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Il collasso della magistratura

di Augusto Sinagra - 15/06/2019

Fonte: Augusto Sinagra

Lo schifo dilagante che coinvolge il CSM e numerosi magistrati con ramificazioni, collusioni e complicità ancora non del tutto accertate, è sotto gli occhi di tutti.
Nel trambusto generale provocato dall’esplosione del bubbone infetto si omette di considerare le tante e quotidiane devianze di tantissimi giudici e pubblici ministeri che, nel perseguimento non tanto di interessi personali ma nel perseguimento di loro paturnie mentali ispirate da confuse e putride ideologie, si applicano metodicamente alla consapevole disapplicazione della legge.
Tanto per cogliere qualche immondo esempio in un generale “florilegio” di immani porcherie e violazioni di un giuramento falsamente prestato, emergono due casi emblematici: lo spaccio di droga non è punibile se non si hanno altre fonti di reddito. Oppure toccare il culo ripetutamente ad una Agente di pubblica sicurezza non richiede alcuna misura coercitiva perché il fatto sarebbe “tenue”. Vorrei chiedere all’autore di tale innovativo principio come reagirebbe se toccassero il culo alla moglie, alla sorella o alla figlia, o a lui stesso. Ometto ogni esempio su come molti giudici preordinatamente operino per contrastare la politica del governo di contrasto all’immigrazione clandestina o di contrasto ai trafficanti di esseri umani, cioè gli “scafisti”.
Ora siamo a un più elevato livello della marcia trionfale delle cosiddette “toghe rosse”: in ignobile connubio tra Consiglieri del CSM, giudici in servizio e politici, si mercanteggia su chi porre a capo di Uffici di Procura che dovrebbero sostenere l’accusa nei confronti proprio di giudici e politici che operano in questo vergognoso mercato.
Nel diluvio di scandali giudiziari che sommerge l’Italia, non si pone la dovuta attenzione al depistaggio operato da giudici inquirenti a proposito dell’omicidio di Paolo Borsellino (mio amico anche per fede politica e mio compagno di Università) e della sua scorta. A causa di tale depistaggio furono condannati all’ergastolo sette innocenti. I “giudici” presunti autori di tale depistaggio ricoprono ora incarichi di vertice a Palermo e a Catania nonostante siano accusati di calunnia aggravata. Se l’accusa troverà fondamento, potremo dire che il delitto aveva “pagato”.
Su questo generale fragore, ancor più dirompente e ancor più devastante è il silenzio del figlio di Bernardo Mattarella quello che ebbe a ricevere Lotti (e cioè uno dei principali protagonisti del “Procura-mercato”), il 6 agosto dell’anno scorso ma solo per un salutino di commiato.
Non ho nulla di personale nei confronti del figlio di Bernardo Mattarella. Anzi, lo ricordo pure con simpatia a Palermo quando si era giovani. Una simpatia cui non fa velo la di lui modestia culturale e politica. Sarà la nostalgia della gioventù!
Il personaggio mi fa anche un pò tenerezza nel vedere come egli viva ora un momento di tragico imbarazzo. Lui che è il capo del CSM o sapeva o non si è accorto di nulla. In ogni caso aveva e ha il dovere morale, prima ancora che politico, di dimettersi da tutto e chiedere scusa al Popolo italiano.
Forse per le comodità del Colle o forse perché i suoi referenti politici non glielo consentono, non lo farà mai. Per come lo conosco non è proprio un fulmine del cielo.
Trovo però provocatorio (e questo “nembo di tempesta” se lo poteva risparmiare) sentirgli dire solamente una colossale banalità e cioè che “Bisogna voltare pagina”.
No, Signor Mattarella Sergio! Qui bisogna voltare e rivoltare tutto. Occorre ricostruire uno Stato cominciando dal senso della legalità in ogni ambito e il senso della dignità nazionale ed è per questo che la invito a dimettersi immediatamente dalla Presidenza della Repubblica e dal CSM.
Mi dia ascolto: torni nell’anonimato. Vedrà che si sentirà meglio.