Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Agenzie di rating: gli squali della speculazione mondiale

Agenzie di rating: gli squali della speculazione mondiale

di Davide Caluppi - 20/01/2012


      
 http://www.umbrialeft.it/files/rating.jpg?1319984384
Standard & Poor’s, Moody’s, Fitch. Tre parole che da sempre fanno tremare il globo intero. Cosa sono queste creature? Facile: veri e propri aguzzini della finanza che da sempre speculano a danno dei Paesi mondiali, dei cittadini. Vere sanguisughe.
Le tre parole in oggetto che a nominarle hanno un rigetto della bile ad alti livelli, sono le famose agenzie di rating. Queste agenzie si permettono, si arrogano il diritto di stabilire se un Paese sia in regola con i conti o meno. Danno voti, giudizi senza che ne hanno il permesso.
Sono agenzie di potere finanziario che si muovono con il benestare di grossi gruppi dell’alta finanza, delle lobby mondiali. Gruppo Bildelberg ne è un esempio, ma ce ne sono molti altri. Con i loro telecomandi delle stanze dei bottoni misurano la “febbre” dell’economia globale.
Complici di queste agenzie oltre i colossi della finanza sono i governi delle varie nazioni, che sono da sempre camerieri, maggiordomi di questi sciacalli. In questi giorni, dopo che l’Italia è stata declassata in serie B, i nostri camerieri politici hanno alzato la voce sulle agenzie di rating. Le stesse vengono pagate da organismi pubblici e privati.
Nel caso di una nazione, prendiamo il caso dell’Italia; con il declassamento avvenuto in serie B, significa in parole povere far perdere la fiducia all’Italia di ripagare i suoi creditori.
In questo modo, sempre l’esempio Italia, è costretta ad offrire titoli di Stato a rendimenti più elevati, che si traduce in maggior debito, in modo che siano appetibili sul mercato e acquistati.
Tutti concordi che le agenzie di rating vanno riviste, molti che vanno eliminate perché non hanno autorizzazione alcuna ad emettere giudizi sui vari paesi. Noi diciamo invece: eliminiamole.
Da giorni tutti i governi della zona euro, gli stessi Usa accusano le agenzie di rating di aver peggiorato la crisi con i tagli illegittimamente imposti e senza fondo di verità.
Il punto infatti è proprio questo: queste agenzie, è bene che sappia, non hanno nel loro modus operandi il “diritto divino” di stabilire lo stato di salute di uno stato. Per questo sono illegali.
Il mondo non può continuare ad essere oggetto di speculazione finanziaria.
Vogliamo ricordare i danni del recente passato per mano di questi sciacalli? Qualche esempio su tutti: il famoso caso Parmalat e Lehman Brother.
Come dicevamo questi squali dell’alta finanza appartengono a grossi colossi dell’economia mondiale. Le tre sorelle insieme oggi controllano un flusso monetario di oltre 4 miliardi di dollari. Hanno sedi, uffici, joint-ventures in tutto il mondo. La Fitch ad esempio è controllata dalla società Fimalac S.A. con sede a Parigi. Ha due sedi a New York e Londra.
La Standar & Poor’s controlla, da sola, un debito di 32 miliardi di dollari. Le sue origini risalgono addirittura al lontano 1860 per opera di Henry Varnum Poor. Il boom c’è stato negli anni venti, poi la fusione tra Standard Statistics e Poor’s Publishing.
Nel 1966 è stata acquistata dal colosso dell’informazione finanziaria McGraw-Hill.
Riportiamo i voti, in lettere, che le agenzie danno ai vari Paesi (grafico a destra). Ogni agenzia, a seconda della lettera, da una interpretazione e significato diverso (fonte Wikipedia).
Tornando ai giorni nostri, fino a qualche mese si rideva sulle disgrazie dell’Italia, e lo si fa ancora. Sarkozy ride ancora? Ne ha ancora il coraggio? E’ comico ripensare alla conferenza stampa con l’altra cameriera Merkel, che anche lei in quanto a ridere deve fare un attento esame di coscienza.
Tra un po’ di tempo, ne siamo convinti, verranno fuori anche i problemi della Germania che ancora crede di essere a posto con il bilancio. E’ finito che il tempo, semmai ci fosse stato, che il duo Merkel-Sarkozy impongano le loro direttive all’Ue.
A queste speculazioni si può ovviare, tutti uniti, in modo semplice: che ogni Stato produca ed emetta moneta propria.
Tornare alla lira, in modo schietto e chiaro senza giri di parole. Riappropriazione della Sovranità Nazionale. Nel caso dell’Italia, la Banca d’Italia torni ad essere pubblica e non di proprietà di 5-6 famiglie che fanno il bello e cattivo tempo a danno dei cittadini. Altrimenti altro che default!
Rivedere da subito i compiti della Banca Centrale Europea, del Fmi, dell’Unione europea che dalla loro nascita per come sono strutturati non hanno senso di vivere.
Il tempo degli squali finanziari è finito. E’ arrivato il tempo di farsi sentire, di far valere i propri diritti basta con i soprusi di questi usurai che decidono per il mondo intero.
E’ bene che si sappia una cosa: il debito, la crisi devono pagarla coloro che l’hanno creata: le banche!