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Europeismo, sovranismo ed interesse nazionale

di Luigi Tedeschi - 22/05/2019

Europeismo, sovranismo ed interesse nazionale

Fonte: Italicum

Le elezioni europee incombono. Ma i problemi e le tragedie di questa Europa si sono tramutati in proclami elettorali. Questa consultazione elettorale europea, secondo la vulgata mediatica, ha assunto le vesti di una crociata contro il sovranismo. Sarebbe in gioco la stessa sopravvivenza dell'Europa. Occorrerebbe quindi sconfiggere la minaccia dissolutoria del sovranismo. Gli apostoli dell'europeismo si sono investiti di questa missione salvifica per la difesa dell'Europa, che altrimenti sarebbe smembrata dalle orde barbariche sovraniste. In realtà, lo schieramento europeista si sente assediato nella propria fortezza dall'ondata di protesta popolare che si è diffusa in tutta l'Europa.
Date le evidenti responsabilità della classe dirigente della UE nel degrado economico e sociale europeo, il fronte europeista ha dovuto creare lo spettro mediatico del male assoluto, il sovranismo, al fine di legittimare la sussistenza ai vertici europei della attuale governance oligarchica della UE. Quindi assistiamo ad una narrazione capovolta delle vicende politiche europee degli ultimi anni. La UE infatti avrebbe risolto i problemi legati ai flussi migratori, ma l'opposizione dei governi sovranisti avrebbe impedito l'implementazione di una politica europea unitaria in tema di immigrazione. Poco rileva, se la Francia, oltre che già responsabile della guerra in Libia che ha abbattuto Gheddafi e fatto precipitare tale paese nel caos, abbia chiuso le proprie frontiere e fatto riversare le ondate migratorie provenienti dal mediterraneo unicamente sull'Italia. La stessa Germania, che ha bloccato l'immigrazione dai Balcani verso le proprie frontiere, con l'elargizione di cospicui finanziamenti alla Turchia di Erdogan, si è sempre dimostrata del tutto insensibile dinanzi al problema delle migrazioni di massa nell'area mediterranea.
Si attribuiscono invece ai sovranisti le responsabilità di una classe dirigente dominata dall'asse franco - tedesco, scambiando le cause con gli effetti, privilegiando la narrazione mediatica alla realtà dei fatti, identificando la cura con il male.
L'europeismo si atteggia a paladino della difesa dell'Europa dalle mire espansionistiche della Russia di Putin. I sovranisti rappresenterebbero infatti la quinta colonna di Putin e, con le loro aperture alla Russia, si renderebbero complici della sua strategia di destabilizzazione dell'Europa. Ma l'esorcizzare dello spettro di Putin, onde salvaguardare l'indipendenza dell'Europa da eventuali e futuribili disegni espansionistici russi, fa parte di una strategia mediatica atta ad occultare l'attuale lo stato di sovranità limitata dell'Europa imposto dagli USA. Si vuole invocare il pericolo di un futuribile invasore russo, al fine di porre in atto una operazione di distrazione di massa e ignorare la subalternità europea nei confronti della potenza occupante attuale. Semmai andrebbero denunciati i disegni destabilizzatori verso l'Europa messi in atto dall'unilateralismo dell'America di Trump. Contro l'imposizione dei dazi sull'export europeo e la politica aggressiva americana in medioriente, non si sono registrate reazioni europee di rilievo.
Il sovranismo è un fenomeno derivato, è sorto come reazione popolare dinanzi al processo di progressiva devoluzione dei poteri sovrani degli stati alla UE. I partiti sovranisti rivendicano la difesa dei confini, il primato degli stati nazionali in materia economica e sociale, la salvaguardia dell'interesse nazionale dalla politica invasiva delle legislazioni statuali messa in atto dalle oligarchie tecnocratiche della UE.
Ed è proprio sulla difesa dell'interesse nazionale che si è incentrato in Italia lo scontro tra sovranisti ed europeisti. Secondo le tesi dei partiti europeisti l'interesse nazionale, nella eventualità di un successo sovranista, sarebbe gravemente pregiudicato. L'alleanza della Lega con i sovranisti dell'est europeo, sarebbe incompatibile con la salvaguardia degli interessi nazionali dell'Italia. I paesi del patto di Visegrad, governati da partiti sovranisti, propugnerebbero una politica autoritaria, illiberale, antieuropea, in palese contrasto con gli interessi nazionali italiani su problematiche assai rilevanti.
