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Wall Street farà fuori l’euro: a Natale l’assalto della finanza

di Carlo Cambi - 19/11/2014

Fonte: controinformazione



 

Si sapeva sin dall’inizio che l’Euro era una moneta a tempo creata per depredare gli europei della loro ricchezza…. Il piano era di cominciare a spolparsi le nazioni del sud Europa (Grecia, Italia, Spagna, Portogallo) per poi passare al “boccone del prete” (Francia, Germania e paesi del Nord Europa) …. noi siamo stati distrutti e le nostre ricchezze hanno preso il volo (con la complicità dei nostri “fratelli” europei) …. adesso che toccherebbe anche a loro essere depredati (vedi eurobond con i quali i debiti degli stati del sud Europa vengono spalmati su tutte le altre nazioni europee) …. adesso molto probabilmente faranno saltare la truffa perché i popoli del Centro-Nord Europa NON vogliono morire ed il cerino in mano, vogliono che rimanga a noi Sud Europei!

 

Comunque …. non ci sono vie d’uscita …. ogni giorno che passa la moneta debito euro ci fa affondare sempre di più …. tra perdere e perdere di più è meglio la prima ipotesi A PATTO CHE LA NOSTRA NUOVA MONETA SIA DI PROPRIETA’ DELL’ITALIA E NON DELLE STESSE BANCHE CHE HANNO MESSO IN PIEDI LA TRUFFA DELL’EURO (perché, contrariamente, la truffa continuerebbe!) ….!
Quando …. dopo averci depredato di tutto…. la “moneta debito” euro avrà esaurito il suo compito …. sarà finalmente sostituita da una moneta nazionale che ….. non avendo più nulla a copertura del suo valore ….. varrà come la moneta del Burkina Faso!

Se fossimo usciti dall’euro quattro anni fa oggi saremmo già da tempo con un PIL positivo a due cifre (vedi Islanda ed Ungheria) …. ogni giorno che è passato (perdendo un pezzo dopo l’altro la nostra struttura economica ed industriale) ha allontanato la soluzione della crisi e ne ha allungato i tempi di uscita!

Nel 1981 Ciampi ed Andreatta consegnarono la Banca d’Italia alle banche private di cui oggi è dipendente Letta, Monti, Renzi e la totalità dei politici “che contano” ….
volete sapere dove vanno a finire i vostri soldi che lo stato vi estorce con una girandola sempre più impressionante di tasse …..???

….. l’Italia paga 100 miliardi di interessi all’anno su di un debito creato artificialmente con la TRUFFA dell’euro moneta debito!
(e…. nonostante che ci sveniamo con gli strozzini della BCE …. il debito continua ad aumentare del 3% all’anno!)

L’ITALIA HA PAGATO – dal 1980 (anno in cui la banca d’Italia è stata ceduta ai PRIVATI) al 2012 – LA BELLEZZA DI 3.100 MILIARDI DI EURO (pari a 6.002.437.000.000.000 – sei milioni di miliardi – di vecchie lire…) DI INTERESSI SUL DEBITO PUBBLICO… (che oggi ammonta a 2.074 miliardi di euro…)
UNA SOMMA ENORME, SUPERIORE A 2 ANNI DI PIL NAZIONALE, CHE CI HA INEVITABILMENTE MANDATO SUL LASTRICO… soldi che siamo costretti a pagare perché anzichè emettere denaro, lo stato se lo fa PRESTARE dalle banche centrali private… !!!

Altro che “gli sprechi e le ruberie della casta”, che a confronto sono spiccioli…
NON CREDO CHE CI SIA BISOGNO DI AGGIUNGERE ULTERIORI COMMENTI…«Gli stress test sono una porcata: tutto finto». La confidenza-confessione, complice un ottimo Brunello di Montalcino, è di uno che conta molto nel board di controllo dei cosiddetti protocolli di Basilea arrivato a Siena per sbirciare i conti di Mps. Se metteranno – e le metteranno – le mani nei vostri conti correnti sapete chi ringraziare: la finanza americana. Non è, peraltro, un mistero che a Wall Street temono la nascita di una vera unione bancaria europea. Se ci fosse la Bce potrebbe governare direttamente le ristrutturazioni bancarie ma soprattutto si spezzerebbe il legame incestuoso tra debito degli Stati e sistema bancario che è la vera ragione della stagnazione perdurante nell’Eurozona, ma che è anche la riserva di caccia dei Fondi speculativi.

