Dacci oggi la nostra false flag quotidiana
di Pino Cabras - 21/09/2025
Fonte: Pino Cabras
Far sentire l'Europa tutta sotto assedio di una potenza ostile? È ormai il nuovo "format" del discorso pubblico dominante. Oggi è toccato agli aeroporti. Mi pare di capire che l'Operazione Riarmo debba funzionare con una produzione ormai quotidiana di eventi da sparare in prima pagina con enfasi assoluta, con tutta la macchina redazionale di ogni testata già mobilitata con disciplina militare e voce univoca.
L’intero apparato mediatico occidentale si comporta come un blocco compatto e indifferenziato, ripetitivo fino all’ossessione. Non si limita a raccontare: impone un modello rigido, dove linguaggio, concetti, tempi e finalità sono prefabbricati. Un pensiero unico saldato a una propaganda travestita da informazione, che non informa ma orienta, non spiega ma addestra.
Così, la sera del 20 settembre potevo vedere decine di programmi TV, ma ne ho scelto solo uno, il Tg2 Post (tanto sarebbe stato lo stesso altrove). Gli ospiti erano tutti allineati, nessuna voce difforme, nemmeno nella solita "versione tonnara" di quattro contro uno dissenziente bersagliato di interruzioni. Stavolta tutti della stessa idea, a dare per scontato che il cyberattacco agli aeroporti fosse opera russa (a che pro?) e con un altro capitolo da aggiungere al libro ormai voluminoso delle eurobufale atlantiste. Mentre accusano il Cremlino di volere l'escalation (a che pro, ancora), attuano un'escalation tutta loro della narrazione pubblica incentrata sulla paura, in modo da saturare la politica di interi Stati con un solo tipo di visione. Fanno e faranno in modo - con assiduità inesorabile - che non ci sia spazio per altro che non sia il loro allarme, ribadito con dosi da cavallo di paura del nemico.
Non abbiamo più gasdotti e questo farà morire industria e classi medie. In compenso abbiamo una nuova "pipeline" che tocca allo stesso modo tutte le redazioni, un flusso di interviste, editoriali, veline, dichiarazioni tutte uguali, un "guerrafondaiodotto" da cui sgorga un liquame bellicista, allarmista e paranoico.
Oggi La Repubblica fa strombazzare all’ex vicecomandante dell’Alleanza atlantica, Sir Richard Shirreff, "uno scenario apocalittico. In cui la Russia potrebbe sferrare un attacco all’Europa d’accordo con la Cina, portando a una sconfitta dell’Occidente e a un profondo sconvolgimento dell’ordine mondiale", un primo colpo con sconfitta della NATO in cinque giorni. Nel giornale riplasmato da Sambuca Molinari ormai si portano il lavoro avanti, e immaginano anche la Cina presa dall'urgenza di attaccare Lisbona e Cagliari, indifferente alla certezza di perire in una guerra termonucleare totale.
Vedremo prossimamente centinaia di "intellettuali organici del riarmo" raccontare tutti insieme scenari estremi e inverosimili in ogni rivista, giornale, talk show, impegnati a disgregare ogni resistenza e a portare i maggiordomi che guidano i governi a fottersene della propria devastante impopolarità (oggi un sondaggio tedesco rivela che Merz ormai se la gioca con Macron quanto a percentuale di cittadini che lo disprezzano). Sono particolarmente pericolosi, più che mai, perché una volta perso ogni credito nei vecchi giochi della democrazia, punteranno con ancora maggiore decisione a trovare il potere non nel popolo ma nella guerra. I No Pax vanno fermati. Ci vedremo in piazza a Roma il 27 settembre per cercare di dare insieme un avviso di sfratto a Ursula.