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Ecco come i media “progressisti” strumentalizzano i morti

di Tommaso Sossi - 01/06/2016

Ecco come i media “progressisti” strumentalizzano i morti

Fonte: Azione Culturale

Ormai da anni i media unificati ci bombardano con una frase: “La storia di XXX che ha commosso il web/il paese/il mondo”. Ovvero l’utilizzo spregiudicato da parte del giornalista di una storia commovente(spesso edulcorata e gonfiata) che riguarda una singola persona, per cercare di giustificare un concetto, un fenomeno o la necessità di una legge nella mente dei lettori. Caso emblematico quello di Aylan, il bambino curdo annegato mentre cercava di entrare illegalmente in Grecia dalla Turchia.

I giornalisti hanno sfruttato senza ritegno una fotografia del corpo del bambino (che si sospetta pure sia stato spostato e messo in posa) per imporre agli europei il concetto che bisogna accettare ogni tipo di immigrazione clandestina. Simile strumentalizzazione dei morti l’abbiamo vista col caso Regeni, dove Amnesty International e la sinistra tutta hanno usato il cadavere dello studente per imporre un cambiamento nelle relazioni tra Italia ed Egitto. L’ultimo vergognoso esempio è quello di Favour, la bambina africana rimasta orfana durante la traversata del mediterraneo.

Oggi i giornalisti “progressisti” hanno sbattuto la sua faccia in prima pagina, per convincere la gente che è doveroso accogliere lei, ma soprattutto gli altri 4.000 clandestini africani che sono arrivati insieme a lei. Ma oltre alla strumentalizzazione delle tragedie, va sottolineato questo nuovo assurdo modo di fare politica e informazione basandosi su sentimenti e non su pensieri razionali. Fenomeni complessi come quello dell’immigrazione vengono liquidati con due immagini strappalacrime di bambini, come se queste chiudessero la questione. La morte di una singola persona, Regeni, deve imporre scelte che potrebbero potenzialmente costare la vita a migliaia di persone, in uno scenario instabile e strategicamente fondamentale come quello egiziano.

Tutti i grandi leader politici del passato hanno sempre preso le decisioni cercando di pensare al bene del paese e della collettività, anche se questo spesso comportava scelte difficili e il sacrificio di alcuni. Winston Churcill avrebbe potuto sventare il bombardamento di Coventry, che costò la vita a migliaia di civili inglesi, avendo intercettato le comunicazioni tedesche che parlavano dell’azione che sarebbe presto avvenuta. Ma decise di non farlo, perché proteggere la sua fonte di informazioni, ovvero la decriptazione della macchina Enigma, era più importante nell’economia della guerra.

E per lo stesso motivo decise di allearsi col “diavolo” Stalin, poiché aveva capito che solo la Russia avrebbe potuto sfiancare la Germania. Perché il dovere di un politico non è commuoversi come Barbara D’Ursodurante uno dei suoi talk-show, ma analizzare razionalmente problemi e soluzioni che riguardano il suo paese. I pianti della Boldrini, e gli articoli dell’Huffington Post lasciamoli da parte.