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Telecom svenduta

di Giulio Sapelli - 25/09/2013

Fonte: affaritaliani

Intervista all'economista . L'Italia può dire addio alla banda larga: Madrid non investirà nella rete di nuova generazione. Hanno scelto di svendere

Intervista di Andrea Eugeni a Giulio Sapelli.

"Ora Telecom è saldamente in mano agli spagnoli di Telefonica. Una grande iattura, perché il Paese ha perso un asset strategico. L'Italia può dire addio alla banda larga, perché Madrid non metterà una lira per gli investimenti nella rete di nuova generazione".

L'economista Giulio Sapelli (nella foto sotto), intervistato da Affaritaliani.it sull'accordo fra Generali, Intesa, Mediobanca e Telefonica sul cambio dei pesi azionari in Telco, commenta così la vicenda Telecom. Un pasaggio delle leve di controllo che "in Germania o in Francia, i rispettivi governi non avrebbero mai permesso". "La colpa più grande - sottolinea infatti l'economista - è dell'esecutivo Letta. Avrebbe dovuto usare la Golden Share e intervenire nell'economia come ha fatto Obama negli States".

 L'INTERVISTA


Come valuta l'accordo fra Generali, Intesa e Mediobanca e gli spagnoli di Telefonica per il cambio del controllo di Telco e, a valle, di Telecom Italia?
"In maniera molto negativa. Ora Telecom è saldamente in mano a Telefonica. I soci italiani avevano le mani legate e avevano annunciato che non avrebbero rinnovato il patto che li lega in Telco.  Con poco più di 300 milioni di euro, quindi, gli spagnoli controlleranno tutta Telecom Italia".

 
Una fortuna o una iattura per il Paese visto che a prendere il controllo sarà finalmente un socio di tipo industriale e non finanziario?
"Una grande iattura. Così, l'Italia perde un asset strategico. Dopo aver minacciato lo scorporo della rete e di fatto avviandola, il governo l'ha indebolita e ha fatto la politica più dissennata che poteva fare".

Perché? Anche il management avrà delle responsabilità...
"La responsabilità principale non è dei manager, ma dell'esecutivo che doveva usare la Golden Share, fermare gli spagnoli e rinegoziare i termini del contratto. In questo modo perdiamo una rete strategica. Possiamo forse pensare che in Francia o in Germania sarebbe potuta capitare una cosa simile? Io credo di no. Ora, Telecom va in contro allo smembramento. La prima cosa che faranno gli spagnoli, che in Brasile possiedono già Vivo, sarà vendere Tim Brasil e tutte le altre attività in America Latina. In Italia, poi, dove i margini cadono, ci sarà bisogno di miliardi di investimenti, ma gli spagnoli si guarderanno bene dal farli. Rimarremo senza rete telefonica".

Quindi, possiamo dire addio alla banda larga?
"Certo, perché Telefonica non ci metterà una lira".

Allora, forse, per l'Italia era meglio lo scioglimento di Telco e un liberi tutti per la contendibilità di Telecom?
"Certo, era meglio sciogliere Telco, promuovere la contendibilità dell'ex monopolista e mettere in fila grandi investitori in grado di mobilitare ingenti risorse per promuovere l'innovazione tecnologica".

Faccia qualche nome, visto che gli imprenditori italiani sembrano senza capitali e le banche, dopo la crisi e con Basilea 3, devono concentrarsi sul core business. Chi può entrare in Telecom?
"Lo Stato".

E il debito pubblico?
"Cambia forse qualcosa per l'Italia che passerebbe così da 2000 miliardi a 2040 miliardi di debito pubblico? Credo di no. Prima della vendita agli spagnoli, bisognava che lo Stato ci mettesse i soldi tramite la Cassa Depositi e Prestiti. Istituto che già impiega tutti i suoi soldi nella maniera più disparata".

D'accordo, ma bisognava prima cambiare lo statuto di Cdp che non è come la  tedesca Kwb...
"Certo, ma ripeto che una vicenda come quella di Telecom non sarebbe capitata in Germania. Negli anni '80 addirittura in Gran Bretagna, il primo ministro inglese Margaret Thatcher fece scendere al 15% di British Petroleum il fondo del Kuwait, quando compro il 25% del capitale".


Il governo Letta potrebbe fare qualcosa in Zona Cesarini?
"Ora può fare ben poco. Di solito, in Zona Cesarini si possono soltanto perdere le partite. Non si fanno solo i gol".

Telecom agli spagnoli di Telefonica, Alitalia ai francesi di Air France, Ansaldo Energia, Sts e Breda divisa fra i coreanio di Doosan, gli americani di General Electric e i giapponesi di Hitachi e Monte dei Paschi sul giro d'aria Come fermare la svendita del made in Italy?
"Un intervento dello Stato nell'economia alla Barack Obama. Non con una nuova Iri, ma con una rete di imprese pubbliche. Un intervento tampone, momentaneo a cui affiancare in maniera parallela una politica industriale efficiente per far sviluppare le imprese".