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Atlante della creazione (Novità editoriale)

di Harun Yahya - 15/12/2007

Fonte: harunyahya


 

Circa 150 anni fa, il naturalista inglese Charles Darwin propose una teoria basata su diverse osservazioni compiute durante i suoi viaggi, ma che non ha potuto avere il supporto di alcuna scoperta scientifica successiva. In sintesi, la sua teoria dell'evoluzione consisteva di vari scenari, supposizioni e congetture che Darwin stesso inventò con la sua immaginazione.

Secondo tale scenario dell'evoluzione, le sostanze inorganiche si combinarono per caso, dando vita alla prima cellula vivente. Non v'è dubbio che questa affermazione fosse enormemente imprecisa, e che non potesse essere corroborata da alcuna prova o alcun dato scientifico. Ancora secondo questa leggenda, tale forma di vita unicellulare - sempre per caso - si mutò nella prima specie vivente di microbo - in altre parole, si evolse. Secondo l'errore evoluzionista, tutte le forme di vita sulla Terra, dai batteri fino agli esseri umani, comparvero come risultato di questo stesso processo immaginario.

Le affermazioni di Darwin naturalmente non erano basate alcuna prova o scoperta scientifica. Ma poiché la comprensione scientifica e i mezzi tecnologici disponibili a quel tempo erano ad un livello decisamente primitivo, la natura ridicola e irrealistica di questa asserzione non emerse alla luce del sole in tutta la sua completezza. In tale clima, gli scenari di Darwin ricevettero una generale accettazione da un gran numero di ambienti.


Il microscopio a una sola lente che Darwin usava è indicativo dei mezzi tecnologicamente sottosviluppati di quel tempo.

Il fondamento della teoria dell'evoluzione di Darwin era il materialismo. Quindi, non ci volle molto perché questa teoria fosse adottata dai materialisti. Poiché gli ambienti materialisti negavano la realtà della creazione, si aggrapparono ciecamente alla teoria dell'evoluzione, e dichiararono anche che presumibilmente era questa la base scientifica della loro visione del mondo.

Svolgendo una gran quantità di ricerche e indagini, e ricreando ambienti artificiali in laboratorio, riuscirono ad arrivare a scoperte che avrebbero dovuto corroborare la teoria di Darwin. Tuttavia, ogni campo della ricerca, ogni nuova scoperta cui giungevano, costituiva soltanto una prova che negava l'evoluzionismo piuttosto che confermarlo. La scienza e la tecnologia avevano intanto fatto rapidi progressi dall'inizio del ventesimo secolo, e negavano la teoria dell'evoluzione. Tutti i rami della scienza interessati dall'argomento - microbiologia, bio-matematica, biologia cellulare, biochimica, genetica, anatomia, fisiologia, antropologia e paleontologia - rivelarono innumerevoli prove che sconfessavano completamente la teoria dell'evoluzione.

I reperti fossili sono forse la prova più importante per demolire le affermazioni della teoria dell'evoluzione. I fossili rivelano che le forme di vita sulla Terra non hanno avuto il benché minimo cambiamento e non si sono mai sviluppate l'una dall'altra. Esaminando i reperti fossili, vediamo che gli esseri viventi sono oggi esattamente gli stessi che erano centinaia di milioni d'anni fa - in altre parole, non hanno mai subito alcuna evoluzione. Anche durante le ere più antiche, le forme di vita emersero all'improvviso con tutte le proprie strutture complesse - con le caratteristiche perfette superiori, proprio come i loro corrispondenti odierni.

Ciò dimostra un fatto indiscutibile: gli esseri viventi non sono venuti in essere attraverso i processi immaginari dell'evoluzione. Ogni essere vivente mai esistito sulla terra è stato creato da Dio. Questa realtà della creazione è ancora una volta rivelata nelle tracce che i perfetti esseri viventi hanno lasciato dietro di sé.


Una delle scoperte più importanti che invalida la teoria dell'evoluzione è quella dei reperti fossili che rivelano che la struttura delle specie viventi è rimasta invariata da decine di milioni di anni. Nell'immagine c'è un insetto che vive ai nostri giorni e il suo fossile di 50 milioni di anni fa. Questa specie, che è rimasta invariata dopo 50 milioni di anni, confuta l'evoluzione.

Una salamandra fossile di 125 milioni e il suo omologo odierno.

Le felci hanno conservato la stessa struttura dal giorno in cui furono create. Le felci, che sono rimaste le stesse da circa 300 milioni di anni, sono una delle prove che verifica la non validità della teoria dell'evoluzione.

Questo libro offre al lettore non solo queste informazioni su ciò che i fossili sono, e dove e come sono stati trovati, ma anche un esame più ravvicinato di una gran varietà di esemplari fossili, vecchi di milioni di anni, che ancora oggi sono in grado di rivelare: "Non abbiamo mai subito l'evoluzione; siamo stati creati". I fossili discussi e illustrati in questo libro non sono che pochi esempi delle centinaia di milioni di esemplari che provano il fatto della creazione. E anche questi pochi sono sufficienti per provare che la teoria dell'evoluzione è una grande mistificazione e un inganno nella storia della scienza.