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Conoscenze che loro hanno: la differenza è tutta qui

di Francesco Lamendola - 31/10/2020

Conoscenze che loro hanno: la differenza è tutta qui

Fonte: Accademia nuova Italia

Che cosa rende possibile ad alcune centinaia di persone di tenere in stato d’ipnosi, e perciò di assoluta manipolabilità e soggezione, sette miliardi e mezzo di altre persone? Evidentemente, non è la forza materiale; né potrebbe esserlo in alcun modo. Si dirà che l’élite controlla i governi, quindi controlla le polizie e gli eserciti, il che rappresenta la forza fisica: ma il punto è come riescano a controllare i governi. Si dirà: li controllano col denaro, col ricatto e con la promessa di splendide carriere: ma allora siamo fuori dall’ambito della forza fisica. Comunque si giri e rigiri la questione, quelle centinaia di persone esercitano il dominio su tutto il resto dell’umanità per mezzo di qualcosa che non è la forza materiale. La forza materiale, di cui pure dispongono, non è che il coronamento e la logica conseguenza di un dominio che già esercitano: ed è questo che deve essere spiegato, non quello. Ci si può impadronire di un governo, e perciò delle sue forze armate, servendosi di mezzi convenzionali: ma quel dominio, nato dalla forza, è destinato ad aver una vita limitata. Invece i signori della globalizzazione controllano simultaneamente la maggior parte dei governi mondiali, con le rispettive forze armate, e non ci sono ragioni per pensare che tale dominio finirà per crollare, a meno che gli “altri”, i sottomessi, gli schiavi, non arrivino a scoprirne il segreto. Che poi è il segreto di come ci si può ridestare da uno stato d’ipnosi indotta, senza autorizzazione da parte dell’ipnotizzatore e, anzi, contro le sue intenzioni e la sua volontà.

Venendo dritti al punto, siamo profondamente convinti che il segreto risiede nella conoscenza: non in una conoscenza di ordine generico, di tipo filosofico, bensì in una serie di conoscenze specifiche relative ai diversi ambiti del sapere, tutte però strettamente collegate alla dimensione pratica, e tutte, a loro volta, collegate fra di loro, a formare un tutto organico, pur conservando la loro natura di conoscenze specialistiche, anzi, altamente specializzate. Esse riguardano la finanza, l’economia, la fisica, la chimica, la biologia, la medicina, la psicologia, la sociologia, e tutto ciò che attiene alla semiologia, alla linguistica e alle tecniche della comunicazione. Stiamo parlando di un sapere che i padroni mondiali possiedono e gli altri no, o non in maniera così approfondita e al tempo stesso così articolata, e, soprattutto, non in misura tale da formare una “massa critica” da poter contrapporre a quella dei padroni. Inoltre, se alcune di tali conoscenze sono state acquisite al di fuori della cerchia dei padroni universali, accade sistematicamente che esse non si rivelino utilizzabili sul terreno pratico, perché andrebbero a ledere interessi consolidati delle multinazionali, le quali, a loro volta, sono controllate appunto da quei signori. E lo stesso vale nell’ambito della cultura: poiché l’élite globalista controlla praticamente tutti i mezzi d’informazione, cartacei e televisivi, e ormai anche gran parte dei quelli infornatici, le idee scomode vengono condannate al silenzio oppure seppellite sotto caterve di critiche distruttive, generosamente distribuite dai soliti intellettuali stipendiati dall’oligarchia. Nell’ambito universitario, e specialmente in quello medico, esporre idee non ortodosse, per quanto dimostrabili sperimentalmente, equivale a giocarsi la carriera se esse confliggono con gl’interessi di Big Pharma in primo luogo, e delle varie strutture sanitarie pubbliche e private in secondo luogo. Valga per tutti il trattamento vergognoso che hanno subito quei medici, onesti e coraggiosi, che, senza piegarsi alle direttive del terrorismo sanitario di Stato, hanno curato i loro pazienti affetti da Covid-19 secondo scienza e coscienza, utilizzando anche farmaci a basso costo, come l’idrossiclorochina. Viceversa, si è visto quale balzo in avanti, in termini di prestigio e di potere, ma naturalmente anche economici, hanno fatto quei pretesi specialisti, quei virologi, quegli epidemiologi che si sono prestati a ripetere, magari amplificandole, le direttive terroristiche, col risultato di creare il panico e di predisporre la popolazione ad una spasmodica aspettativa nei confronti del vaccino miracoloso, che salverà milioni di vite quando finalmente sarà disponibile sul mercato, grazie alla sollecitudine di filantropi come Bill Gates e di governanti come quelli che attualmente tengono in mano la vita pubblica delle nazioni.

