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Dissonanza cognitiva e Coronavirus. La pandemia e la tecnosfera

di Dmitry Orlov - 11/05/2020

Dissonanza cognitiva e Coronavirus. La pandemia e la tecnosfera

Fonte: Comedonchisciotte

Negli ultimi giorni mi sono trattenuto dal commentare gli eventi in corso, che ruotano tutti attorno al panico da coronavirus, e mi sono impegnato al massimo nella ricerca, visto che le reali motivazioni di ciò che sta accadendo non mi sono affatto chiare.

Perché chiudere l’economia globale a causa di un virus che non particolarmente pericoloso,  responsabile solo di poco più dell’1% dei decessi di quest’anno, che ha colpito solo lo 0,04% della popolazione e ne ha ucciso solo lo 0,0028 %?

Perché mettere in quarantena le persone sane invece dei soli anziani e malati? (In Svezia, per fare un tipico esempio, il 90% dei casi fatali è nella popolazione di età superiore ai 70 anni.)

Perché chiudere le scuole e confinare i bambini in casa se neanche si ammalano di questo virus?

Perché dire alla gente di rimanere in casa quando la mancanza di luce solare, di esercizio fisico e l’esposizione ad un’ampia varietà di antigeni porta all’indebolimento del sistema immunitario e a maggiori tassi di infezione?

Perché impegnarsi al massimo per realizzare un vaccino e vaccinare tutti quando questo virus sembra fornire un’autovaccinazione efficace e liberamente disponibile alla stragrande maggioranza delle persone sane?

Perché enfatizzare la ventilazione polmonare artificiale quando (a New York, ad esempio) l’80% dei pazienti collegati ai respiratori muore?

Perché dire a tutti di indossare mascherine facciali, quando bloccano solo il 95% delle particelle virali (nella migliore delle ipotesi) e quindi ritardare il tempo necessario per essere infettati da 10 secondi ad un massimo di tre minuti?

Dopo alcune ricerche ed alcune riflessioni sono in grado di arrivare a una risposta univoca a tutte queste domande. Prima però, esaminiamone alcune in dettaglio.

Innanzitutto, affrontiamo il problema della vaccinazione. Esiste un vaccino contro il morbillo, ma di morbillo muoiono 140.000 persone all’anno. Esiste un vaccino contro lo pneumococco, ma questo batterio uccide tra 2 e 2,5 milioni di persone all’anno. Esiste un vaccino per l’epatite B, ma questa uccide 140.000 persone all’anno. C’è un vaccino contro il tetano, ma di tetano muoiono 89.000 persone all’anno. Esiste un vaccino contro il rotavirus, ma ne uccide comunque 800.000 all’anno. Esiste un vaccino contro l’HPV, ma il virus uccide 250.000 persone. Esiste un vaccino contro la tubercolosi, ma ne muoiono 1,5 milioni di persone. Esiste un vaccino antinfluenzale, ma l’influenza uccide tra 650.000 e 1 milione di persone all’anno. Nessuna di queste morti è considerata una pandemia, provoca il blocco di intere economie o richiede misure straordinarie.

E poi c’è il nuovo coronavirus, che finora ha ucciso 218.187 persone (la stragrande maggioranza di loro anziana e/o molto malata) e che viene considerato un problema da risolvere il più in fretta possibile. Alcuni esperti di malattie infettive hanno suggerito che dovrebbe essere messa in isolamento l’intera popolazione mondiale fino a quando non sarà disponibile un vaccino. Nel frattempo, i decessi per questo nuovo coronavirus rientrano ampiamente nella mortalità tipica della stagione influenzale. Nell’emisfero settentrionale l’ultimo inverno è stato più caldo del solito e il nuovo coronavirus ha ucciso alcune persone anziane e malate che avrebbero potuto essere state uccise da uno dei comuni virus influenzali (compresi altri coronavirus) in una delle tre precedenti stagioni influenzali.

Ma anche questo dato è incerto, perché non si sa se queste 218.187 morti siano state effettivamente causate dal coronavirus o se il coronavirus fosse semplicemente presente nei loro corpi al momento della morte. Inoltre, a molte persone era stato diagnosticato il coronavirus in base ai sintomi, non troppo diversi da quelli causati da altri agenti virali. Infine, la stragrande maggioranza dei deceduti presentava le cosiddette comorbilità. Le persone anziane e immunocompromesse, i diabetici ipertesi e patologicamente obesi, i pazienti portatori di neoplasie e di altre condizioni potenzialmente letali si sono rivelati particolarmente sensibili. Se si escludono tutti i casi fatali con comorbilità e si considerano solo i giovani sani, il numero di decessi sicuramente causati dal nuovo coronavirus è veramente molto basso.