1) Flussi migratori. Contenere l'immigrazione proveniente dall'area balcanica mediante la chiusura delle frontiere continentali, non equivale al grave problema italiano di controllare le vaste fasce costiere dell'area mediterranea.
2) Delocalizzazione industriale. I paesi dell'est, data la estrema concorrenzialità salariale e fiscale, hanno rappresentato una meta privilegiata per le delocalizzazioni industriali italiane, con conseguente deindustrializzazione di vaste aree del nostro paese.
3) Finanziamenti europei. I paesi dell'Europa orientale fruiscono di rilevanti contributi europei destinati alle aree depresse, con relativa sottrazione di finanziamenti della UE al mezzogiorno italiano. Né peraltro nei confronti di tali paesi sono mai state applicate le sanzioni previste dalla normativa europea (con la compiacenza della Germania), per le ripetute violazioni da parte di Polonia e Ungheria in tema di giustizia e immigrazione da paesi devastati da eventi bellici.
Secondo il fronte europeista la politica sovranista condurrebbe all'isolamento dell'Italia in Europa. Ci si chiede pertanto quale sia stata, da Maastricht in poi, la rilevanza politica dell'Italia nella UE. Si sono avvicendati alla presidenza dai massimi organismi della UE Prodi, Berlusconi, Tajani ed altri, senza alcun risultato tangibile riguardo alla tutela dell'interesse nazionale. L'Italia ha costantemente subito imposizione di normative europee quali il fiscal compact o il bail in con effetti devastanti sulle finanze pubbliche e sul sistema bancario. il perdurante shopping sulle imprese italiane da parte tedesca e francese è noto a tutti. La chiusura unilaterale all'immigrazione da parte di Francia e Germania ha riversato il problema migratorio europeo unicamente sull'Italia. E che dire della politica di aggressione francese in Nordafrica perpetrata al fine di estromettere gli interessi economici italiani in Libia?
Se le alleanze sovraniste sono incompatibili con gli interessi nazionali dell'Italia, occorre dunque domandarsi come sia concepibile una scelta di campo italiana in sede europea a fianco di Francia e Germania. Specie dopo la conclusione del patto di Aquisgrana con il quale è stato creato una asse franco - tedesco che in Europa assume una posizione dominante, relegando l'Italia ad un ruolo del tutto subalterno.
Gli stessi europeisti denunciano le carenze dell'Europa. Propongono elettoralmente una generica politica di maggiore sensibilità verso le classi svantaggiate, la creazione di un fondo europeo per la disoccupazione, il completamento della unione bancaria, una garanzia europea sui depositi bancari. Ma, secondo il fronte europeista, tali riforme sarebbero possibili solo nell'ambito di questa Europa che i sovranisti vorrebbero distruggere. Ma tali desiderata non trovano alcun riscontro in concreti progetti di riforma in sede UE, data la totale chiusura da parte della Germania a qualsivoglia modifica dello status quo vigente. La Germania vuole preservare la sua egemonia sull'Europa, con assoluta noncuranza delle violazioni (mai sanzionate), delle norme europee riguardo il proprio surplus commerciale. Nessuna apertura in tema di rigidità finanziaria.
L'europeismo denuncia la politica destabilizzatrice dei sovranisti in Europa, occultando però la politica aggressiva del nazionalismo franco - tedesco. In realtà la crociata anti - sovranista messa in atto in Italia dai partiti europeisti (in primis il PD), è rivolta contro il governo gialloverde, la cui caduta, con relativa possibile crisi finanziaria, potrebbe dar luogo all'insediamento di un governo tecnico, legittimato dalle oligarchie europee dominanti e sostenuto dai partiti oggi all'opposizione.
Sono del tutto pretestuosi gli allarmi europeisti in chiave anti - sovranista circa la possibile condizione di isolamento dell'Italia, un paese già da sempre emarginato e subalterno in Europa.  E' proprio l'europeismo a rappresentare la negazione sia della sovranità che dell'interesse nazionale.