C’è un altro elemento, decisivo, da tener presente per avere un quadro esatto della situazione. Le conoscenze che l’élite ha accumulato, e che si tramanda da moltissimo tempo, in parte elaborate da uomini che lavoravano e lavorano al suo servizio, non necessariamente rendendosi conto del loro ruolo, in parte attinte da ricercatori indipendenti ma rimaste sconosciute ai più per la ragione sopra accennata, restano gelosamente custodite al suo interno e non ne escono per alcun motivo. Non devono uscire, perché l’élite intende ogni conoscenza come mezzo e strumento per acquisire, consolidare e amplire il proprio potere a livello mondiale. Ad essa non importa nulla del progresso del conoscere, se con tale espressione s’intende un conoscere che possa andare a beneficio di tutti. Al contrario, l’élite ha un concetto radicalmente privatistico del sapere: essa lo vede come una proprietà da difendere con il segreto più rigoroso, affinché non posano beneficiarne altri. E ciò vale anche quando si tratta di un sapere, come quello medico, che potrebbe salvare moltissime vite, applicato alla terapia di svariate malattie: ciò per l’élite non significa nulla, poiché essa non sa cosa sia pensare nell’ottica di un beneficio generale. Il solo beneficio che si attende dal conoscere, così come da ogni altro aspetto dell’esistenza, è quello che torna a suo vantaggio. Questo accade perché i membri dell’élite si vedono come la vera umanità, anche se si tratta di poche centinaia di persone; e quindi se parlano in pubblico del bene comune, lo fanno sempre mentendo e con una precisa riserva mentale: tutto ciò che essi dicono in proposito ha un significato reale, per loro, solamente all’interno della propria cerchia. Gli altri, propriamente parlando, non sono uomini, ma sotto-uomini, o meglio ancora cose: strumenti parlanti del sistema produttivo, come diceva il romano Varrone per definire gli schiavi dei latifondi. Di conseguenza, la loro vita non vale nulla: sono così tanti che si possono sempre sostituire. Anzi, l’élite è giunta da molto tempo alla conclusione che l’umanità è troppo numerosa; non ha bisogno di sette miliardi e mezzo di schiavi, gliene bastano assai meno. Per questo sta studiando vari sistemi per provocare una drastica riduzione della popolazione mondiale, mediante malattie, guerre, crisi economiche, e possibilmente anche mediante ”vaccini” che in realtà fungerebbero da veicolo di nuovi virus. A ciò poi si aggiunge lo zelo con cui l’élite, per mezzo delle fondazioni “umanitarie” e “filantropiche” che agiscono nei Paesi più poveri del Sud della Terra, diffonde le tecniche contraccettive e la pratica della sterilizzazione. È più che lecito pensare che anche l’enorme incentivo accordato al “modello” omosessuale, nonché alle cosiddette famiglie arcobaleno, grazie al controllo pressoché totale dei mass-media, specie il cinema e la televisione, rientri in questa strategia mirante ad abbattere la crescita demografica e a ridurre, nel più breve tempo possibile, la popolazione mondiale in maniera molto significativa. Secondo i calcoli di quei signori, che i loro “esperti” non si danno nemmeno la briga di tenere segreti, ma che pubblicano sui giornali a grande tiratura e sulle stesse riviste scientifiche da loro controllate, la “giusta” popolazione mondiale non dovrebbe eccedere il mezzo miliardo d’individui, un miliardo al massimo. È per questo che da alcuni anni le suddette fondazioni e molte università, anch’esse finanziate dall’élite, parlano continuamente di sostenibilità e cercano d’inculcare l’idea che siamo troppi, che la terra è sovrappopolata e sovraffaticata, che il suo sfruttamento è eccessivo e distruttivo, e così via; guarda caso, non si parla mai, o quasi mai, di una diversa distribuzione delle risorse o di un più equo accesso ai mercati da parte delle popolazioni. Recentemente, a questa grancassa mediatica si è aggiunta anche la Chiesa cattolica, che per bocca di molti vescovi e cardinali, e specialmente del cosiddetto papa Francesco, non si stanca di ripetere tali concetti, con la sua caratteristica brutalità e rozzezza: Non dovete fare tanti figli come i conigli, ha detto una volta, rivolgendosi ai cattolici del Terzo Mondo e strappando pure qualche sorriso da parte dei suoi adulatori per il linguaggio franco e un po’ ardito. Peraltro ha aggiunto un nuovo concetto (nuovo per i cattolici, s’intende): che la terra è nostra Madre, con la lettera maiuscola, dunque un essere vivente, o meglio una divinità; e infatti è stato introdotto perfino il culto di questa Grande Madre sotto le sembianze della Pachamama. Il tutto con l’effetto quasi surreale di deviare la fede dei cattolici dalla vera dottrina in direzione di un culto panteistico di sapore New Age, mescolato con svariati elementi sincretistici, attinti alle diverse religioni: divenute, dopo il Concilio Vaticano II, tutte belle e buone o, quantomeno, tutte oneste e rispettabili, e tutte capaci di condurre, con un po’ di buona volontà, alla verità e alla salvezza.

