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Governo? La cosa bella quando tutte le opzioni in tavola sono pessime è che puoi cominciare a rilassarti.

di Andrea Zhok - 28/08/2019

Governo? La cosa bella quando tutte le opzioni in tavola sono pessime è che puoi cominciare a rilassarti.

Fonte: Andrea Zhok

Non so se il governo M5S-PD si farà o meno. 
E non ci perdo il sonno.

La cosa bella quando tutte le opzioni in tavola sono pessime è che puoi cominciare a rilassarti.

Sul piano puramente estetico mi incuriosisce molto però immaginare quali dinamiche si potranno avviare tra M5S e PD, nel caso in cui il governo parta.

Dal punto di vista degli elettorati non è affatto vero che le distanze tra M5S e PD non siano troppo diverse da quelle M5S-Lega.

L'elettorato del PD è prevalentemente un elettorato di borghesia medio-alta, di gente con un buon retroterra famigliare che ha avuto una vita facile, e che su questa base facilitata ha imparato a maneggiare un po' di buonismo e umanitarismo a costo zero. Ma quando si tratta di difendere i propri interessi di ceto, che sono interessi strutturalmente liberisti, quegli stessi proverbialmente 'umani' tirano fuori le zanne e non disdegnano l'uso di alcun mezzo, pulito o sporco, lecito o inconfessabile che sia.

L'elettorato della Lega è invece variegato a causa dell'incremento rapido di voti negli ultimi anni. C'è un nocciolo iniziale del 10% di borghesia lombardo-veneta con interessi non diversi da quelli del PD, ma con un retroterra famigliare di solito più duro, e dunque con minore buona educazione e maggiore sbrigatività, confinante con lo schietto cinismo. Ma poi c'è anche una robusta parte di protesta antisistema, con solide basi popolari, ingnorantiella anzichenò, ma ancorata in un solido buon senso.

Questa seconda base sociale è affine a quella del M5S, che se ne discosta essenzialmente perché si è affidata inizialmente alle virtù affabulatorie di Grillo, venendo condotta dallo stesso in prossimità di temi culturalmente un po' più ambiziosi (ad esempio tematiche ambientali).

Perciò, sulla carta, da un lato le motivazioni concrete per far partire un governo M5S-PD sono obiettivamente fortissime. 
Per il PD è un modo per tenersi aggrappato a posizioni di potere in fase di erosione, e di mantenere un partito unito, a dispetto della situazione interna sull'orlo del collasso da tempo. 
Per il M5S è perfettamente sensato cercare di sfruttare al meglio una maggioranza parlamentare che quando la rivedi.

Però gli elettorati sono così radicalmente divergenti che è davvero sociologicamente appassionante capire quali dinamiche si possano avviare.

Sembra un po' il patto di non aggressione Ribbentrop-Molotov. 
Quella volta non finì benissimo.