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Munizioni al fosforo minacciano Israele

di Naoki Tomasini - 02/03/2009




Un rapporto medico-militare israeliano rivela che Hamas ha usato munizioni al fosforo contro Israele. E potrebbe farlo ancora

Un semplice fascicolo, quattro fogli di direttive tecniche prodotte dai medici militari israeliani, per spiegare come riconoscere le ferite causate dalle munizioni al fosforo bianco. E soprattutto come curarle. Il dossier è stato distribuito ad alcuni medici israeliani perché siano pronti nel caso in cui Hamas cominciasse a lanciare razzi contenenti fosforo bianco, cosa che in almeno un episodio è già accaduta.

Foto di Luca Galassi"Durante l'operazione Piombo Fuso abbiamo ricevuto rapporti secondo cui Hamas sta usando munizioni contenenti fosforo bianco". Così inizia il dossier, che è stato consegnato ad alcuni medici della Magen David Adom (Stella Rossa di Davide, la società di soccorso israeliana, analoga alla Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionali). Compilato da ufficiali medici dell’esercito e della Stella Rossa di Davide, firmato da Zvi Feinberg, capo del dipartimento di medicina al Magen David Adom, e Rami Miller, capo dei paramedici.  Il documento contiene informazioni scientifiche e affidabili sul fosforo bianco, che sarebbero state molto preziose per i medici palestinesi durante l’offensiva. E rimarca inoltre un episodio sfuggito a molti giornali.  Il 14 gennaio, il giorno stesso della data riportata sul documento, dei miliziani palestinesi avevano inserito nella testa di un razzo alcuni frammenti di fosforo, recuperati da un sito bombardato da Israele, e lo avevano lanciato contro il villaggio di Eshkol, nel sud di Israele, senza causare vittime o feriti. Ora il timore, da parte delle forze di sicurezza e sanitarie israeliane, è che Hamas decida di ripetere l'esperimento, trovando un modo efficace per sparare oltreconfine tutto il fosforo caduto su Gaza durante i ventidue giorni di offensiva. Al  momento si sa solo che Hamas dispone di una certa quantità della materia prima.

Foto di Naoki TomasiniA un mese dalla tregua unilaterale dichiarata da Israele, i frammenti di fosforo si trovano ancora con facilità in tutta la Striscia. Pezzetti di materiale, che a prima vista sembra legno carbonizzato, sono diventati uno dei giochi preferiti dei bambini palestinesi. Ragazzini ingenui li incendiano smuovendo la superficie e li spengono coprendoli con la sabbia, incuranti delle conseguenze per la loro salute. Buona parte delle bombe inesplose e molti dei frammenti di fosforo caduti sulla Striscia sono stati rastrellati dalle forze di sicurezza di Hamas, che li hanno inizialmente immagazzinati nel cortile di una centrale di polizia a Gaza città. I pezzi di fosforo erano stati inseriti in bidoni pieni d'acqua, per disattivarli. Il sito è stato visitato e filmato da alcuni giornalisti, tra cui anche una troupe della televisione italiana. Due giorni dopo però, l’11 febbraio, quello stesso deposito era stato svuotato. I missili e i bidoni trasferiti in una località segreta.

Foto di Naoki TomasiniIl dottor Nafiz Abu Shaban, primario del reparto ustionati dell'ospedale di Shifa, il più grande di Gaza città, racconta che all'inizio dell'offensiva i feriti da munizioni al fosforo venivano trattati come fossero ustionati comuni. Venivano soccorsi e rimandati a casa. Solo che, pochi di giorni dopo, quelli tornavano aggravati, con la carne delle ferite consumata fino all'osso. Alcuni sono anche deceduti, nonostante la scarsa superficie di pelle ustionata. Altri, mostravano una condizione generale aggravata, e alcuni organi interni compromessi.  Dopo aver chiesto aiuto ad alcuni medici internazionali presenti nella Striscia durante l’offensiva, dottori con esperienze in Libano e Iraq, i medici palestinesi hanno cambiato terapia: portare i pazienti ustionati direttamente in sala operatoria, e rimuovere chirurgicamente ogni frammento, anche microscopico, della sostanza". Le particelle di fosforo bianco, infatti, bruciano a contatto con l'ossigeno finché non sono completamente consumate. Ora i feriti palestinesi che presentavano le ustioni da fosforo meno gravi, sono tornati a casa e cercano di ricominciare a vivere nonostante le amputazioni. I casi più complicati, invece, sono stati evacuati verso cliniche in Egitto e altri paesi in grado di assisterli. Il dottor Nafiz Abu Shaban e gli altri medici della Striscia che hanno durante la guerra hanno dovuto affrontare un’autentica emergenza sanitaria, non sapevano dell’esistenza del dossier israeliano con il quale, con ogni probabilità, avrebbero potuto salvare diverse vite.

Il fosforo secondo la convenzione internazionale per l'abolizione delle armi incendiarie non è illegale, a meno che non sia impiegato come arma anti-uomo in aree abitate da civili. L'uso che ne è stato fatto durante Piombo Fuso potrebbe essere oggetto di una causa per crimini di guerra alla Corte Criminale Internazionale dell'Aja, la cui giurisdizione non è però accettata da Israele. Il processo potrebbe tenersi lo stesso se la causa fosse proposta dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ma in quella sede gli Stati Uniti hanno sempre protetto Israele, ponendo il proprio veto.