In tutto il mondo i casi confermati di coronavirus sono circa 3.147.626, pari allo 0,04% della popolazione mondiale. Un colpo di tosse e uno starnuto. Con la diffusione del virus in tutto il mondo, l’aumento dei casi è rallentato, ma i casi confermati potrebbe anche raddoppiare o addirittura triplicare, passando a tre colpi tosse e a tre starnuti. Ma è qui che entra in scena l’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’OMS usa tranquillamente termini come “mondiale” e “sanità,” ma, in realtà, si tratta di un ente semi-privato, ampiamente finanziato da Bill Gates e da Big Pharma, un conglomerato controllato da pochi gruppi finanziari molto vicini tra loro, tra cui Vanguard, BlackRock, Capital Group, Morgan Stanley, Goldman Sachs, Northern Trust e State Street, che, a loro volta, si controllano a vicenda in modi assai contorti. La funzione principale dell’OMS è quella di spaventare le persone affinché si facciano vaccinare e accettino costose terapie farmacologiche (di cui almeno la metà inutili), incanalando così risorse verso le grandi aziende farmaceutiche.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stabilisce delle soglie per determinare se un’influenza, che normalmente colpisce tra il 2,5% e il 5% della popolazione, debba essere dichiarata un’epidemia. Il nuovo coronavirus non si avvicina neanche a questo traguardo, ma l’OMS ha affermato che è la causa di una pandemia globale. Se questa sembra essere una reazione eccessiva, è perché è una reazione eccessiva. Alcune persone di indole cospirativa potrebbero supporre che questa sia una cospirazione, ma non è così. Questo è un nuovo, palese tentativo di confiscare una parte della ricchezza mondiale, imponendo a tutti l’acquisto di un qualcosa senza valore, proprio come questo conglomerato di interessi medico-finanziari aveva fatto con il farmaco antivirale Tamiflu, di relativa e scarsa efficacia, durante la pandemia di influenza suina H1N1 2009-2010, che aveva causato solo 18.036 morti in tutto il mondo. È un gruppo specifico che pensa solo ai propri interessi particolari.

Ci sono diversi altri attori interessati che perseguono i propri obiettivi combattendo (o provando o fingendo di combattere) contro il terribile, orribile e nuovo flagello globale del coronavirus, che potrebbe facilmente portarsi via lo 0,005% della popolazione mondiale e fino allo 0,05% degli ultrasettantenni del pianeta.

I Cinesi hanno hanno approfittato dell’epidemia causata da questo nuovo coronavirus per allenarsi a respingere un attacco di guerra biologica. Affermare che questo coronavirus sia veramente l’agente di un attacco di guerra biologica è però un qualcosa di molto stupido, perché, semplicemente, non è efficace come agente di guerra biologica. È quasi come il Novichok, che si diceva potesse distruggere interi eserciti, ma che è riuscito a far ammalare cinque persone e ne ha uccisa una sola. Non importa se questo coronavirus sia uscito da un pipistrello morto o da un laboratorio di guerra biologica, o da entrambi, come un’arma non vale niente. Ma il governo cinese ha imposto controlli estremi e senza precedenti su gran parte della popolazione e dell’economia. I Russi lo hanno imitato, con la differenza che, mentre i Cinesi hanno considerato temporanee queste misure estreme, istituendo ospedali di fortuna, i Russi le hanno viste come un’opportunità per migliorare radicalmente l’intero sistema sanitario, mettendole in atto anche per imparare a gestire efficacemente un qualsiasi attacco futuro di guerra biologica.

Nel fare ciò, i Cinesi e i Russi perseguono però obiettivi diversi. I Cinesi devono trovare il modo di smettere di spedire negli Stati Uniti manufatti industriali in cambio di promesse di pagamento e  pezzi di carta che stanno per diventare privi di valore, senza innescare una pericolosa escalation. La necessità di farlo in tutta fretta era diventata evidente a metà agosto 2019, quando si era scoperto che le banche non volevano più accettare i titoli di debito statunitensi come garanzia per i prestiti overnight. Presumibilmente era l’investimento più sicuro al mondo, che aveva dato origine al più grande e liquido mercato finanziario del mondo, fino a quando non si è scoperto che non c’era più.

