Il neospiritualismo: l'altra faccia della modernità
di Lorenzo Belli - 18/11/2006
Il neospiritualismo - l'altra faccia della modernità.
Di Gianluca Marletta
Ed. Il Cerchio 2006
Euro 14,00
L'altra faccia della Modernità: tutte quelle forme di pseudo spiritualità che sono diventate l'avanguardia del pensiero moderno, dopo l'eclissi del razionalismo materialista, ormai solo un ricordo del secolo appena concluso.
Ed è questo lato oscuro dei nostri tempi, che lo storico Gianluca Marletta esplora e ci mostra nel suo "Il neospiritualismo", riunendo sotto questo nome tutto un universo di fenomeni tra loro diversi: dalla cultura New Age al satanismo, dallo spiritismo ai culti ufologici, dalla Massoneria alla Drug culture.
Storie ,personaggi e dottrine che hanno attraversato tutta la modernità, dalle origini ad oggi come un fiume sotterraneo che periodicamente e continuamente riaffiora per suggestionare e affascinare la cultura moderna ed i suoi massimi apologeti.
Perché tutte queste esperienze, anche quando chiamino in causa il ritorno ad arcaiche Età dell'oro, o dichiarano di volersi ricollegare a tradizione antichissime, sono quanto di meno tradizionale e più squisitamente moderno si possa immaginare.
Poiché, come sostiene l'Autore "...il neospiritualismo non è dunque solo una forma di moderna spiritualità ma, piuttosto, il tentativo di costruire una spiritualità modernizzata, creata dall'uomo moderno a misura della sua mentalità."
E lungo il suo cammino ormai plurisecolare il neospiritualismo si è infatti distaccato completamente dalle spiritualità tradizionali, diffondendo il culto dell'individuo (come Fine di se stesso), e della religione fai da te, la negazione del principio di Trascendenza del Divino, la sostituzione del sacro con lo psichico.
L'autore affronta questi temi con chiarezza rendendoli accessibili anche al lettore inesperto a cui offre un'analisi organica e sistematica dell'universo neospiritualista.
Un fenomeno che si dimostra ogni giorno di più, né spontaneo, ma sostenuto da lobby economico-politiche, né marginale, ma sicuramente fondamentale per comprendere il tempo il cui viviamo.