco più di una sega.

Nel percorso ancora da fare per arrivare al partito della nazione, partendo dal piddì euroservo e da altre componenti atlantiste e neoliberiste, l’ex del partito repubblicano, ex forzista, uomo di loggia propaganda 3 e propaganda 4 Denis Verdini, peserà non poco e darà una mano a Renzi. Solidarietà fra farabutti? Soprattutto interessi comuni inconfessabili che s’incontrano, naturalmente sotto l’egida della troika e del grande capitale finanziario internazionalizzato.

Attenzione italioti! E’ in arrivo per voi un’altra grande inculata, nel segno della democrazia liberale e avanzata!