Le esportazioni della Cina verso gli Stati Uniti rappresentavano circa il 20% delle esportazioni totali e questa cifra doveva essere ridimensionata. Mentre tutto l’Occidente marcia compatto verso una grave recessione economica, la Cina ha anche dovuto riorientare parzialmente la propria economia, abbandonando le esportazioni a favore degli investimenti interni e del consumo di capitale. Il panico mondiale e il rallentamento dell’economia causato dal nuovo coronavirus hanno contribuito a ridurre la dipendenza della Cina dagli Stati Uniti, permettendole di nascondersi dietro la cortina fumogena di un plausibile incidente per causa di forza maggiore.

Gli obiettivi della Russia nell’alimentare il panico causato dal coronavirus sono leggermente diversi da quelli della Cina. A differenza della Cina, il cui confronto militare con gli Stati Uniti è limitato ad alcune rotte marittime e al controllo delle Isole Spratley, la Russia si trova costretta ad affrontare un tentativo più serio da parte del Pentagono di rilanciare la Guerra Fredda. Le truppe della NATO organizzano manovre militari ad un tiro di cannone dalla seconda città della Russia, istruttori della NATO addestrano e armano i nazisti ucraini che bombardano i residenti delle regioni orientali dell’Ucraina, gente che ha in tasca il passaporto russo, e il Pentagono ha istituito e gestisce diversi laboratori di guerra biologica in numerosi paesi vicino alla Russia.

Attualmente, è improbabile che scoppi una guerra nucleare o convenzionale tra Russia e Stati Uniti. Gli Stati Uniti non hanno mai sviluppato la capacità di vincere un conflitto nucleare con la Russia usando un primo attacco preventivo e gli Stati Uniti non possono neanche sognare di sconfiggere la Russia in un conflitto terrestre. La guerra biologica rimane quindi l’unica linea d’azione per il Pentagono, se decidesse di attaccare la Russia, e sembra che i Russi abbiano preso molto sul serio questa minaccia. In compenso, gli Stati Uniti hanno mostrato un notevole nervosismo di fronte alla pandemia di coronavirus, al punto da essere costretti ad accettare gli aiuti umanitari russi arrivati con aerei da trasporto militare, tanto per peggiorare le cose.

Mentre la Cina deve risolvere il problema di reindirizzare i propri flussi di esportazione (per distaccarsi il più possibile dagli Stati Uniti che si trovano sulla traiettoria di un rapido fallimento) e di liquidare le proprie riserve di carta finanziaria denominata in dollari, la Russia non ha problemi di questo tipo, dal momento che commercia molto poco con gli Stati Uniti e si era già liberata delle proprie riserve in dollari. Tuttavia, nonostante gli sforzi per diversificare le sue relazioni commerciali, continua ad avere molti scambi con l’UE, che è in piena crisi. Grazie alle sanzioni occidentali imposte contro di lei nel 2014 in occasione della riunificazione con la Crimea e per merito delle successive contro-sanzioni, ha attuato con successo una politica di sostituzione delle importazioni. Ora che le economie occidentali sono in bancarotta, deve anche attuare una politica di sostituzione delle esportazioni, reindirizzando il flusso delle risorse e della produzione verso il consumo interno, mettendo sempre più in pratica il concetto di autarchia limitata. Questo non è un compito da poco e il coronavirus fornisce un’utile cortina fumogena dietro cui l’economia può essere messa in modalità manuale, in modo che il governo possa dirigere efficacemente il processo di trasformazione.

Mentre Cina e Russia sembrano essere in grado di trovare usi costruttivi per la pandemia di coronavirus, per l’UE e per gli Stati Uniti le sue funzioni sembrano essere del tutto distruttive. Nel caso dell’UE, la pandemia ha dato alle nazioni costituenti la possibilità di riaffermare la loro sovranità, mentre la burocrazia centrale di Bruxelles si è dimostrata incapace di qualsiasi risposta costruttiva, chiudendo tardivamente i confini dell’UE dopo che la maggior parte dei paesi lo aveva già fatto di propria iniziativa.

In in Italia e altrove sta crescendo il sentimento antieuropeo e sembra sempre più probabile che la Brexit abbia innescato l’effetto domino per l’uscita dall’UE da parte di altri paesi. Ciò consentirà a diverse nazioni europee di liberarsi dal giogo dei “valori europei universali” e di trovare la propria strada formulando politiche più sane su questioni come i migranti e negoziando relazioni commerciali bilaterali all’interno e all’esterno dell’Europa.