Vediamo ora un po’ più da vicino in che modo le conoscenze specialistiche, in gran parte detenute segretamente dall’élite, servono ai fini dei loro detentori. Né si obietti che sarebbe impossibile, specialmente nel mondo contemporaneo caratterizzato dalla globalizzazione e quindi dalla fulminea circolazione delle idee, tenere riservate importanti conoscenze scientifiche, tecniche, ecc. Si ricordi, infatti, che la globalizzazione è essa stessa parte della strategia di quei signori; che essi detengono tutti i mezzi d’informazione e controllano tutte le istituzioni scientifiche; che loro possiedono i capitali necessari per alimentare e indirizzare la ricerca scientifica e anche per pagare il silenzio dei ricercatori. Un tipico esempio è stata la falsa pandemia da Covid-19, nella quale essi sono riusciti a imporre il proprio volere e a neutralizzare le poche voci discordi di pur autorevoli medici e scienziati: la stragrande maggioranza dei medici si è attenuta ai protocolli, ha proceduto con terapie inefficaci o sbagliate, ha imposto assurde misure di protezione e isolamento e infine ha firmato certificati di morte truccati, mettendo sul conto di quel virus migliaia di decessi dovuti a tumori, diabete, infarto, ecc. E tutto ciò è accaduto sotto i nostri occhi, non nel “buio” medioevo. La cosa funziona anche in senso negativo: una medicina che funziona “troppo” bene non è desiderabile, perché l’èlite ha bisogno che la gente si ammali e resti malata. Questo concetto aiuta a comprendere la campagna terroristica scatenata contro i pochi medici interessati ad approfondire la Nuova Medicina Germanica del dottor Hamer e, prima ancora contro il dottor Hamer stesso. La conoscenza delle cinque leggi biologiche di Hamer è stata interdetta non perché esse siano sbagliate, anzi l’élite ne ha fatto tesoro, ma perché la sua diffusione contrasta coi suoi interessi.

Dunque. Le conoscenze di ordine finanziario, le più importanti, hanno reso l’élite padrona della finanza mondiale. Quei signori possiedono tre quarti della ricchezza del pianeta non perché sono dei bravi imprenditori, ma perché hanno informazioni precise e riservate sui meccanismi più sottili della grande finanza. Le conoscenze di ordine economico li mettono in grado, loro che non hanno mai fatto realmente impresa, di dominare, asservire ed espellere dal mercato i veri imprenditori, sostituendoli con uomini di paglia ad essi devoti. Quelle di ordine informatico permettono all’élite di controllare il vasto mondo delle statistiche, ad esempio falsificando i dati di una pandemia o manipolando sondaggi e risultati elettorali. Quelle di tipo fisico, chimico e biologico le assicurano il controllo della produzione industriale, della biogenetica e della bioingegneria. Quelle di tipo psicologico e sociologico le permettono di creare dei modelli teorici che poi applicano alla realtà, sempre al fine di tenere la gente in uno stato di perpetua ipnosi, accettando tranquillamente delle scelte, da parte dei politici, che sono palesemente contrarie ai veri interessi dei popoli. Quelle di tipo medico permettono all’élite di avere il controllo sulla salute della gente e negli ultimi anni, con la tecnica dei microchip collegati ai vaccini, di esercitare un dominio diretto e capillare, sia fisico che mentale. Per fare un esempio, in Cina è già in fase operativa un programma di controllo della popolazione scolastica mediante l’applicazione di un cerchiello di metallo alla testa di ogni alunno: grazie a dei sensori di neuroni, esso rileva l’attività cerebrale di ciascuno e segnala immediatamente all’insegnante, mediante lo schermo del computer, se qualcuno si è distratto e non sta seguendo la lezione, il che ovviamente viene segnalato alle famiglie e implica una valutazione negativa da parte dell’autorità scolastica. Non c’è alcuna ragione per cui un tale sistema, che, ripetiamo, è già attivo e perfettamente funzionante, non possa essere trasferito in ogni ambito della società, a cominciare dalle fabbriche, e, un po’ ala volta, anche alla vita privata, con l’obbligo d’indossare il dispositivo a casa propria. Quando ciò accadrà, e probabilmente sta già accadendo, il sogno perseguito da lungo tempo dall’élite di un controllo totale della mente degli uomini (si pensi al Pantopticon di Jeremy Bentham) sarà stato pienamente realizzato. Si tenga anche presente che molte applicazioni del dominio tecnico-sanitario sono già attive a nostra insaputa. Per fare un semplice esempio, quando entrate in un ospedale o in un  supermercato non vi accorgete che un dispositivo, situato sopra la porta d’ingresso, ha rilevato la vostra temperatura corporea, per accertare che non abbiate la febbre, nel qual  caso scatterebbe un segnale d’allarme (e pazienza se avete due linee di febbre per una comunissima influenza: il tampone anti-Covid non ve lo leva nessuno). E che dire delle sostanze chimiche inserite nei cibi e nelle bevande che ingeriamo quotidianamente? Quanti casi di sterilità o di tumori sono ascrivibili ad esse? Ricordiamo l’ossessione dell’élite per la questione demografica...