Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / I barconi del mediterraneo

I barconi del mediterraneo

di Guido Dalla Casa - 29/04/2015

Fonte: Arianna editrice

  Il Mediterraneo pullula di barconi carichi di “migranti”. Ogni tanto un barcone si capovolge, qualcuno finisce in fondo al mare. Se ne sentono di tutti i colori, di chi è la colpa, chi dovrebbe “soccorrere” i migranti, chi dovrebbe “accoglierli” o “non accoglierli”, e così via.

  Come al solito, si ragiona sempre in modo lineare, non in modo sistemico. Causa- effetto, caso per caso, problema per problema, e quindi il tutto diventa ben presto insolubile.

  Forse l’ultimo (o il primo?) studio sistemico serio degli ultimi decenni sul complesso mondiale è stato il noto rapporto “I limiti dello sviluppo”, pubblicato in italiano nel 1972. Invito ad andarlo a rivedere: ne trovate un sunto su www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=46125    e    www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47111

  Come si può notare, i diagrammi dell’ipotesi principale “impazziscono” proprio in questo decennio, ed è quello che sta accadendo. Anche “i barconi” e i migranti sono una conseguenza dell’andamento del sistema globale. Se ne sentono di tutti i colori, ma nessuno che mette in evidenza le vere cause sistemiche a monte, e cioè:

-         Il tempo di raddoppio della popolazione africana è dell’ordine di 30 anni;

-         L’Africa contava circa 30 milioni di umani a metà dell’Ottocento;

-         150 anni corrispondono a cinque raddoppi, cioè 32 volte, il che significa  circa un miliardo di umani, che è proprio la popolazione attuale di quel continente;

-         In questi 150 anni sono stati distrutti il 90% degli ecosistemi e della Natura del continente africano: ulteriori estinzioni sono imminenti. Al posto delle foreste, delle savane, delle paludi, ci sono orribili periferie urbane in continua crescita;

-         Il problema è evidentemente insolubile con queste cifre e questo andamento.

  Se gli umani in Africa erano 30 milioni da almeno qualche millennio, ciò significa che quello era il numero sostenibile su quel territorio, con quel tipo di alimentazione. La Natura (o, se preferite, l’Ecosistema complessivo) viveva (se preferite. funzionava) con quel numero. Il sistema Natura vive in situazione stazionaria, per i tempi che ci interessano: non è più stazionaria solo se si considerano tempi dell’ordine di dieci-centomila volte più lunghi. Qui, per ora, ci interessano i “nostri” tempi. Inoltre, le situazioni stazionarie sono tante. Come esempio, mille nati e mille morti sono ben peggio che cento nati e cento morti: sono entrambe situazioni stazionarie.

Ricordo che stazionario non significa assolutamente statico, né immobile.

  Attualmente, nel mondo, ogni secondo nascono cinque bambini e muoiono due umani. Tre in più ogni secondo, 90 milioni all’anno. Ma quanto potremo andare avanti così? Qualcuno pensa che fra 30 anni l’Africa possa avere due miliardi di abitanti??

  Qualche notizia ben divulgata recentemente c’è stata, ma solo nei libri: ben pochi li leggono. Cito, solo come esempi: Conto alla rovescia di Alan Weisman (Einaudi, 2014) e soprattutto Dieci miliardi di Stephen Emmott (Feltrinelli, 2013).

  Diffusione su larga scala?  Zero.

  Di tutto questo ai politici, agli economisti e alle autorità delle istituzioni religiose non interessa niente, ammesso che sappiano di cosa stiamo parlando. Ormai parlano soltanto di economia, oltre tutto come se fosse slegata da tutto il resto, come al solito. Le istituzioni religiose, soprattutto quelle che derivano dalle religioni abramitiche, non sono da meglio: sono tutte prese da un mostruoso antropocentrismo, che le accomuna alle varie autorità industrialiste-sviluppiste. Tutti hanno un solo Dio: la crescita, di tutto, di tutto (tranne che della serenità mentale).

  Ma torniamo ai nostri barconi. L’unica cosa sensata che si potrebbe fare, oltre a quella di non farne più passare neanche uno (ricordo che l’Italia ha 200 abitanti/Kmq), è quella di informare in tutti i modi i potenziali migranti, nei Paesi di origine, di quanto li attende, viaggio, scafisti, probabilità di morte, impossibilità di essere accolti, e così via: un’informazione capillare. Non si venga a dire che è impossibile. Magari passerebbe loro la voglia di partire.

  Che nessuno dica “Vergogna!” perché non fa più neanche ridere. L’errore dell’Occidente? Aver portato medicine senza i corrispondenti anticoncezionali; e avere propagandato ovunque consumi, consumi, consumi. Ormai è troppo tardi per rimediare a una simile situazione, ma provare sarebbe meglio di niente. Altrimenti possiamo salire sulla tolda del Titanic a goderci lo spettacolo, sperando nel “dopo”.