Negli Stati Uniti, la pandemia viene utilizzata per perseguire una sorta di guerra civile, con i Democratici che cercano di usarla, insieme al crollo economico che l’accompagna, per detronizzare Trump e sostituirlo con un altro cadavere politico. Nel frattempo, i governatori dei vari stati stanno trovando un terreno sempre meno comune con le autorità federali e stanno ritagliandosi sempre più potere politico, mentre pianificano percorsi diversi.

L’elenco degli attori che usano la pandemia di coronavirus per scopi differenti e spesso contraddittori può essere esteso quasi all’infinito. E se, per usare una metafora matematica, provassimo ad escludere il termine comune? Qual’è il fattore che appare in ciascun termine dell’equazione e che può quindi essere spostato al di fuori delle parentesi? Questo è il fattore del controllo assoluto: restrizioni di movimento, restrizioni di comportamento, restrizioni su ciò che le aziende possono fare e test medici continui.

Come avevo scritto nel mio libro “Shrinking the Technosphere,” “La ragione per prolungare il più a lungo possibile la vita, per quanto razionale possa essere, sta nella teleologia astratta del controllo totale. Il vincolo della tecnosfera è quello di controllare tutto. È inaccettabile per lei che gli anziani possano decidere da soli quando è il momento di morire. La morte non può essere lasciata al giudizio soggettivo, deve essere il risultato oggettivo di un processo tecnico e misurabile.” Nel libro, avevo definito la tecnosfera come “… un’intelligenza globale emergente che odia tutte le forme di vita, ama la fisica e la chimica, odia tutto ciò che non può dominare o controllare, è in grado di usare gli esseri umani per i propri fini, ma è pronta ad ucciderli quando non sono più necessari o quando si mettono sulla sua strada, cosa che può fare facilmente grazie alle sue tecnologie più avanzate ed efficaci, che sono le tecnologie di uccisione: le armi convenzionali, nucleari e chimiche, la guerra batteriologica e le tecnologie politiche che mandano la gente a morire sui campi di battaglia.

Dal momento che questa reazione eccessivamente severa nei confronti del nuovo coronavirus è un fenomeno globale, l’imposizione di forme di controllo totalitarie può essere vista come la manifestazione di un’intelligenza globale emergente che trascende gli interessi ristretti di un paese o di gruppo di paesi e che segue un suo programma. Cosa potrebbe indurre la tecnosfera comportarsi così?

Esistono due importanti processi globali che, pur interessando in modo particolare gli Stati Uniti, si estendono ben oltre i loro confini geografici. Il primo è il processo, ancora relativamente graduale, della detronizzazione del dollaro USA dalla sua posizione dominante. Prima che la pandemia di coronavirus arrivasse a sconvolgere gran parte dell’economia globale, la maggior parte dei partecipanti era interessata a garantire una certa stabilità al sistema del dollaro. Ma, visto che ora le attività commerciali sono bloccate, si è creato un varco per ridimensionare l’importanza del dollaro senza necessariamente causare un danno economico peggiore di quello esistente. Anche le azioni della Federal Reserve, che è in procinto di monetizzare gran parte del debito pubblico statunitense e quasi tutto il nuovo debito emesso per coprire il disavanzo di bilancio in costante aumento, indeboliscono comunque il dollaro. Sebbene il termine “monetizzazione del debito” venga usato per descrivere ciò che sta succedendo, l’emissione di una valuta con cui acquistare cambiali senza valore estende la definizione di “debito” al di là di ogni limite ragionevole, mentre “monetizzazione” è un termine troppo dignitoso per tattiche dilatorie così disperate. Di conseguenza, alcuni analisti non credono che il sistema finanziario globale basato sul dollaro USA possa resistere a lungo oltre quest’anno.

L’altro processo è la rapida transizione degli Stati Uniti da grande produttore mondiale di petrolio ad uno dei più piccoli, perché la bonanza del fracking ha ampiamente esaurito il suo corso. Questo tipo di produzione non è mai stato realmente remunerativo, perché il petrolio ottenuto per frattura idraulica è, per motivi tecnologici, sempre stato troppo costoso per sostenere la crescita economica. Oggi, mentre si instaura una depressione economica, le attività commerciali sono bloccate e i futures sul petrolio vengono scambiati in territorio negativo (dove gli attori del mercato sono disposti a pagare i produttori per non prendere in consegna il petrolio alla scadenza del contratto), l’industria del fracking sta fallendo, la produzione diminuisce e, in meno di un anno, dovrebbe calare del 70%. A quel punto, qualsiasi tentativo di ripresa economica da parte degli Stati Uniti comporterebbe l’importazione di grandi quantità di petrolio dal mercato mondiale che, ad eccezione del petrolio da scisto statunitense, dal 2005 non non è cresciuto molto.