Sull’unione bancaria Mario Draghi si è molto speso, ma poco ha incassato. E – secondo il nostro interlocutore – la finanza americana che lo tiene al guinzaglio gli ha consigliato di stare buono perché sta per lanciare l’offensiva bis contro l’euro. La prova regina non c’è, ma se Soros scommette un miliardo di euro sul ribasso dell’indice di Milano, se Carl Icahn veterano di Wall Street mette nel mirino i fondi obbligazionari italiani qualcosa che si muove di certo c’è.

La «porcata» sta nel fatto che negli stress test il peso dei derivati e in particolare dei Cds (credit default swap) è assai ridotto rispetto alla valutazione dei cosiddetti incagli (crediti in sofferenza o inesigibili) per cui paradossalmente le banche commerciali sono penalizzate rispetto alle banche finanziarie. Con un’aggiunta di non poco conto che ha salvato le Landsbank tedesche (i cui bilanci continuano a non tornare, ma non si può dire). Negli stress test sono stati pesati diversamente i titoli di Stato. Mentre le banche tedesche li valutano a scadenza, le banche italiane li detengono al prezzo corrente. Nel caso delle banche tedesche i titoli vanno a patrimonio migliorando il rapporto ricchezza posseduta/credito concesso, per le banche italiane il rischio Paese viene calcolato come una perdita.

Perché accade? Stando a questo nostro interlocutore lo scenario è semplice e leggibilissimo. Basta considerare come Usa e Cina stiano in questi ultimi mesi tubando. La ragione starebbe in uno studio non troppo segreto che circola nei piani altissimi della finanza secondo il quale l’euro è ingombrante nell’ordine mondiale. E si sta per scatenare l’offensiva bis.

A Wall Street aspettano solo il momento buono. La Germania lo sa e non si fida di Mario Draghi convinta che il capo della Bce voglia drenare ricchezza dagli Stati forti europei per poi sancire la fine della moneta unica e offrire un piatto ancora più ricco ai suoi referenti d’oltreoceano (in intesa con i cinesi). La posizione tedesca quindi è: il debito europeo non si potrà mai mettere in comune. E la Germania sta cercando di indurci a costruire trincee. Insomma il rigorismo tedesco ci darebbe una mano. L’ordine sarebbe: diventate più poveri, ma salvatevi altrimenti sarà la vostra fine e la fine dell’euro. Non a caso i tedeschi sono già pronti a riadottare il Marco anche se sarebbero costretti a una rivalutazione che penalizzerebbe il loro export proprio nel momento in cui anche la loro economia si sta incagliando.

Questo è il momento in cui la finanza americana sta decidendo di lanciare l’offensiva. Ma prima ha bisogno di preparare il terreno. Gli stress test sarebbero serviti a costringere le banche a drenare quanta più ricchezza possibile per essere prede più grasse. Gli italiani e le imprese italiane sono pesci di un acquario e il denaro, la liquidità, è la loro acqua. Peccato che a questo acquario siano applicate due idrovore: il fisco e il sistema bancario che continuamente lo svuotano.

Mario Draghi avrebbe il compito di versare acqua europea in questa vasca e al contempo di far girare al massimo (attraverso gli stress test) la pompa bancaria per risucchiarla mentre la richiesta di maggiori entrate fiscali servirebbe da aggregatore della ricchezza privata in modo da apparecchiare per i «grassi gatti» della finanza un buon piatto di pesce italiano morto per asfissia. Il pranzo dovrebbe essere servito tra Natale e Capodanno. È quello il momento in cui si scatenerà la nuova offensiva contro l’Italia con lo scopo da una parte di mettere le mani sullo stock di ricchezza privata degli italiani (la più alta del mondo) e in questa direzione vanno i continui inviti a mettere le patrimoniali e la misura di salvaguardia secondo la quale se le banche falliscono pagano i correntisti, e dall’altra di azzerare l’euro.

di Carlo Cambi

Nella foto in alto: Da sinistra Jörg Asmussen, Christine Lagarde e Mario Draghi