Sempre da “Shrinking the Technosphere“: “Dal punto di vista della tecnosfera, la biosfera esiste solo per fornire risorse e servizi. Il suo punto di vista sulla biosfera dimostra il notevole deficit mentale della tecnosfera: non è in grado di vederne i limiti. Fino a quando non li incontra, non riesce a vederli e presume che le risorse naturali siano infinite. E quando incontra questi limiti, inevitabilmente tratta il problema come un problema finanziario. Ad esempio, quando i prezzi del petrolio erano aumentati, si era automaticamente supposto che il problema non avesse nulla a che fare con l’esaurimento delle risorse, ma che fosse interamente dovuto alla mancanza di investimenti nel settore petrolifero. Certo, l’aumento degli investimenti ha portato alla fine ad un aumento della produzione e ad una saturazione del mercato del petrolio, ma la necessità di aumentare gli investimenti ha causato l’esaurimento delle risorse: le risorse che potevano essere prodotte con i mezzi più economici sono state le prime ad esaurirsi. Inoltre, l’effetto dovuto all’aumento degli investimenti è temporaneo; è come la ruggine, l’esaurimento delle risorse non dorme mai e, ad un certo punto, il livello di spesa richiesto per mantenere la produzione diventa incredibilmente elevato.

Qui devo fare una correzione: la tecnosfera può davvero vedere limiti fisici. Nel 2019, sembra che qualcuno si sia accorto che la manna del petrolio statunitense aveva praticamente fatto il suo tempo e che non sarebbe stato più possibile aumentare il consumo di petrolio, e quindi l’espansione economica. Ma un regime globalizzato non può essere mantenuto senza un’espansione costante. L’unica soluzione è che la tecnosfera si fratturi in zone, alcune delle quali possono quindi essere disimpegnate e private dell’accesso al petrolio. Per realizzare questo piano, l’intero pianeta doveva essere rinchiuso e l’unico modo per farlo era quello di spaventare tutti con un virus apparentemente mortale.

Un’ultima citazione dal mio libro: “... Diventa necessario che la tecnosfera applichi periodicamente una certa disciplina, al fine di impedire che il sogno di un progresso tecnologico infinito al servizio dell’umanità inizi a sembrare fatiscente. Per fare questo, deve presentare ogni alternativa al progresso infinito come un disastro assoluto: è il controllo totale o l’apocalisse. Esistono molte varianti dell’apocalisse, in varie combinazioni, asteroidi, zombi, virus mortali, alieni, trombe marine con squali su Los Angeles … la lista potrebbe continuare all’infinito.”

La tecnosfera ha dato una scorsa all’elenco e ha scelto il “virus mortale.” Ed eccolo qua.

Potreste trovare difficile integrare il concetto di un’intelligenza globale emergente che trascende i confini di ogni nazione, continenti e civiltà. Potreste non vederla, ma, una volta che l’avrete vista, è improbabile che possiate ignorarla perché è troppo ovvia. È più che evidente: vi viene presentata direttamente. Forse sarebbe più facile immaginarla come una specie di psicosi di massa che deve essere curata. O forse preferireste considerarlo come un caso di possesso demoniaco che richiede un esorcismo:

Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?». Rispose: «Legione», perché molti demoni erano entrati in lui. E lo supplicavano che non ordinasse loro di andarsene nell’abisso… I demoni uscirono dall’uomo ed entrarono in un branco di porci e quel branco corse a gettarsi a precipizio dalla rupe nel lago e annegò. [Luca 8:30-31, 33]

Qualunque sia la metafora che preferite, il primo passo è liberare la vostra mente. Una volta fatto, potreste capire che il fiasco globale del coronavirus 2020 ha portato anche qualche beneficio. Ad esempio, molte delle persone in tutto il mondo che stanno uscendo dal lockdown causato dal coronavirus hanno sicuramente preso coscienza di alcuni fatti positivi:

• Internet non sostituisce il contatto personale.

• Una città diventa facilmente una prigione e la campagna è la scelta migliore per le persone che vogliono rimanere libere.

• L’economia non è importante quanto la buona volontà delle persone pronte ad aiutarsi a vicenda.

 

Fonte: cluborlov.blogspot.com

Link: http://cluborlov.blogspot.com/2020/05/gaslighting-coronavirus.html